“Passione Italia”
un progetto per l’industria del turismo
Indicate a Napoli esigenze e interventi
per superare l’attuale situazione di difficoltà
Costanzo
Jannotti Pecci
Presidente Federturismo/Confindustria
relazioniesterne@federturismo.it
a Giornata del Turismo di Confindustria, del 20 settembre, a Napoli, é stato
un appuntamento importante non solamente per il sistema d’imprese
dell’industria del turismo aderenti a Federturismo, ma per tutto
il tessuto d’imprese confederate, grandi, medie, piccole, chiamate
a partecipare al nostro progetto di rilancio dell’industria del turismo
italiano; un progetto che si propone di mettere in luce le aspettative
e l’apporto specifico di ciascuna componente della filiera produttiva
del turismo e del sistema industriale nel suo complesso, in una logica
di sviluppo integrato per realizzare crescita economica e sociale sostenibile,
per far crescere le opportunità di lavoro stabile e motivante, per
far concorrere nuove imprese e nuove giovani risorse alla sfida della rinascita
del turismo, in Italia e nel mondo, valorizzando in maniera appropriata
e integrata le risorse specifiche del nostro patrimonio naturale e artistico-culturale,
la nostra imprenditorialità, la professionalità delle risorse
umane coinvolte. A Napoli abbiamo indicato le esigenze e gli interventi
necessari per superare l’attuale situazione di difficoltà del
turismo italiano e ribadito l’urgenza di una nuova politica del turismo
adeguata a realizzare l’armonizzazione e il coordinamento delle iniziative
e delle risorse, con un adeguato sforzo integrato di promozione della destinazione
e del marchio Italia.
Da Taormina a Napoli per un percorso di rilancio del turismo italiano
Già a metà degli anni ottanta Confindustria propose al Paese
nel convegno di Taormina dal titolo “Turismo per lo sviluppo” una
riflessione sulle nuove tendenze dell’industria mondiale del turismo
e sulle nuove opportunità che si sarebbero presentate nello scenario
del nuovo secolo. Opportunità che sono state raccolte dai Paesi
che si affacciano da new comers sul mercato del turismo, erodendo le quote
di mercato già appartenute ai Paesi della vetta della classifica
e dell’Europa, tra i quali la nostra Italia del turismo. Successivamente,
nel 1993, il Sistema Confindustria decise di scendere in campo direttamente
costituendo la Federturismo, come federazione nazionale di settore per
i viaggi e il turismo, per rappresentare, dar voce e sostegno, alle imprese
e agli imprenditori che condividevano il progetto di valorizzare le risorse
e l’industria del turismo italiane, con il riconoscimento del ruolo
economico e sociale del turismo. L’attuale composizione e articolazione
della Federturismo testimonia la presenza delle associazioni di categoria
federate come componenti costitutive della lunga filiera produttiva dell’industria
del turismo, per le componenti incoming e outgoing. Una presenza nella
compagine federale della rappresentanza d’impresa che viene arricchita
dalle Sezioni/Gruppi delle imprese turistiche e dai Soci impresa. Dal 1993
a oggi, il mercato e il mondo del turismo hanno conosciuto profonde trasformazioni,
alcune legate all’evoluzione dei gusti dei turisti altre all’ingresso
di nuove tecnologie (internet, la diffusione delle linee aeree low cost,
le vacanze pacchetto) che hanno profondamente mutato il modo di produrre
e fruire del prodotto/servizio turismo. Il sistema Federturismo si è mosso
all’interno di un quadro di contesto in rapido e profondo cambiamento
anche per effetto delle grandi emergenze belliche, sanitarie e terroristiche,
che hanno messo in evidenza una nuova domanda di sicurezza e di pace. Federturismo
ha anche operato per costruire nuovi partenariati pubblico-privato sul
territorio, per definire politiche condivise con le altre Rappresentanze
imprenditoriali, per una politica nazionale del turismo per il Paese in
grado di armonizzare e coordinare le autonomie di Regioni, Province e Comuni
e le loro risorse, con il Governo nazionale, finalizzandole a obiettivi
partecipati e condivisi, per la migliore utilizzazione di risorse economiche
limitate e per una promozione adeguata del marchio ITALIA.
Una nuova centralità del turista e del cittadino
Molto da allora è cambiato nel mercato della domanda e offerta di
turismo; hanno preso corpo nuove destinazioni, anche grazie alla diffusione
del trasporto aereo a prezzi sempre più convenienti per il turista,
sono cambiati gli stili di vita e i modi di fare vacanza, è cresciuto
il volume dei viaggi di lavoro, è cresciuta la sensibilità al
rispetto dei valori delle persone e delle comunità toccate dal turismo
e la vigilanza contro il rischio di possibili abusi, è cresciuta
la consapevolezza del ruolo centrale rappresentato dal turismo per comunità e
Paesi che non dispongono di altre risorse che quelle naturali per lottare
contro la povertà. Ed è cresciuta anche la domanda di sicurezza,
reale e percepita. L’appuntamento di Napoli ha rappresentato anche
un momento di verifica sulla capacità delle rappresentanze di saper
interpretare le aspettative e le esigenze delle imprese della filiera produttiva
del turismo, che si è continuamente allungata presentando sempre
più chiara l’esigenza di integrazioni trasversali con gli
altri settori produttivi, delle espressioni del made in Italy e dei prodotti
per l’enogastronomia, del turismo con lo sport, il tempo libero,
l’organizzazione di eventi, il benessere, elaborando proposte appropriate
anche alle esigenze di partecipazione e di crescita del Paese nel contesto
internazionale e in quello europeo. E le nostre proposte mettono il turista
e il cittadino al centro del progetto di rilancio, indicando come promuovere
una cultura e una politica industriale del turismo, come riqualificare
l’offerta per raggiungere standard di qualità riconosciuti
e lottare contro le rendite di posizione, come fare del turismo il volano
del made in Italy e viceversa.
