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  Dicembre 2012

Articoli n° 8
ottobre 2005
 
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Tessile e abbigliamento nell’ue
Innovazione e ricerca
Cooperazione e sviluppo tecnologico per contrastare la concorrenza asiatica

Salvatore Vigliar
Docente di Diritto dell’Informazione e della Comunicazione - Università della Basilicata
Esperto di Politiche Comunitarie
studiovigliar@virgilio.com

La concorrenza intercontinentale, composta soprattutto dai fornitori asiatici, costituisce una sfida impegnativa per l’industria tessile dell’UE. La diffusione di nuove tecnologie, tuttavia, promette l’apertura di mercati inaspettati, mentre diverse iniziative dell’UE promuovono la collaborazione e la creazione di partenariati in un settore tradizionalmente restio alla sperimentazione di azioni di cooperazione. Il comparto tessile e dell’abbigliamento rappresenta uno dei settori cardine dell’industria europea, con un fatturato annuo pari a 215 miliardi di euro e una forza lavoro costituita da circa 2,7 milioni di dipendenti. In alcuni Stati membri dell’Europa meridionale e orientale, quali il Portogallo e la Lituania, il settore dà lavoro addirittura al 25-30% del totale degli impiegati nel comparto industriale. Le 170.000 imprese del settore sparse sul territorio dell’UE impiegano una media di 15 persone per azienda, ma sono molte quelle di dimensioni più ridotte. L’esistenza di un tale livello di frammentazione rende pertanto difficile l’adozione di un approccio concertato nei confronti della ricerca e dell’innovazione. Negli ultimi anni sono state varie le sfide raccolte dall’industria tessile. Nel gennaio 2005 si è concluso l’accordo OMC su tessili e abbigliamento, che ha permesso la totale eliminazione delle quote restrittive (già progressivamente ridotte) di importazione di prodotti tessili nel territorio UE, incrementando le pressioni concorrenziali esercitate dai produttori asiatici. L’aumento del costo del lavoro in diversi paesi europei ha inoltre spinto molti fornitori dell’Unione a trasferire le operazioni a intenso impiego di manodopera verso Stati membri di recente o prossima adesione, soprattutto in Polonia e Romania. Anche paesi come la Tunisia, il Marocco e la Turchia vantano forti legami con i fornitori dell’UE grazie alla garanzia di qualità elevata e alla prossimità geografica, che consentono loro di soddisfare rapidamente le esigenze del mercato.



Iniziative comunitarie
Allo scopo di definire gli obiettivi dell’innovazione e i temi di ricerca necessari a far fronte ai problemi del settore tessile europeo, è stata istituita una piattaforma tecnologica comunitaria per il futuro di tessile e dell’abbigliamento che riunisce esperti del mondo dell’industria e della ricerca al fine di sviluppare obiettivi specifici di ricerca e innovazione in tre ambiti: nuove applicazioni tessili, transizione da una produzione di massa a una personalizzata, nonché il passaggio da prodotti base a specialistici. Allo stesso tempo, è stato adottato un numero cospicuo di ulteriori misure raccomandate dal “Gruppo ad alto livello per il settore tessile e l’abbigliamento” (GAL), arricchendo i progetti già esistenti attraverso nuove opportunità nell’ambito del Sesto programma quadro di ricerca (6º PQ) in termini di cofinanziamento della ricerca, formazione e divulgazione dei risultati. Il GAL studierà la questione dell’accesso ai finanziamenti per l’innovazione da parte delle imprese, l’innovazione non tecnologica e la cooperazione industriale, mentre al momento sono in esame.

Per informazioni:
Silvia Grandi, Istituto per la Promozione Industriale, Fashion Net
Tel. +39 068 097 2215 - Fax +39 068 097 2443
grandi@ipi.it - http://www.ipi.it/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

le proposte tese al miglioramento della tutela della proprietà intellettuale. Il 6º PQ si concentra sulle PMI impegnate nello sviluppo della tecnologia e della ricerca. All’interno del 6º PQ, le misure di intelligenza economica e tecnologica (ETI) a favore delle PMI rivolgono un’attenzione particolare al settore della moda. Fashion Net è una di queste iniziative, cui si affiancano altri due progetti relativi al settore calzaturiero (Shoes 5000) e allo sviluppo del settore tessile in generale (ITE, Intelligent Textile Environment). Il progetto ITE, in particolare, si occupa di benchmarking per le PMI, e a tal fine si avvale dell’autorevisione e dell’impiego di banche dati sulle “buone prassi” nonché della promozione dello sviluppo delle risorse umane. Fashion Net mira a coinvolgere le PMI del settore nei progetti di ricerca del 6º PQ e a espandere la loro rete di contatti, stimolando così lo sviluppo di cluster di collaborazione per favorire lo scambio di esperienze, metodologie e “buone prassi”. Si tratta di un progetto ampio che riconosce la complessità della catena di produzione e approvvigionamento. Grazie alla collaborazione di 16 organizzazioni intermediarie di otto paesi diversi, Fashion Net si occuperà della promozione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico alle PMI. Il progetto si avvarrà inoltre di un’ampia gamma di strumenti volti a incoraggiare la partecipazione delle PMI, tra cui l’organizzazione di due importanti conferenze e di tavole rotonde e stage di formazione in ognuno dei paesi partecipanti. Quattro iniziative di gemellaggio contribuiranno poi all’instaurazione di partenariati di lavoro tra settori con esigenze innovative simili, nonché alla creazione di una campagna di informazione e di una banca dati per le risorse tecniche a disposizione di 4.500 PMI.

 

 

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