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  Dicembre 2012

Articoli n° 8
ottobre 2005
 
relazioni industriali - Home Page
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ASSENTEISMO PER MALATTIA
UN FENOMENO IN ASCESA
Sintesi e risultati dell'indagine promossa presso le Aziende di Assindustria Salerno

Laura Lanzara
Area Relazioni Industriali - Assindustria Salerno
l.lanzara@assindustria.sa.it

Nel corso del mese di marzo, traendo spunto dalle segnalazioni ricevute, abbiamo avviato un'indagine, che si è conclusa il luglio scorso, presso la nostra base associativa al fine di avere una cognizione "documentata" del problema dell'assenteismo per malattia in Azienda. Il fenomeno, infatti, noto e sentito dalle Imprese in particolare nell'aspetto del micro-assenteismo, sta facendo registrare negli ultimi anni una sua intensificazione e recrudescenza. Imprese appartenenti a diversi settori, di differenti classi dimensionali e ubicate in varie aree della provincia, continuano a segnalare, ancorché in maniera informale, il problema delle ripetute assenze dal lavoro per malattia dei propri dipendenti e la "facilità" con cui i medici rilasciano le certificazioni. É del tutto evidente che le assenze per malattia, in particolar modo quelle da uno a tre giorni, creano notevoli disagi organizzativi e incidono fortemente sui costi aziendali. In questi casi il controllo sullo stato di salute del dipendente attraverso lo strumento tradizionale della visita domiciliare potrebbe risultare poco incisivo, oltre che costoso. Dunque, per capirne le cause e tentare di arginare il fenomeno, abbiamo fatto appello al consueto senso di collaborazione delle nostre Aziende associate in grado di trasferirci la dimensione reale del fenomeno in oggetto e consentirci di intervenire, laddove possibile, nel modo migliore.

L'indagine è stata promossa e avviata attraverso l'invio di una lettera di presentazione con allegata una Scheda di Rilevazione a tutte le Aziende associate ad Assindustria Salerno cui è stato chiesto di fornire una serie di valori e indicazioni che interessano l'anno 2004. Il nostro campione di riferimento abbraccia il comparto metalmeccanico, il chimico, il terziario avanzato, il grafico/cartotecnico, l'alimentare, risultando, quindi, rappresentativo non soltanto rispetto alla totalità delle imprese associate, ma anche in relazione alla composizione dell'economia locale. Quanto alle caratteristiche dimensionali delle Aziende campione, è stata effettuata una suddivisione per classi: 0-15 dipendenti (classe 1); 16-35 dipendenti (classe 2); 36-50 dipendenti (classe 3); 51-100 dipendenti (classe 4); oltre 100 (classe 5).

Valori di Assenteismo
Il calcolo del tasso di assenteismo è espresso come percentuale tra le ore di assenza per malattia e quelle lavorabili in un anno. Per micro-assenteismo si è inteso il fenomeno che concerne le assenze per malattia che vanno da 1 a 3 giorni. Venendo ai risultati e prendendo in considerazione tutte le Aziende del campione, è emerso un tasso di assenteismo medio nel 2004 pari al 4,50% delle ore lavorabili. Il valore espresso potrebbe apparentemente sembrare contenuto. Una più attenta riflessione deve, però, indurre a considerare che oggetto di esame sono le sole assenze per malattia. Il tasso, infatti, non contempla le assenze dovute ad altri motivi quali: maternità e allattamento; infortuni sul lavoro e malattie professionali; permessi retribuiti e non; congedo matrimoniale. Il dato sul micro-assenteismo si attesta, invece, sul valore dell'1,80% (v. Grafico 1). Si tratta di un risultato che merita di essere considerato non in valore assoluto, ma in stretta correlazione con la percentuale di assenteismo della quale ne è parte. Infatti, nell'ambito delle assenze registrate a titolo di assenteismo per malattia (media del 4,50%) rientrano le assenze, sempre per malattia, che hanno una durata variabile da uno a tre giorni. Se si ragiona in termini di percentuali, ci si rende conto che il micro-assenteismo incide per il 40% rispetto al totale delle assenze per malattia. Questa conclusione conferma, dunque, che il fenomeno delle assenze brevi è molto ricorrente, per non dire esasperante. Restando ancora su quest'ultimo fenomeno, le assenze da 1 a 3 giorni si registrano in prevalenza per la categoria degli operai rispetto a quella degli impiegati. Infatti, dal monitoraggio risulta che di tutti i dipendenti interessati dalle assenze brevi, il 78% rientra nel profilo operaio. Per avere una percezione un po' più completa del fenomeno, potrebbe risultare interessante leggere qualche dato sull'argomento pubblicato da Federmeccanica che si riferisce, però, all'anno 2003 e alle sole aziende del comparto che, tuttavia, rappresentano molto il panorama industriale italiano. Ebbene, il tasso medio di assenteismo per malattia registrato nel 2003 si attesta al 4,4%, di cui l'1% è generato da assenze per malattie inferiori ai tre giorni.

