ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli n° 9
novembre 2005
 


Inserto
Unione di avellino

Relazione del presidente Silvio Sarno

scarica l'inserto 750 Kb
economia - Home Page
stampa l'articolo stampa l'articolo

PUNTARE SULL'AGROALIMENTARE
PROGETTI DI RILANCIO per il SETTORE

Un polo regionale e un centro di competenza a sostegno dell'intera filiera

Monica de Carluccio
Ufficio Progetti Speciali - Confindustria Salerno m.decarluccio@assindustria.sa.it

L'analisi della situazione economica di un’area e delle sue potenzialità di sviluppo richiede sempre un'attenta valutazione delle caratteristiche orografiche e socio-demografiche del territorio. Queste, infatti, inevitabilmente influiscono sulla tipologia e le dinamiche produttive che in essa si manifestano, consolidano e sviluppano. La provincia di Salerno si presenta come una realtà vasta ed eterogenea. Tra le più grandi d'Italia, raggiunge un'estensione di circa 5.000 Km quadrati; di questi, quasi 1.400 sono coperti da superficie montuosa, ma ben 2.900 da collina e 560.000 da pianura. La conformazione del suolo ha favorito l'insediarsi di una fiorente agricoltura, all'origine del radicarsi di un importante comparto agroindustriale, da sempre fiore all'occhiello del tessuto imprenditoriale salernitano. Ancora oggi, le coltivazioni agricole rappresentano un settore trainante dell'economia locale, anche per la presenza di prodotti tipici, che spesso vanno poi a confluire nella filiera agroindustriale, oltre a costituire una delle maggiori voci dell'export salernitano in Europa e nel resto del mondo. L'industria agroalimentare del territorio può contare su una molteplicità di produzioni, tra cui le conserve vegetali (in primis quelle relative ai derivati del pomodoro, dai pelati ai concentrati, ma anche legumi e frutta), quella lattiero-casearia (tra cui spicca la mozzarella di bufala), nonché le paste alimentari, l'olio e il vino. Storicamente, il distretto industriale n°7 (Nocera-Gragnano) e le aree a esso limitrofe, sono caratterizzati da una spiccata vocazione all'agroindustria. Accanto a tali luoghi di tradizione, però, grosse potenzialità si aprono anche nella Piana del Sele, dove ampie porzioni di suolo risultano destinate all'agricoltura e spazi ancora disponibili rendono plausibili ipotesi di nuove espansioni produttive. Una ridotta urbanizzazione e un buon livello di infrastrutturazione, già esistente o in progress, sono ulteriori fattori che possono sostenere una crescita di questo territorio. L'aeroporto e l'interporto, ad esempio, costituiscono due naturali volani di sviluppo di cui l'area può beneficiare. Tale "porzione" di salernitano, è stata, del resto, riconosciuta come luogo ideale per conferire nuovi stimoli e sostegni a una tipologia produttiva d'eccellenza campana, nel momento in cui la Giunta regionale ha individuato nella «realizzazione di un Polo Agroalimentare un fondamentale strumento di sviluppo dell'economia regionale», indicando nella Piana del Sele l'area nella quale insediarlo. Il progetto di PAR - Polo Agroalimentare Regionale - delineato nelle "linee attuative" approvate con Delibera n. 1468 del 24 luglio 2004 - prevede investimenti per complessivi 300 milioni di euro al fine di innalzare qualità e competitività delle coltivazioni locali mediante: la qualificazione delle produzioni agrarie primarie e l'ottenimento di certificazioni e marchi a valenza europea; la specializzazione dei processi di trasformazione, favorendo nuovi insediamenti produttivi hi-tech, innovando le aziende esistenti, perseguendo la valorizzazione delle filiere produttive tipiche e delle colture biologiche; la realizzazione di strutture di sostegno alla commercializzazione dei prodotti con infrastrutture di trasporto, in collegamento con la rete stradale, ferroviaria, portuale e aeroportuale; la creazione di un centro di