Per far crescere il ruolo del turismo in Europa
Ci siamo mossi con la consapevolezza del nuovo spazio dell’Europa
allargata come destinazione turistica e del ruolo positivo dell’euro
per gli scambi turistici, della nuova collocazione del turismo nel Trattato
costituzionale europeo, del consolidamento del Forum europeo del turismo
come appuntamento annuale di confronto, verifica e proposta assunto tra
quanti all’interno dell’Unione, imprese, rappresentanze economiche
e sociali, istituzioni, Parlamento e Commissione riconoscono ai viaggi
e al turismo un contributo importante per lo sviluppo e il ruolo di facilitatore
del dialogo, della coesione, della pace. E in questo quadro Federturismo
ha operato e opera contro un’interpretazione dell’Europa come
mera creatrice di vincoli e di iper-regolamentazioni lontani dalle esigenze
reali dei cittadini e delle imprese. Sono questi i valori del turismo che
devono ispirare la nostra capacità di concorrere in maniera partecipe,
proattiva e anticipatrice alla costruzione di una Europa più grande,
ricca di diversità ma animata dalla voglia e dalla scelta di ricercare
insieme i valori positivi dello stare insieme per crescere. E in questo
quadro collochiamo anche la nostra proposta (già avanzata al Forum
di Abano/Venezia e poi a quello di Budapest) di creare un’Agenzia
europea per il turismo, da ospitare a Napoli, con l’obiettivo di
creare una sede di adeguata attenzione e operatività per far crescere
le attività turistiche in ciascuno dei Paesi dell’Unione,
facendo crescere il peso dell’Europa come destinazione. è una
sfida impegnativa per i cittadini, per le istituzioni, per la rappresentanze.
Per un concreto recupero e per il rilancio del turismo italiano
Nel dibattito sulla governance del turismo emerge talvolta l’ipotesi
di riproporre la ricetta del ministero del turismo, cancellato dal referendum
abrogativo del 1993; sinceramente mi sembra una ricetta non utile a risolvere
i problemi del nostro sistema turistico, che verrebbe calata in un assetto
profondamente mutato caratterizzato dal ruolo primario svolto sul territorio
dalle Regioni, supportate da Province e Comuni. E, infatti, la recente
riforma del turismo si ispira a una logica di partenariato pubblico-privato
con norme finalizzate (art.12 della legge 80/2005, per la competitività)
alla adozione di una vera politica per il turismo (con la istituzione di
un Comitato Nazionale del Turismo) e misure per la promozione integrata
dell’Italia come destinazione turistica (con L’ENIT Agenzia).
Le riflessioni sulle nostre proposte che esprimono le esigenze e le aspettative
del mondo imprenditoriale in materia di turismo cadono in concomitanza
con una fase importante del nostro sistema Paese perché in numerose
regioni i cittadini hanno eletto nuove rappresentanze per il governo dei
loro territori e a livello nazionale le forze politiche e il Parlamento
si apprestano a ricercare risposte aggiornate a una situazione economica,
sociale e politica nuova, letta nell’ottica della scadenza delle
elezioni generali del 2006. Per vincere la sfida della competitività il
sistema turistico italiano deve saper tornare attrattivo per la qualità dei
prodotti offerti e per la competitività dei prezzi praticati, deve
dotarsi di un luogo di coordinamento nazionale del turismo capace di esprimere
con autorevolezza e competenza le politiche del turismo per il Paese e
realizzare lo sforzo promozionale integrato, necessario per una nuova presenza
sui mercati internazionali. Le misure per il turismo inserite nella legge
80/2005 per la competitività sono il frutto di uno sforzo di proposta
delle diverse rappresentanze imprenditoriali del turismo condiviso con
le Regioni e passato al vaglio del confronto più largo effettuato
nella Conferenza nazionale per il turismo dell’autunno 2004. Siamo
in presenza di un segnale positivo ma non ancora di un risultato consolidato,
per il quale dobbiamo continuare a operare per la ricerca di intese condivise,
rispettose dei ruoli specifici. La nostra proposta per il recupero e lo
sviluppo della competitività della destinazione Italia richiede
un intervento integrato e strettamente coordinato a livello centrale che
interessi infrastrutture e territorio e non solo il settore specifico.
Occorre operare in un quadro unitario e coerente a livello nazionale per
infrastrutture di comunicazione e trasporto, management delle destinazioni
(per la lotta all’abusivismo, il recupero del territorio, la sicurezza),
la creazione di sedi congressuali dotate di quanto è necessario
per competere a livello internazionale, la creazione e promozione di parchi
tematici, ambientali e archeologici culturali collegati con le potenzialità del
territorio, l’ammodernamento e il sostegno del sistema museale, una
promozione della destinazione Italia integrata con coordinamento delle
risorse, una formazione per operare nelle professioni turistiche continua,
a tutti i livelli, orientata alla qualità, adeguata e coerente con
le richieste del mercato. Vanno, infine, adottati criteri di utilizzo delle
risorse, anche a livello locale, che incoraggino e incentivino le aggregazioni
tra operatori per la crescita dimensionale delle imprese turistiche; perché anche
una dimensione d’impresa appropriata fa la differenza ed è una
delle chiavi di successo nell’attuale contesto del mercato.
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