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  Dicembre 2012

Articoli n° 9
novembre 2005
 


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Unione di avellino

Relazione del presidente Silvio Sarno

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SVILUPPO E NUOVA CLASSE DIRIGENTE
IL PROGETTO DI UN ASSE AVELLINO-TORINO

Le politiche fiscali in Europa
Pininfarina rafforza le tesi del CSC

LA DIFFICILE SITUAZIONE DEL SETTORE MANIFATTURIERO
LA CINA AVANZA MA LA CREATIVITÀ PARLA ITALIANO

POLITICA ED ECONOMIA A COLLOQUIO
UN TAVOLO DI GOVERNO PER LO SVILUPPO

SVILUPPO E NUOVA CLASSE DIRIGENTE
IL PROGETTO DI UN ASSE AVELLINO-TORINO
Per l’Assemblea annuale Sarno ospita Pininfarina, Artioli e l'imprenditore meridionalista Giustino

di Filomena Labruna

Non sarà un'assemblea che andrà in archivio quella dell'Unione degli Industriali di Avellino, del cinque ottobre scorso. Un evento prestigioso per lo spessore degli interventi sull'industria e il Mezzogiorno di Andrea Pininfarina, Ettore Artioli ed Enzo Giustino. Innovativo per i temi e le proposte emerse. Perfetto sotto il profilo organizzativo, con lo staff dell'Unione attento a tutti i dettagli. Ma a rendere non rituale l'assemblea è stata soprattutto la qualità dell'intervento del presidente Silvio Sarno. Garbati i toni della sua relazione, ma determinate le posizioni. Un'analisi "sfrontata" e "disinvolta" della situazione economica provinciale. Sarno non nasconde nulla, individua responsabilità e fornisce indicazioni concrete. E tutto questo gli viene riconosciuto dagli ospiti che apprezzano soprattutto il carattere non rivendicativo del suo intervento. Il presidente non chiede, non reclama. Nessuna lamentela, né sollecitazioni assistenzialiste. Un aspetto particolarmente apprezzato dai tanti politici in sala, abituati a richieste continue, ma mai "aiutati" a riflettere sulle problematiche del mondo industriale. La proposta dell'asse Avellino-Torino offre speranze e apre nuove prospettive. Andrea Pininfarina, Vicepresidente di Confindustria, riconosce alle aziende irpine il merito di contribuire in maniera determinante alla crescita del gruppo Fiat e afferma: «Valorizzando la filiera dell'automotive si può sostenere e incrementare l'economia». Un concetto che Sarno già in altre occasioni aveva esplicitato. Poi la politica. Pininfarina non usa mezzi termini nel definire inadeguata l'attuale classe dirigente e sottolinea la necessità di un ricambio a livello nazionale. Sulla situazione industriale afferma: «Non sono d'accordo sul fatto che i problemi siano la Cina e l'Euro. Lo trovo riduttivo. Se fosse così dovremmo capire meglio come mai Francia e Germania riescono comunque a competere meglio di noi». Secondo Pininfarina le ragioni che frenano la competitività del territorio sono riconducibili alle dimensioni delle aziende, ai tipi di produzione, alla mancanza di tecnologia, di ricerca e innovazione dei prodotti. Infine indica un percorso: «Bisogna individuare alcuni soggetti istituzionali locali che pongano al centro della loro attività lo sviluppo economico e che siano in grado di attuare progetti innovativi». Ma per fare questo secondo il Vicepresidente di Confindustria bisogna partire dalla consapevolezza che le istituzioni non possono essere regolate da leggi generali, ma devono essere rese autonome e responsabili. Come? «Attraverso un federalismo corretto che garantisca una maggiore rappresentanza degli enti locali e più controllo da parte dei cittadini sull'operato degli amministratori, chiamati a essere trasparenti nella definizione dei bilanci». Due gli obiettivi da perseguire secondo Pininfarina: la stabilità finanziaria, con la riduzione del debito pubblico, e la crescita economica. Per Ettore Artioli «Occorre recuperare competitività creando le premesse per dare un nuovo slancio all'economia. In Campania questo significa soprattutto nuove infrastrutture e lotta all'illegalità». Il giudizio sulla finanziaria è rigoroso: «Non toglie niente al Sud, ma purtroppo nulla aggiunge. Avevamo grandi aspettative che sono andate deluse. Il governo non ha recepito il nostro messaggio». Artioli si sofferma sul problema del credito e boccia senza appello la Banca del Sud: «Inattuale e spaiata rispetto alle logiche di mercato. La Banca del Sud è soltanto uno slogan del governo». Per il Vicepresidente di Confindustria è auspicabile che gli istituti di credito abbiano cuore e testa nel Mezzogiorno, ma non basta: «Bisogna soprattutto creare le condizioni perché le banche trovino conveniente creare aree di business destinate al Sud. Una strategia che probabilmente non dà immediate risposte, ma a che medio termine costituirà sicuramente un'opportunità importante per le esigenze finanziarie del territorio». Infine, Enzo Giustino, storico imprenditore meridionalista, si sofferma sulla fiscalità di vantaggio: «É importante - sostiene - ma deve essere lontana dai centri decisionali. Ritengo che l'unico elemento indispensabile per la crescita dell'apparato produttivo sia la sburocratizzazione. Gli attuali meccanismi legati alla P.A. rendono difficile la vita degli imprenditori. É in questo campo che bisogna sensibilizzare enti e istituzioni, correggendo questi squilibri per fare in modo che anche il percorso di internazionalizzazione sia più agevole». E sui lavori dell'assemblea i politici irpini convergono. L'assessore regionale della Margherita Enzo De Luca afferma che la relazione del presidente Sarno offre spunti interessanti. «Ci indica un percorso da portare avanti a Palazzo Santa Lucia. E lo stiamo facendo, tant'è che presenteremo il bilancio alla Regione. Sarà uno strumento innovativo e recepirà il lavoro che stiamo svolgendo per l'individuazione degli obiettivi per la finanza di progetto». Anche il consigliere dei Ds Angelo Giusto condivide il riferimento al rinnovo della classe dirigente. «Ho apprezzato molto Sarno quando ha esortato la classe dirigente a essere parte attiva del processo di sviluppo, premiando i talenti, le capacità, la passione». Il capogruppo di An alla Regione Francesco D'Ercole parla degli strumenti di programmazione: «Nella finanziaria sono previste forme di valorizzazione dei distretti industriali. Un elemento positivo per la nostra provincia che può contarne due. Un merito che rivendico, in quanto li ho fortemente voluti io quando ero assessore all'industria». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Cosimo Sibilia di Forza Italia. «In questa finanziaria c'è grande considerazione per il Sud e le nostre realtà imprenditoriali. Le aree geografiche interne hanno opportunità notevoli, ma serve un lavoro di sinergia per raggiungere traguardi importanti». Soddisfatto il sindacato. I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil ribadiscono le priorità del Tavolo di governo per le azioni per lo sviluppo: la realizzazione delle infrastrutture, la politica di sostegno alle infrastrutture incentrata sull'opzione industriale, l'istituzione della scuola di alta formazione ad Avellino, la gestione delle utilities e l'assegnazione ad Avellino del ruolo di traino per l'intero territorio.

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