confezionamento, condizionamento e smistamento dei prodotti freschi e semilavorati; il mantenimento di elevati standard ambientali a difesa della qualità delle produzioni primarie, favorendo l'insediamento di aziende per l'utilizzo dei sottoprodotti di lavorazione e di impianti di smaltimento di residui e reflui non valorizzabili. Tale Polo dovrebbe essere inizialmente concentrato sugli ortofrutticoli freschi, riguardanti anche i prodotti cosiddetti di IV gamma (minimally processed), ovvero preparati attraverso la pulitura, il taglio, lo scarto della parti non edibili e il confezionamento in vassoi chiusi con film polimerico. È pertanto prevista la realizzazione di una piattaforma logistica di lavorazione, confezionamento e spedizione di circa 10.000 mq, di cui 1.000 di celle frigorifere e 4.000 per la lavorazione. A completamento, un'ampia area uffici e laboratori di analisi e controllo qualità, con più 30.000 mq di spazi esterni. La concretizzazione di un progetto di questo tipo andrebbe sicuramente a stimolare e rinvigorire la vocazione dell'area, integrando agricoltura e industria in un virtuoso processo di filiera. Inoltre, la realizzazione di una struttura specializzata per il fresco, la sua lavorazione e il confezionamento, garantirebbe la disponibilità di un nuovo tipo di "prodotto finito" pronto per la spedizione che, a sua volta, beneficerebbe dei servizi interportuali già attivi in zona. La filosofia sottesa all'opera sembrerebbe dunque quella di puntare su risorse che, da sempre, costituiscono punti di forza dei nostri territori, conferendovi valore aggiunto attraverso innovazioni di prodotto e processo. Del resto, le tendenze evolutive dell'economia provinciale hanno determinato trasformazioni dei modelli di produzione, comportando profondi cambiamenti nelle caratteristiche tecnologiche e dimensionali del sistema nel suo complesso. Per il settore in esame, la politica regionale finalizzata al sostegno dell'innovazione ha trovato riscontro nella costituzione del Centro Regionale di Competenza sulle Produzioni Agroalimentari, che raggruppa in rete 8 Enti di Ricerca campani, con una consolidata presenza ed esperienza. Il Centro nasce con la volontà di aiutare le imprese a individuare una risposta tecnologica alle sempre maggiori richieste del mercato, riguardo alla disponibilità di prodotti di qualità e più sicuri. Anche in questo caso, alla provincia salernitana è stato attribuito un ruolo di "guida", in quanto capofila di tale Centro è l'Università degli Studi di Salerno. Attivato nella primavera 2002, vede la partecipazione, in rete, di 400 ricercatori campani, dalle molteplici competenze disciplinari. La dotazione di laboratori - inaugurati nel nostro Ateneo di recente - e di attrezzature scientifiche è particolarmente significativa, e consente al sistema delle imprese locali di poter usufruire di strumentazioni all'avanguardia in Europa. Le azioni/servizi che il Centro può offrire al tessuto produttivo sono ampi e articolati: definizione di strategie di intervento per il sostegno delle produzioni tipiche o tradizionali; identificazione delle caratteristiche oggettive dei prodotti al fine di caratterizzarne le "impronte digitali" per la rivendicazione e la difesa del marchio; analisi di progetti di innovazione di prodotto e di processo in relazione alla fattibilità, al costo e al rapporto costi/benefici; assistenza nella redazione di progetti di sviluppo, innovazione tecnologica e gestionale, razionalizzazione produttiva, da sottoporre a enti finanziatori; assistenza tecnica di supporto e consulenza scientifica necessaria alla qualificazione delle produzioni, anche dal punto di vista delle metodologie e tecniche innovative per la biosicurezza e il controllo qualità.

Download PDF
Costozero: scarica la rivista in formato .pdf
Novembre - 2.102 Kb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it