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  Dicembre 2012

Articoli n° 8
ottobre 2005
 
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“Passione Italia”
un progetto per l’industria del turismo
Indicate a Napoli esigenze e interventi per superare l’attuale situazione di difficoltà


Costanzo Jannotti Pecci
Presidente Federturismo/Confindustria
relazioniesterne@federturismo.it


a Giornata del Turismo di Confindustria, del 20 settembre, a Napoli, é stato un appuntamento importante non solamente per il sistema d’imprese dell’industria del turismo aderenti a Federturismo, ma per tutto il tessuto d’imprese confederate, grandi, medie, piccole, chiamate a partecipare al nostro progetto di rilancio dell’industria del turismo italiano; un progetto che si propone di mettere in luce le aspettative e l’apporto specifico di ciascuna componente della filiera produttiva del turismo e del sistema industriale nel suo complesso, in una logica di sviluppo integrato per realizzare crescita economica e sociale sostenibile, per far crescere le opportunità di lavoro stabile e motivante, per far concorrere nuove imprese e nuove giovani risorse alla sfida della rinascita del turismo, in Italia e nel mondo, valorizzando in maniera appropriata e integrata le risorse specifiche del nostro patrimonio naturale e artistico-culturale, la nostra imprenditorialità, la professionalità delle risorse umane coinvolte. A Napoli abbiamo indicato le esigenze e gli interventi necessari per superare l’attuale situazione di difficoltà del turismo italiano e ribadito l’urgenza di una nuova politica del turismo adeguata a realizzare l’armonizzazione e il coordinamento delle iniziative e delle risorse, con un adeguato sforzo integrato di promozione della destinazione e del marchio Italia.

Da Taormina a Napoli per un percorso di rilancio del turismo italiano
Già a metà degli anni ottanta Confindustria propose al Paese nel convegno di Taormina dal titolo “Turismo per lo sviluppo” una riflessione sulle nuove tendenze dell’industria mondiale del turismo e sulle nuove opportunità che si sarebbero presentate nello scenario del nuovo secolo. Opportunità che sono state raccolte dai Paesi che si affacciano da new comers sul mercato del turismo, erodendo le quote di mercato già appartenute ai Paesi della vetta della classifica e dell’Europa, tra i quali la nostra Italia del turismo. Successivamente, nel 1993, il Sistema Confindustria decise di scendere in campo direttamente costituendo la Federturismo, come federazione nazionale di settore per i viaggi e il turismo, per rappresentare, dar voce e sostegno, alle imprese e agli imprenditori che condividevano il progetto di valorizzare le risorse e l’industria del turismo italiane, con il riconoscimento del ruolo economico e sociale del turismo. L’attuale composizione e articolazione della Federturismo testimonia la presenza delle associazioni di categoria federate come componenti costitutive della lunga filiera produttiva dell’industria del turismo, per le componenti incoming e outgoing. Una presenza nella compagine federale della rappresentanza d’impresa che viene arricchita dalle Sezioni/Gruppi delle imprese turistiche e dai Soci impresa. Dal 1993 a oggi, il mercato e il mondo del turismo hanno conosciuto profonde trasformazioni, alcune legate all’evoluzione dei gusti dei turisti altre all’ingresso di nuove tecnologie (internet, la diffusione delle linee aeree low cost, le vacanze pacchetto) che hanno profondamente mutato il modo di produrre e fruire del prodotto/servizio turismo. Il sistema Federturismo si è mosso all’interno di un quadro di contesto in rapido e profondo cambiamento anche per effetto delle grandi emergenze belliche, sanitarie e terroristiche, che hanno messo in evidenza una nuova domanda di sicurezza e di pace. Federturismo ha anche operato per costruire nuovi partenariati pubblico-privato sul territorio, per definire politiche condivise con le altre Rappresentanze imprenditoriali, per una politica nazionale del turismo per il Paese in grado di armonizzare e coordinare le autonomie di Regioni, Province e Comuni e le loro risorse, con il Governo nazionale, finalizzandole a obiettivi partecipati e condivisi, per la migliore utilizzazione di risorse economiche limitate e per una promozione adeguata del marchio ITALIA.


Una nuova centralità del turista e del cittadino
Molto da allora è cambiato nel mercato della domanda e offerta di turismo; hanno preso corpo nuove destinazioni, anche grazie alla diffusione del trasporto aereo a prezzi sempre più convenienti per il turista, sono cambiati gli stili di vita e i modi di fare vacanza, è cresciuto il volume dei viaggi di lavoro, è cresciuta la sensibilità al rispetto dei valori delle persone e delle comunità toccate dal turismo e la vigilanza contro il rischio di possibili abusi, è cresciuta la consapevolezza del ruolo centrale rappresentato dal turismo per comunità e Paesi che non dispongono di altre risorse che quelle naturali per lottare contro la povertà. Ed è cresciuta anche la domanda di sicurezza, reale e percepita. L’appuntamento di Napoli ha rappresentato anche un momento di verifica sulla capacità delle rappresentanze di saper interpretare le aspettative e le esigenze delle imprese della filiera produttiva del turismo, che si è continuamente allungata presentando sempre più chiara l’esigenza di integrazioni trasversali con gli altri settori produttivi, delle espressioni del made in Italy e dei prodotti per l’enogastronomia, del turismo con lo sport, il tempo libero, l’organizzazione di eventi, il benessere, elaborando proposte appropriate anche alle esigenze di partecipazione e di crescita del Paese nel contesto internazionale e in quello europeo. E le nostre proposte mettono il turista e il cittadino al centro del progetto di rilancio, indicando come promuovere una cultura e una politica industriale del turismo, come riqualificare l’offerta per raggiungere standard di qualità riconosciuti e lottare contro le rendite di posizione, come fare del turismo il volano del made in Italy e viceversa.