Tornando alla nostra indagine e aggregando le Aziende campione per settori di attività, emerge che le percentuali maggiori di assenteismo si attestano nei settori manifatturieri per eccellenza, ossia il chimico (v. Grafico 2) - nei suoi comparti gomma/plastica, vetro, ceramica - dove il tasso medio è pari al 5% (micro-assenteismo 1,50%), e nel metalmeccanico con un tasso medio del 4,70% (micro-assenteismo 2%). A seguire si trova il settore grafico cartotecnico con un valore medio del 3,50% di assenteismo (micro-assenteismo 1,50%). Esaminando i dati a seguito di aggregazione delle Aziende per classi dimensionali come sopra individuate, si segnala che la classe 36-50 dipendenti è quella che registra i più elevati valori medi di assenteismo con un tasso del 5% e di micro-assenteismo al 2% (v. Grafico 3). Segue la classe 51-100 dipendenti con tassi medi del 4,7% di assenteismo e 1,70% di micro-assenteismo. Un assenteismo medio al 4% si trova nella classe 16-35 dipendenti in cui si attesta, però, un micro-assenteismo all'1%. La fascia di Aziende che conta oltre 100 dipendenti, invece, si colloca al terzo posto con una percentuale di assenteismo pari al 3,8% e micro-assenteismo al 2%. In questa che è la fascia dove poteva ipotizzarsi il più elevato valore del fenomeno in esame, notiamo che invece così non è. Certamente un ruolo non secondario può essere attribuito alla contrattazione di secondo livello che, notoriamente, è perseguita proprio dalle Aziende di maggiori dimensioni. Tale strumento, infatti, contempla spesso misure e iniziative finalizzate a contenere il fenomeno dell'assenteismo. Inoltre, in tale tipo di realtà aziendali è da non sottovalutare l'effetto della valorizzazione delle Risorse Umane che, insieme all'aspetto della generalmente maggiore attenzione all'ambiente di lavoro e alla sua vivibilità, determinano un maggiore grado di fidelizzazione dei dipendenti.

Visite fiscali di controllo e referti
Dall'indagine emerge in maniera chiara che le Aziende richiedono quasi sistematicamente la visita fiscale di controllo all'INPS per accertare lo stato di salute del dipendente che si assenta per malattia. La tendenza, d'altro canto, è in linea con la situazione registrata a livello nazionale che ha visto crescere di uno 0,7% le visite di controllo effettuate dall'INPS rispetto all'anno precedente. In un articolo apparso su IL SOLE 24 ORE di venerdì 22 aprile 2005, si riporta che, sempre nell'anno 2004, su 11,1 milione di certificati medici, per 4,9 milioni è stata confermata la prognosi, per un milione è stato richiesto l'intervento del medico di controllo, mentre oltre 5,4 milioni (dato in crescita rispetto al 2003) non sono riusciti a essere esaminati nei termini indicati. Le Aziende fanno, dunque, ricorso a quello che rappresenta uno dei pochi strumenti di controllo a disposizione sulla cui efficacia, però, qualche dubbio resta. A cominciare dal fatto che i tempi di attesa del referto dell'Ente di controllo sono molto variabili, per non dire eccessivamente lunghi, quando il controllo viene effettuato. Quasi il 30% delle Aziende del campione hanno dichiarato di ricevere dall'INPS il referto della visita di controllo a una distanza che supera il mese e che in alcuni casi arriva anche ai tre mesi. Di contro, soltanto il 6,5% riceve tale documentazione nell'arco di una settimana. Ciò evidentemente impedisce all'Azienda di avere certezza dei fatti oltre che di assumere determinazioni conseguenti. In qualche caso ci viene segnalato che l'INPS non è in grado di garantire il servizio di visita fiscale per mancanza di personale. I dati raccolti ed elaborati possono rappresentare un valido punto di partenza su cui iniziare a ragionare per ipotizzare un percorso di interesse comune per le Aziende. Si potrebbe cominciare da un tavolo di confronto e di lavoro con le Strutture pubbliche competenti e con l'Ordine dei medici, oltre che con la partecipazione delle Aziende interessate, perché soltanto attraverso una maggiore collaborazione tra Aziende e Strutture, e tra queste ultime tra loro, si può pensare di affrontare - e cercare di risolvere - in maniera concreta le problematiche denunciate.

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