Tessile e abbigliamento nell’ue
Innovazione e ricerca
Cooperazione e sviluppo tecnologico
per contrastare la concorrenza asiatica
Salvatore Vigliar
Docente di Diritto dell’Informazione e della Comunicazione - Università della
Basilicata
Esperto di Politiche Comunitarie
studiovigliar@virgilio.com
La concorrenza intercontinentale, composta soprattutto
dai fornitori asiatici, costituisce una sfida impegnativa per
l’industria tessile dell’UE. La diffusione di nuove
tecnologie, tuttavia, promette l’apertura di mercati
inaspettati, mentre diverse iniziative dell’UE promuovono
la collaborazione e la creazione di partenariati in un settore
tradizionalmente restio alla sperimentazione di azioni di cooperazione.
Il comparto tessile e dell’abbigliamento rappresenta
uno dei settori cardine dell’industria europea, con un
fatturato annuo pari a 215 miliardi di euro e una forza lavoro
costituita da circa 2,7 milioni di dipendenti. In alcuni Stati
membri dell’Europa meridionale e orientale, quali il
Portogallo e la Lituania, il settore dà lavoro addirittura
al 25-30% del totale degli impiegati nel comparto industriale.
Le 170.000 imprese del settore sparse sul territorio dell’UE
impiegano una media di 15 persone per azienda, ma sono molte
quelle di dimensioni più ridotte. L’esistenza
di un tale livello di frammentazione rende pertanto difficile
l’adozione di un approccio concertato nei confronti della
ricerca e dell’innovazione. Negli ultimi anni sono state
varie le sfide raccolte dall’industria tessile. Nel gennaio
2005 si è concluso l’accordo OMC su tessili e
abbigliamento, che ha permesso la totale eliminazione delle
quote restrittive (già progressivamente ridotte) di
importazione di prodotti tessili nel territorio UE, incrementando
le pressioni concorrenziali esercitate dai produttori asiatici.
L’aumento del costo del lavoro in diversi paesi europei
ha inoltre spinto molti fornitori dell’Unione a trasferire
le operazioni a intenso impiego di manodopera verso Stati membri
di recente o prossima adesione, soprattutto in Polonia e Romania.
Anche paesi come la Tunisia, il Marocco e la Turchia vantano
forti legami con i fornitori dell’UE grazie alla garanzia
di qualità elevata e alla prossimità geografica,
che consentono loro di soddisfare rapidamente le esigenze del
mercato.
Esempi di progetti implementati dall’UE
nel settore tessile-abbigliamento
Piattaforme tecnologiche
Le piattaforme tecnologiche traggono origine dal piano d’azione
della Commissione del 2003 teso alla promozione degli investimenti
nella ricerca (a). Le principali parti in causa mirano a
definire un’agenda relativa alla ricerca strategica
per le industrie cardine, che potrebbe contare sul sostegno
fornito dal 7º PQ. Attualmente, sono operative circa
25 piattaforme in settori in cui la crescita sostenibile
dipende da progressi di notevole spessore nel campo della
ricerca. La piattaforma per il futuro del tessile e dell’abbigliamento
vuole assistere l’industria nel processo di innovazione
a favore della ricerca di nuovi prodotti e di un’organizzazione
più efficiente.
(a) Investire nella ricerca: un piano d’azione per
l’Europa. Comunicazione della Commissione. COM(2003)
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http://europa.eu.int/comm/research/era/3pct/index_en.html
Info
Lutz Walter, Euratex/Piattaforma tecnologica europea per
il futuro del settore tessile e dell’abbigliamento
Tel. +32 2 285 4885 - Fax +32 2 230 6054
lutz.walter@euratex.org - http://www.euratex.org/
Leapfrog
Inserito nell’ambito del 6º PQ, Leapfrog è un
progetto che mira ad apportare cambiamenti radicali in termini
di produttività, qualità ed efficienza dei
costi di produzione degli indumenti, nonché sul fronte
della cooperazione relativa alla catena di approvvigionamento,
attraverso la raccolta di dati riguardanti nuovi metodi e
tecnologie per la creazione di un sistema totalmente integrato
di progettazione e produzione di capi di abbigliamento. Coordinato
da Eurotex, il progetto riunisce 37 soci di un consorzio
che abbraccia 14 paesi al fine di analizzare i risultati
di 70 progetti di ricerca continuativi.
