LO SVILUPPO DELLA FILIERA ”AUTOMOTIVE”
FMA E IRISBUS, ECCELLEnti realtÀ
UNA NUOVA PRODUZIONE DI
PRESTIGIO
IL “NEW DOMINO” targato IRPINIA
FMA, IL MOTORE DELL'IRPINIA
LA PRODUZIONE PER LA GRANDE PUNTO
Trasporti, le novità dall’irpinia
Un gioiello in valle ufita
LO SVILUPPO DELLA FILIERA ”AUTOMOTIVE”
FMA E IRISBUS, ECCELLEnti realtÀ
Il Presidente dell'Unione di Avellino
indica le strategie utili a innalzare la competitività del territorio
di Filomena Labrunaa
Fma e Irisbus, due realtà di eccellenza della provincia irpina.
Il presidente dell'Unione Industriali della Provincia di Avellino,
Silvio Sarno, si era già soffermato sull'importanza della filiera "automotive" in
un intervento nell'ambito dei sessant'anni in Irpinia delle Acli,
sottolineando come l'unità d'intenti da parte degli attori del territorio
siano imprescindibili per rilanciare il processo di crescita.
Silvio
Sarno
Presidente Unione Industriali della Provincia di Avellino
Le recenti notizie positive riguardanti la Fiat, le nuove produzioni e
il ruolo strategico degli stabilimenti irpini, sono successi da lei annunciati.
Ritiene che siano il simbolo della ripresa dell'intera economia?
Certamente sono fattori rilevanti per la nostra provincia che evidenziano
una vivace propensione all'investimento da parte della casa madre torinese
e costituiscono un segnale di riconoscimento per il lavoro del management
e degli operai impegnati negli stabilimenti irpini. Come Presidente degli
Industriali avevo già affermato che consideravo strategico completare
il quadro degli interventi per sostenere la filiera automotive e agroalimentare,
che caratterizzano sempre di più l'economia della provincia, insieme
al settore dell'informatica, che sta prendendo ogni giorno più consistenza.
La qualificazione delle eccellenze è un elemento base da cui partire
per individuare percorsi finalizzati a innalzare la competitività del
territorio.
Quali sono le altre direttrici da seguire per contribuire alla crescita
della provincia?
Bisogna far leva su due cardini della politica dello sviluppo, arricchendo
il sistema economico provinciale di nuove dotazioni produttive, di servizio
e infrastrutture. Razionalizzando l'esistente e ponendolo in condizioni
di esprimersi a maggiori livelli di sviluppo. Il turismo, i servizi e l'agricoltura,
ad esempio, sono settori fondamentali che devono integrarsi tra loro. E
non si può comunque disperdere l'opzione industriale e manifatturiera
perché l'industria riesce a dare quel contributo al valore aggiunto
provinciale che crea le condizioni della crescita autopropulsiva.
Dove esistono spazi e possibilità di crescita?
C'è spazio per una più diffusa presenza industriale. Oggi
il 30% della ricchezza provinciale dipende dall'industria e dalle costruzioni.
Senza, infatti, una consistente presenza industriale renderemo più labile
il sistema economico locale.
Da dove provengono le occasioni per intraprendere nuovi percorsi?
Dall'area della Valle Caudina e dall'arianese. Dobbiamo conferire
a queste zone l’attrattività necessaria.
Come rafforzare la presenza nei servizi?
è importante insistere sulla scuola di alta formazione da istituire
ad Avellino per configurare la città quale sede di eccellenza nel
sistema di istruzione e formazione. I tempi ormai sono maturi.
Sono queste le priorità?
Sì, accanto alla necessità di diffondere la cultura d'impresa,
di incentivare il trasferimento generazionale nel settore dell'artigianato,
di migliorare il rapporto tra mondo produttivo e universitario, tra banche
e imprese. Fondamentali anche nuovi investimenti sul fronte dei servizi
alle imprese e dell'infrastrutturazione del territorio.
Questa è una nota dolente.
No, perché il disegno organico dei trasporti in Campania è meritevole
di attenzione e consenso. Siamo noi a dover rivendicare per tutta l'Irpinia
il pieno collegamento con le grandi arterie della mobilità. Maggiore
attenzione merita la possibilità di investimenti per riattivare
e adeguare la rete ferroviaria Salerno-Avellino e Avellino-Rocchetta, che
possono assicurare l'intermodalità dei traffici e il collegamento
con i fondamentali assi a lunga percorrenza tirrenica e adriatica. Proprio
per quanto riguarda la tratta Avellino-Rocchetta ho espresso la mia piena
condivisione alla battaglia avviata dai sindaci della zona per sollecitare
interventi di potenziamento. Anche attraverso le ferrovie possiamo sostenere
la centralità del territorio interno della regione ed essere partecipi
dell'auspicato sviluppo del Mediterraneo.
Per razionalizzare l'esistente, cosa va programmato?
Esistono due strumenti da completare: il contratto d'area indispensabile
per chiudere il processo di industrializzazione nelle aree del cratere,
e i distretti industriali, Solofra e Calitri, approvati dalla Regione Campania
che devono decollare. Sul primo voglio ricordare che, nonostante la stasi
dell'economia, al recente bando integrativo sono stati presentati circa
40 progetti industriali di cui oltre la metà fanno capo a imprenditori
che già operano in provincia. Segno di una notevole effervescenza
imprenditoriale.
Come sciogliere il nodo dei servizi pubblici locali?
è un tema delicato sul quale la posizione convergente deve ancora
maturare. Sono convinto che sul campo del rapporto pubblico-privato si giochi
la partita della maggiore competitività dei sistemi locali. La gestione
dei servizi pubblici al Nord restituisce al territorio ricchezza e tariffe
adeguate.
Cosa accade invece al Sud?
Nel Mezzogiorno la gestione delle utilities assorbe risorse, la tariffazione
sta assumendo livelli consistenti e gli investimenti per l'ammodernamento
della rete sono limitati. Nell'ambito dei servizi, nuovi mercati possono
aprirsi per alzare il tenore imprenditoriale della provincia. La gestione
dei servizi ci offre la storica occasione di realizzare quel principio
di sussidarietà orizzontale introdotto nella nostra Costituzione.
Sull'applicazione della sussidiarietà è all'opera l'intero
gruppo parlamentare, che pone questo principio al centro delle strategie
per ridare fiducia e slancio all'economia. è interessante anche
per noi ritrovarci su questa impostazione illustrata dal documento presentato
al meeting di Comunione e Liberazione, svoltosi a Rimini.
Cosa si sente di dire ai giovani che vogliano intraprendere
l'attività autonoma?
Di non scoraggiarsi, perchè gli ostacoli non sono insormontabili.
Disponiamo di immobili industriali non utilizzati. Occorre particolare
impegno nella gestione immobiliare delle fabbriche che possono essere reinserite
nel circuito economico, e quindi favorire la nascita di microimprenditorialità.
Anche in questo caso è necessario l'impegno comune da parte di tutti
gli attori del territorio. |