ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli n° 8
ottobre 2005
 
obr campania - Home Page
stampa l'articolo stampa l'articolo

La formazione in campania
il tema dell’apprendistato
Creare condizioni affinché scuole e aziende cooperino integrando le rispettive missioni

Alfredo Loso
Presidente OBR Campania
presidenza@obrcampania.it



Quest’autunno si apre con una grande attenzione al tema della formazione, tornato prepotentemente nel dialogo tra istituzioni e parti sociali. A metà settembre la Presidente di Confindustria Campania, Cristiana Coppola, ha ospitato a Palazzo Partanna l’Assessore alla Formazione Corrado Gabriele per un confronto che ha coinvolto le articolazioni del sistema Confindustria in Campania. É un segnale importante in termini di contenuti e metodo: in una fase che possiamo considerare ancora iniziale dei loro rispettivi mandati, la rappresentante degli industriali e il responsabile della politica regionale in materia di formazione e lavoro, legano le rispettive strategie alla consultazione e alla ricerca di soluzioni condivise. Questo confronto costituisce esso stesso un risultato positivo perché è espressione della stessa cultura e della prospettiva da cui ha preso vita il percorso della bilateralità. L’Assessore Gabriele propone di mettere mano agli strumenti di formazione che meglio hanno funzionato per ottimizzare la programmazione; si è dunque parlato degli interventi AIFA ideati e realizzati in Campania (a fronte di un periodo di formazione-lavoro finanziato all’azienda vi è un contratto d’assunzione) che sembrano aver avuto un considerevole successo. In realtà non sappiamo quale sia stato il destino dei diecimila contratti di lavoro seguiti ai percorsi formativi e questa assenza di informazioni non consente una adeguata gestione delle risorse e una valorizzazione premiante per le aziende più competitive e capaci di creare nuove e reali opportunità d’impiego. L’estensione del modello AIFA ai contratti a tempo determinato, proposta da Confindustria in un contesto in cui il lavoro nero è ancora troppo presente, rappresenta ancora una questione aperta. Nel confronto tra Confindustria e Regione Campania, il tema dell’apprendistato ha avuto grandissima attenzione ed è stato affrontato per le potenzialità di inserimento lavorativo connaturate a questo istituto contrattuale, ormai articolato a tre livelli e già capostipite dell’interdipendenza tra formazione e occupazione. A questo proposito va detto la Campania è l’unica Regione che si sia dotata di un Osservatorio e abbia istituito una banca dati dei contratti di apprendistato per consentire l’adempimento del percorso formativo collegato a ogni contratto. La gestione dell’apprendistato si prefigura di grande complessità perché può dare una svolta a tutto il sistema formativo e dell’istruzione collegandosi strategicamente ad alcuni nodi del rapporto tra sistema dell’istruzione e della formazione a partire dalla lotta alla dispersione scolastica. L’apprendistato in Campania può essere, infatti, lo strumento attraverso cui sviluppare una sperimentazione basata sull’apprendistato per l’espletamento del diritto–dovere di istruzione e formazione che riguarda i minori di 18 anni che non abbiano completato il proprio percorso di istruzione obbligatoria. Si tratta di creare condizioni in cui scuole, enti di formazione e soprattutto aziende possano cooperare integrando le rispettive missioni. L’ambiente di lavoro e l’impresa, se supportati, possono rispondere a un bisogno quasi sempre presente in questi giovani di imparare facendo e, magari di una “paghetta”, che attraverso l’apprendistato può configurarsi come corrispettivo in denaro relativo alla prestazione non solo lavorativa, ma anche formativa. L’azienda, il contesto lavorativo, tuttavia, non possono da soli rispondere sul piano pedagogico e dell’orientamento alle complesse problematiche che accompagnano questi adolescenti. Vi è poi l’apprendistato professionalizzante, destinato ai giovani tra 18 e 29 anni, quello che rassomiglia di più al classico rapporto di apprendistato. Se da un lato è considerevole il ricorso a questa forma contrattuale, dall’altro lato, va rilevata la difficoltà a dare corso a quelle 120 ore di formazione che ogni apprendista ha il diritto di svolgere in un contesto formativo strutturato come tale. Infine, l’apprendistato per l’acquisizione di un diploma o per percorsi di alta Formazione si accompagna a un ciclo di studi ed è finalizzato all’acquisizione di un diploma di scuola superiore o di una laurea e che potrebbe essere collegato anche agli IFTS, può rappresentare un importante canale di inserimento di forza lavoro qualificata nel sistema produttivo regionale e rappresenta uno strumento assolutamente nuovo da costruire e attivare a livello nazionale e regionale. Sull’apprendistato, Confindustria chiede che sia riconosciuta pienamente la funzione formatrice delle aziende, con la possibilità di queste di certificare sia il bisogno che l’acquisizione delle competenze dei propri dipendenti, poiché si ritiene che ogni azienda sia in grado di riconoscere il livello formativo di cui necessita. Questa posizione solleva obiezioni riferite a criteri di trasparenza e spendibilità delle certificazioni, ma il problema di fondo non è tanto nella natura di chi certifica, quanto nell’assenza di un sistema di certificazione delle competenze e di monitoraggio e valutazione. Qui però vogliamo enfatizzare il fatto che nonostante queste differenze tutte le posizioni convergono sulla centralità della domanda, sulla necessità che la domanda orienti l’offerta e non viceversa. Ciò che tutte le componenti di OBR, datoriali e sindacali, esprimono in modo convergente è la necessità di partire dai bisogni formativi per rendere accessibile la formazione alle piccole imprese perché il tessuto aziendale per crescere ha bisogno di figure professionali adeguate alle sfide dell’internazionalizzazione. L’assessore Gabriele ha opportunamente indicato i settori strategici su cui indirizzare le risorse per sostenere lo sviluppo produttivo del territorio: logistica e trasporti; industria turistica, economia del mare, ambiente (rifiuti, acque ed energia). Si tratta di un importante passo in avanti per l’ottimizzazione delle risorse finanziarie da destinare alla formazione. Su questo indirizzo chiaro e condivisibile, vorrei proporre una riflessione: il processo di sviluppo è così complesso e articolato che forse occorre integrare più chiavi di lettura; oltre ai settori strategici è opportuno considerare anche altre variabili e puntare su attività e nicchie propulsive, e/o su aziende che negli ultimi anni abbiano assunto di più e più stabilmente. Definire questi criteri è importante anche in relazione alla formazione continua e ai Fondi interprofessionali che stanno prendendo il via e che vanno integrati con le risorse del POR e quelle nazionali ancora disponibili. Il confronto che si è svolto presso Confindustria rappresenta uno stimolo per il CREB (Coordinamento Regionale degli Enti Regionali) a offrire al sistema della programmazione negoziata nuovi apporti di conoscenza e nuove sintesi progettuali: la sperimentazione di un modello del sistema regionale delle qualifiche che vede fortemente impegnato l’OBR Campania e tutto il CREB e rappresenta il contesto più appropriato in cui dare corso a questa nuova stagione di programmazione formativa che trova interlocutori sensibili, attenti e ricettivi alle proposte e al processo di ricerca comune tra le parti sociali.

Download PDF
Costozero: scarica la rivista in formato .pdf
Ottobre - 1.800 Kb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it