http://www.leapfrog-eu.org/
Web-TEXpert
Web-TEXpert si occupa dello sviluppo di metodi avanzati nel
campo della gestione dell’innovazione con l’obiettivo
di aumentare la competitività delle PMI attive nel
settore del tessile e dell’abbigliamento. Il progetto
esaminerà l’innovazione nello sviluppo dei
prodotti, nella loro presentazione e nel networking, tutti
elementi finalizzati all’integrazione delle varie
fasi produttive. Molti dei partner sono associazioni e
gruppi industriali (IAG) che contribuiranno a un’ampia
divulgazione dei risultati e della formazione nel settore
della ricerca per incoraggiare le PMI a spingersi oltre
il proprio ambito di specializzazione.
http://www.webtexpert.net/ |
Iniziative comunitarie
Allo scopo di definire gli obiettivi dell’innovazione
e i temi di ricerca necessari a far fronte ai problemi del
settore tessile europeo, è stata istituita una piattaforma
tecnologica comunitaria per il futuro di tessile e dell’abbigliamento
che riunisce esperti del mondo dell’industria e della
ricerca al fine di sviluppare obiettivi specifici di ricerca
e innovazione in tre ambiti: nuove applicazioni tessili, transizione
da una produzione di massa a una personalizzata, nonché il
passaggio da prodotti base a specialistici. Allo stesso tempo, è stato
adottato un numero cospicuo di ulteriori misure raccomandate
dal “Gruppo ad alto livello per il settore tessile e
l’abbigliamento” (GAL), arricchendo i progetti
già esistenti attraverso nuove opportunità nell’ambito
del Sesto programma quadro di ricerca (6º PQ) in termini
di cofinanziamento della ricerca, formazione e divulgazione
dei risultati. Il GAL studierà la questione dell’accesso
ai finanziamenti per l’innovazione da parte delle imprese,
l’innovazione non tecnologica e la cooperazione industriale,
mentre al momento sono in esame.
Per informazioni:
Silvia Grandi, Istituto per la Promozione Industriale, Fashion
Net
Tel. +39 068 097 2215 - Fax +39 068 097 2443
grandi@ipi.it - http://www.ipi.it/
le proposte tese al miglioramento della tutela della proprietà intellettuale.
Il 6º PQ si concentra sulle PMI impegnate nello sviluppo della tecnologia
e della ricerca. All’interno del 6º PQ, le misure di intelligenza
economica e tecnologica (ETI) a favore delle PMI rivolgono un’attenzione
particolare al settore della moda. Fashion Net è una di queste iniziative,
cui si affiancano altri due progetti relativi al settore calzaturiero (Shoes
5000) e allo sviluppo del settore tessile in generale (ITE, Intelligent
Textile Environment). Il progetto ITE, in particolare, si occupa di benchmarking
per le PMI, e a tal fine si avvale dell’autorevisione e dell’impiego
di banche dati sulle “buone prassi” nonché della promozione
dello sviluppo delle risorse umane. Fashion Net mira a coinvolgere le PMI
del settore nei progetti di ricerca del 6º PQ e a espandere la loro
rete di contatti, stimolando così lo sviluppo di cluster di collaborazione
per favorire lo scambio di esperienze, metodologie e “buone prassi”.
Si tratta di un progetto ampio che riconosce la complessità della
catena di produzione e approvvigionamento. Grazie alla collaborazione di
16 organizzazioni intermediarie di otto paesi diversi, Fashion Net si occuperà della
promozione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico alle
PMI. Il progetto si avvarrà inoltre di un’ampia gamma di strumenti
volti a incoraggiare la partecipazione delle PMI, tra cui l’organizzazione
di due importanti conferenze e di tavole rotonde e stage di formazione
in ognuno dei paesi partecipanti. Quattro iniziative di gemellaggio contribuiranno
poi all’instaurazione di partenariati di lavoro tra settori con esigenze
innovative simili, nonché alla creazione di una campagna di informazione
e di una banca dati per le risorse tecniche a disposizione di 4.500 PMI.
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