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  Dicembre 2012

Articoli n° 9
novembre 2005
 


Inserto
Unione di avellino

Relazione del presidente Silvio Sarno

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RINNOVATI I VERTICI DELLA Cciaa DI salerno
IL coordinamento DELL'ECONOMIA LOCALE

L’Ente dovrà impegnarsi di più per raccordare le azioni sul territorio

Antonio Lombardi
Presidente ANCE
info@costruttori.sa.it



Nuove incombenze per i rinnovati vertici della C.C.I.A.A. di Salerno: la legge 580 ha apportato significative innovazioni sui compiti che questo Ente può svolgere sul territorio, ma ulteriori considerazioni impongono un ruolo strategico per un organismo fondamentale per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio. È difatti necessario che l'Ente potenzi fortemente la funzione di raccordo e di rielaborazione di tutti i dati territoriali e diventi momento di sintesi e di coordinamento di tutte le informazioni che concernono l'economia locale: dalle aree disponibili per nuovi insediamenti produttivi ai finanziamenti cui le imprese possono accedere, dalle professionalità disponibili e occupabili sul territorio all'informazione sulle attività formative in essere o in cantiere, affinché i potenziali investitori abbiano, in qualsiasi momento e in tempo reale, un quadro analitico dettagliato della nostra realtà provinciale. Questo flusso di informazioni potrebbe avvenire anche attraverso un info point per le imprese che svolga un ruolo propulsivo e propedeutico a quello poi demandato agli Sportelli Unici. Un'attenzione particolare andrebbe poi riservata anche al monitoraggio degli interventi progettuali e all'effettivo impiego delle risorse. Troppo spesso la creatività delle istituzioni locali si ferma alla mera progettualità e non approda a interventi concreti sul territorio: questo, oltre a un evidente danno per le comunità locali, crea pericolosi ritardi nell'impiego dei finanziamenti. L'esempio più emblematico è costituito dai fondi comunitari del Por Campania, che tra le varie sottomisure prevedono investimenti per un miliardo di euro complessivi. L'attività di monitoraggio dovrebbe acclarare le ragioni di una situazione di stallo tanto più grave in un territorio che attende nuove occasioni di rilancio e di crescita economica e occupazionale. La Camera di Commercio può rappresentare un importante trait d'union tra imprese e istituzioni per appurare le ragioni dell'attuale statica situazione. Ma un analogo canale costante e sistematico di interlocuzione andrebbe attivato con i vari enti destinatari delle risorse previste nelle varie misure, e mi riferisco segnatamente a Provincia e Comune capoluogo. Nel contempo occorre un tavolo di concertazione che incentri l'attività progettuale non su singoli interventi o zone, come purtroppo avviene quasi sistematicamente, ma su macro-aree. È proprio in un'ottica sovracomprensoriale, di area vasta, che occorre pianificare gli interventi infrastrutturali, concentrando sforzi, sinergie e finanziamenti sulle opere che davvero possono incidere in maniera marcata sulla mobilità degli uomini e delle merci e quindi sullo sviluppo. Ben venga quindi l'impegno dell'Ente camerale per l'Interporto e l'Aeroporto di Pontecagnano, ma queste pur significative infrastrutture rischiano di non poter esprimere appieno le loro rilevanti potenzialità se non inserite in un contesto di mobilità realmente organico ed efficiente. Occorre ampliare l'area d'intervento verso tutte le zone a sud dell'Aeroporto di Pontecagnano che ancor oggi hanno enormi difficoltà di accesso sia con il nuovo scalo sia con lo stesso comune capoluogo. È necessario quindi immaginare un'arteria a scorrimento veloce che colmi questo handicap e renda più facilmente accessibili la riviera cilentana ma anche il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Una nuova superstrada, da Pontecagnano ad Agropoli che veda nella sua realizzazione un fattivo coinvolgimento di capitali privati. L'Ente camerale può svolgere un ruolo determinante nel raccordo tra pubblico e privato per attivare questo percorso complesso, difficile ma assolutamente non inaccessibile. Anche sul versante turistico occorre uscire dalla fase propositiva o progettuale: il territorio presenta una conformazione naturale di enorme favore che consente di guardare a una strategica differenziazione dei target di riferimento per le varie zone: si deve ora tramutare in concreto sviluppo questo contesto di indubbio favore. Tutto questo può avvenire se si guarda sin d'ora con particolare oculatezza alla formazione delle professionalità di cui le nuove imprese avranno bisogno: è auspicabile che la Camera di Commercio investa sul versante della formazione, coinvolgendo l'ateneo universitario di Fisciano e le varie realtà formative che operano sul territorio. Un'altra priorità di enorme valenza dovrà riguardare la risorsa mare nella sua accezione più ampia, a partire dalla realizzazione di nuovi scali turistici. Il numero di approdi oggi è totalmente insufficiente: bisogna accelerare le procedure per realizzare gli scali in cantiere, che pure potrebbero non essere in grado di fronteggiare una domanda crescente e pressante che proviene anche dall'entroterra regionale. Si tratta di una possibilità di sviluppo latente che, se non colta per tempo, potrebbe convogliare risorse e opportunità di crescita su altre aree del Paese. Non slegato da questo contesto di valorizzazione della risorsa mare è anche il potenziamento delle vie del mare, che vanno istituzionalizzate come canale di trasporto fondamentale, di uomini e merci, alternativo alla mobilità su gomma, attraverso il potenziamento dei collegamenti ma anche l'adeguamento dei numerosi approdi che esistono nel territorio provinciale. Attenzione, energie e risorse vanno convogliate anche sull'information technology affinché queste opportunità che si schiudono per il territorio provinciale restino saldamente ancorate all'innovazione, e rimangano, in altri termini, sempre al passo coi tempi. Occorre altresì uno sforzo di pianificazione anche sul versante delle manifestazioni sostenute dall'Ente camerale: bisogna puntare con decisione a un calendario non prettamente estivo, improntato alla valorizzazione turistica delle diverse aree, alla tutela delle vocazioni, alla promozione delle produzioni tipiche locali. Anche lo sport può e deve tramutarsi in una opportunità di crescita e sviluppo del territorio, e l'Ente camerale deve svolgere anche in questo comparto un ruolo significativo e propulsivo. Atleti e squadre salernitane che vanno a disputare le loro gare in altre località italiane o addirittura estere, possono e devono divenire un'occasione di promozione del territorio e di tutte le sue peculiarità. Nel contempo, il territorio deve adeguatamente attrezzarsi affinché le gare e gli incontri sul territorio provinciale diventino volano di sviluppo, abbracciando non solo le strutture sportive e alberghiere, ma anche il commercio, la ristorazione, l'intrattenimento in senso lato e finanche i beni artistici, architettonici e culturali. Nel perseguire questi obiettivi, è necessario che l'Ente si apra non solo alle altre realtà istituzionali che possono avere, nei vari settori, comunanza d'intenti, ma anche con le stesse associazioni datoriali che possono fornire supporti di grande valenza che sarebbe grave sottovalutare. Un'apertura, questa, che può e deve partire da un attento screening delle varie società controllate e partecipate affinché, in seno ad esse, via sia una partecipazione organica e adeguata di quegli organismi datoriali che più e meglio possono fornire un supporto concreto ai programmi di crescita e di sviluppo del territorio.

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