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  Dicembre 2012

Articoli n° 9
novembre 2005
 


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Unione di avellino

Relazione del presidente Silvio Sarno

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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE INAFFIDABILE
AZIENDE “OUT” E BANCHE “IN”
Oltre il 25% dei fallimenti delle PMI causato dal mancato incasso dei crediti

di Antonio Paravia
Direttore Costozero magazine

a.paravia@costozero.it 

Italia è sempre meno competitiva perchè soffre, innanzitutto, per l’enormità del suo debito pubblico, a nostro avviso, sottostimato. Mancano, infatti, i reali disavanzi di Regioni, Province, Comuni, e tanti altri Enti. Incredibili sperperi contribuiscono alla crescita esponenziale di quanto verrà a gravare sulle future generazioni per le incapacità delle nostre amministrazioni. Al riguardo non siamo d’accordo con il Presidente Bassolino, che di fronte alle pesanti denunce del collega di partito De Luca, anzichè spiegare le sue ragioni, ha chiuso la questione con una sola parola «fetenzie». Non è un buon esempio di democrazia, nè di trasparenza. Abbiamo già invitato, senza esito positivo, il Governatore a utilizzare meglio il sito www.regione.campania.it per pubblicizzare i bilanci e gli atti più importanti del suo governo e delle “partecipate”. Più volte nel precedente quinquennio si era impegnato a esaminare la problematica dei mancati pagamenti alle imprese fornitrici di beni e servizi, in particolare da parte di aziende sanitarie locali e ospedaliere. Aveva garantito il puntuale rispetto degli obblighi contrattuali. Come imprenditori ci sentiamo presi in giro. Recentemente, incontrando in Assindustria Salerno l’Assessore Regionale alle Attività Produttive Cozzolino, non gli abbiamo chiesto incentivi o altri sostegni ma attenzione per le molte imprese in grave difficoltà finanziaria per i crediti verso la P.A.. Potrà fare qualcosa? Il problema non è solo campano, interessa drammaticamente molte regioni. Nell’ottobre 2001 scrivemmo su Costozero un articolo dal titolo «FALSI IN BILANCIO PIù NEL PUBBLICO CHE NEL PRIVATO». Ribadiamo con forza queste nostre idee. Un sistema giudiziario inaffidabile, oramai in coma profondo, ha di fatto agevolato il perpetuarsi di abusi, sperperi e comportamenti irresponsabili. La magistratura contabile (Corte dei Conti) ha prodotto in passato molti capi di gabinetto piuttosto che seri controlli. La civile è sottoposta alle prevalenti esigenze (talvolta folli) di quella penale. Questa ingiustificata e costosa supremazia di P.M. e G.I.P. produce effetti perversi. Le udienze civili vengono rinviate a 3/6 mesi al Nord, 6/12 al Centro e 12/24 al Sud. Impossibile ottenere “giustizia” in tempi accettabili. In Europa i ritardi di pagamento riguardano, quasi esclusivamente, l’interscambio tra privati e vengono risolti con soluzioni giudiziarie di breve durata. Nel nostro Paese, invece, oltre il 25% dei fallimenti è causato dalle difficoltà di incasso dei crediti. Diventa, pertanto, indispensabile il sostegno dell’oneroso sistema creditizio. Le banche, nel rispetto della tempistica prevista da Basilea 2, stanno operando attraverso l’attribuzione del rating alla clientela pubblica e privata. Abbiamo assistito casualmente all’assegnazione di questo a un’azienda ospedaliera, di cui l’istituto di credito è tesoriere: tra il BBB e il Default. Ci è stato confermato che tale risultato determinerà l’impossibilità per le imprese, che lavorano con essa, di ottenere anticipi sui crediti vantati. Paradossale conseguenza per queste aziende sarà la probabile attribuzione per loro di un rating non dissimile. Al danno si aggiungerà la beffa. Per le inefficienze del Belpaese saremo, quindi, “out” e avremo maggiori difficoltà a reperire denaro, che pagheremo oltremisura. Le banche, invece, saranno “in” perchè potranno continuare a lucrare senza controlli e in regime di quasi monopolio, grazie al nostro amato e conservato-Re Governatore Fazio e alla “timidezza” delle azioni confindustriali in materia. Tanto affermiamo a ragion veduta. Un solo esempio: negli ultimi due trimestri dell’anno alcuni istituti di credito, perlomeno qui al Sud, sono adusi a cambiare arbitrariamente le condizioni per migliorare i loro bilanci. Tra le tante, due banali operazioni rasentano la truffa, se non l’estorsione, producendo consistenti introiti. La prima è la modifica delle commissioni di massimo scoperto (anche decuplicate). La seconda addebita un costo di centinaia o migliaia di euro per spese istruttorie di rinnovo fidi, peraltro non sempre svolti. Banca d’Italia (Organo di Vigilanza) se ci sei batti un colpo. Intanto, colleghi, controllate bene gli estratti conto bancari perchè, da noi, è sempre più difficile fare impresa.

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