Per far crescere il ruolo del turismo in Europa
Ci siamo mossi con la consapevolezza del nuovo spazio dell’Europa allargata come destinazione turistica e del ruolo positivo dell’euro per gli scambi turistici, della nuova collocazione del turismo nel Trattato costituzionale europeo, del consolidamento del Forum europeo del turismo come appuntamento annuale di confronto, verifica e proposta assunto tra quanti all’interno dell’Unione, imprese, rappresentanze economiche e sociali, istituzioni, Parlamento e Commissione riconoscono ai viaggi e al turismo un contributo importante per lo sviluppo e il ruolo di facilitatore del dialogo, della coesione, della pace. E in questo quadro Federturismo ha operato e opera contro un’interpretazione dell’Europa come mera creatrice di vincoli e di iper-regolamentazioni lontani dalle esigenze reali dei cittadini e delle imprese. Sono questi i valori del turismo che devono ispirare la nostra capacità di concorrere in maniera partecipe, proattiva e anticipatrice alla costruzione di una Europa più grande, ricca di diversità ma animata dalla voglia e dalla scelta di ricercare insieme i valori positivi dello stare insieme per crescere. E in questo quadro collochiamo anche la nostra proposta (già avanzata al Forum di Abano/Venezia e poi a quello di Budapest) di creare un’Agenzia europea per il turismo, da ospitare a Napoli, con l’obiettivo di creare una sede di adeguata attenzione e operatività per far crescere le attività turistiche in ciascuno dei Paesi dell’Unione, facendo crescere il peso dell’Europa come destinazione. è una sfida impegnativa per i cittadini, per le istituzioni, per la rappresentanze.

Per un concreto recupero e per il rilancio del turismo italiano
Nel dibattito sulla governance del turismo emerge talvolta l’ipotesi di riproporre la ricetta del ministero del turismo, cancellato dal referendum abrogativo del 1993; sinceramente mi sembra una ricetta non utile a risolvere i problemi del nostro sistema turistico, che verrebbe calata in un assetto profondamente mutato caratterizzato dal ruolo primario svolto sul territorio dalle Regioni, supportate da Province e Comuni. E, infatti, la recente riforma del turismo si ispira a una logica di partenariato pubblico-privato con norme finalizzate (art.12 della legge 80/2005, per la competitività) alla adozione di una vera politica per il turismo (con la istituzione di un Comitato Nazionale del Turismo) e misure per la promozione integrata dell’Italia come destinazione turistica (con L’ENIT Agenzia). Le riflessioni sulle nostre proposte che esprimono le esigenze e le aspettative del mondo imprenditoriale in materia di turismo cadono in concomitanza con una fase importante del nostro sistema Paese perché in numerose regioni i cittadini hanno eletto nuove rappresentanze per il governo dei loro territori e a livello nazionale le forze politiche e il Parlamento si apprestano a ricercare risposte aggiornate a una situazione economica, sociale e politica nuova, letta nell’ottica della scadenza delle elezioni generali del 2006. Per vincere la sfida della competitività il sistema turistico italiano deve saper tornare attrattivo per la qualità dei prodotti offerti e per la competitività dei prezzi praticati, deve dotarsi di un luogo di coordinamento nazionale del turismo capace di esprimere con autorevolezza e competenza le politiche del turismo per il Paese e realizzare lo sforzo promozionale integrato, necessario per una nuova presenza sui mercati internazionali. Le misure per il turismo inserite nella legge 80/2005 per la competitività sono il frutto di uno sforzo di proposta delle diverse rappresentanze imprenditoriali del turismo condiviso con le Regioni e passato al vaglio del confronto più largo effettuato nella Conferenza nazionale per il turismo dell’autunno 2004. Siamo in presenza di un segnale positivo ma non ancora di un risultato consolidato, per il quale dobbiamo continuare a operare per la ricerca di intese condivise, rispettose dei ruoli specifici. La nostra proposta per il recupero e lo sviluppo della competitività della destinazione Italia richiede un intervento integrato e strettamente coordinato a livello centrale che interessi infrastrutture e territorio e non solo il settore specifico. Occorre operare in un quadro unitario e coerente a livello nazionale per infrastrutture di comunicazione e trasporto, management delle destinazioni (per la lotta all’abusivismo, il recupero del territorio, la sicurezza), la creazione di sedi congressuali dotate di quanto è necessario per competere a livello internazionale, la creazione e promozione di parchi tematici, ambientali e archeologici culturali collegati con le potenzialità del territorio, l’ammodernamento e il sostegno del sistema museale, una promozione della destinazione Italia integrata con coordinamento delle risorse, una formazione per operare nelle professioni turistiche continua, a tutti i livelli, orientata alla qualità, adeguata e coerente con le richieste del mercato. Vanno, infine, adottati criteri di utilizzo delle risorse, anche a livello locale, che incoraggino e incentivino le aggregazioni tra operatori per la crescita dimensionale delle imprese turistiche; perché anche una dimensione d’impresa appropriata fa la differenza ed è una delle chiavi di successo nell’attuale contesto del mercato.

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