PUNTARE SULL'AGROALIMENTARE
PROGETTI DI RILANCIO per il SETTORE
Un polo regionale e un centro di competenza
a sostegno dell'intera filiera
Monica
de Carluccio
Ufficio Progetti Speciali - Confindustria Salerno m.decarluccio@assindustria.sa.it
L'analisi della situazione economica di un’area e delle sue potenzialità di
sviluppo richiede sempre un'attenta valutazione delle caratteristiche
orografiche e socio-demografiche del territorio. Queste, infatti,
inevitabilmente influiscono sulla tipologia e le dinamiche produttive
che in essa si manifestano, consolidano e sviluppano. La provincia di Salerno
si presenta come una realtà vasta
ed eterogenea. Tra le più grandi d'Italia, raggiunge un'estensione
di circa 5.000 Km quadrati; di questi, quasi 1.400 sono coperti da
superficie montuosa, ma ben 2.900 da collina e 560.000 da pianura.
La conformazione del suolo ha favorito l'insediarsi di una fiorente
agricoltura, all'origine del radicarsi di un importante comparto agroindustriale,
da sempre fiore all'occhiello del tessuto imprenditoriale salernitano.
Ancora oggi, le coltivazioni agricole rappresentano un settore trainante
dell'economia locale, anche per la presenza di prodotti tipici, che spesso
vanno poi a confluire nella filiera agroindustriale, oltre a costituire
una delle maggiori voci dell'export salernitano in Europa e nel resto
del mondo. L'industria agroalimentare del territorio può contare
su una molteplicità di
produzioni, tra cui le conserve vegetali (in primis quelle relative
ai derivati del pomodoro, dai pelati ai concentrati, ma anche legumi
e frutta), quella lattiero-casearia (tra cui spicca la mozzarella
di bufala), nonché le
paste alimentari, l'olio e il vino. Storicamente, il distretto industriale
n°7 (Nocera-Gragnano) e le aree a esso limitrofe, sono caratterizzati
da una spiccata vocazione all'agroindustria. Accanto a tali luoghi
di tradizione, però, grosse potenzialità si aprono anche
nella Piana del Sele, dove ampie porzioni di suolo risultano destinate
all'agricoltura e spazi ancora disponibili rendono plausibili ipotesi
di nuove espansioni produttive. Una ridotta urbanizzazione e un buon
livello di infrastrutturazione, già esistente o in progress, sono
ulteriori fattori che possono sostenere una crescita di questo territorio.
L'aeroporto e l'interporto, ad esempio, costituiscono due naturali
volani di sviluppo di cui l'area può beneficiare. Tale "porzione" di
salernitano, è stata,
del resto, riconosciuta come luogo ideale per conferire nuovi stimoli
e sostegni a una tipologia produttiva d'eccellenza campana, nel momento
in cui la Giunta regionale ha individuato nella «realizzazione di
un Polo Agroalimentare un fondamentale strumento di sviluppo dell'economia
regionale», indicando nella Piana del Sele l'area nella quale insediarlo.
Il progetto di PAR - Polo Agroalimentare Regionale - delineato nelle "linee
attuative" approvate con Delibera n. 1468 del 24 luglio 2004 - prevede
investimenti per complessivi 300 milioni di euro al fine di innalzare
qualità e
competitività delle coltivazioni locali mediante: la qualificazione
delle produzioni agrarie primarie e l'ottenimento di certificazioni
e marchi a valenza europea; la specializzazione dei processi di trasformazione,
favorendo nuovi insediamenti produttivi hi-tech, innovando le aziende
esistenti, perseguendo la valorizzazione delle filiere produttive
tipiche e delle colture biologiche; la realizzazione di strutture
di sostegno alla commercializzazione dei prodotti con infrastrutture di
trasporto, in collegamento con la rete stradale, ferroviaria, portuale
e aeroportuale; la creazione di un centro di confezionamento, condizionamento
e smistamento dei prodotti freschi e semilavorati; il mantenimento di elevati
standard ambientali a difesa della qualità delle produzioni primarie,
favorendo l'insediamento di aziende per l'utilizzo dei sottoprodotti di
lavorazione e di impianti di smaltimento di residui e reflui non valorizzabili.
Tale Polo dovrebbe essere inizialmente concentrato sugli ortofrutticoli
freschi, riguardanti anche i prodotti cosiddetti di IV gamma (minimally
processed), ovvero preparati attraverso la pulitura, il taglio, lo scarto
della parti non edibili e il confezionamento in vassoi chiusi con film
polimerico. È pertanto
prevista la realizzazione di una piattaforma logistica di lavorazione,
confezionamento e spedizione di circa 10.000 mq, di cui 1.000 di
celle frigorifere e 4.000 per la lavorazione. A completamento, un'ampia
area uffici e laboratori di analisi e controllo qualità, con più 30.000
mq di spazi esterni. La concretizzazione di un progetto di questo
tipo andrebbe sicuramente a stimolare e rinvigorire la vocazione
dell'area, integrando agricoltura e industria in un virtuoso processo
di filiera. Inoltre, la realizzazione di una struttura specializzata per
il fresco, la sua lavorazione e il confezionamento, garantirebbe la disponibilità di
un nuovo tipo di "prodotto finito" pronto per la spedizione che,
a sua volta, beneficerebbe dei servizi interportuali già attivi
in zona. La filosofia sottesa all'opera sembrerebbe dunque quella
di puntare su risorse che, da sempre, costituiscono punti di forza
dei nostri territori, conferendovi valore aggiunto attraverso innovazioni
di prodotto e processo. Del resto, le tendenze evolutive dell'economia
provinciale hanno determinato trasformazioni dei modelli di produzione,
comportando profondi cambiamenti nelle caratteristiche tecnologiche
e dimensionali del sistema nel suo complesso. Per il settore in esame,
la politica regionale finalizzata al sostegno dell'innovazione ha trovato
riscontro nella costituzione del Centro Regionale di Competenza sulle Produzioni
Agroalimentari, che raggruppa in rete 8 Enti di Ricerca campani,
con una consolidata presenza ed esperienza. Il Centro nasce con la volontà di
aiutare le imprese a individuare una risposta tecnologica alle sempre
maggiori richieste del mercato, riguardo alla disponibilità di prodotti
di qualità e
più sicuri.
Anche in questo caso, alla provincia salernitana è stato attribuito
un ruolo di "guida", in quanto capofila di tale Centro è l'Università degli
Studi di Salerno. Attivato nella primavera 2002, vede la partecipazione,
in rete, di 400 ricercatori campani, dalle molteplici competenze
disciplinari. La dotazione di laboratori - inaugurati nel nostro
Ateneo di recente - e di attrezzature scientifiche è particolarmente
significativa, e consente al sistema delle imprese locali di poter
usufruire di strumentazioni all'avanguardia in Europa. Le azioni/servizi
che il Centro può offrire
al tessuto produttivo sono ampi e articolati: definizione di strategie
di intervento per il sostegno delle produzioni tipiche o tradizionali;
identificazione delle caratteristiche oggettive dei prodotti al fine
di caratterizzarne le "impronte digitali" per la rivendicazione
e la difesa del marchio; analisi di progetti di innovazione di prodotto
e di processo in relazione alla fattibilità, al costo e al rapporto
costi/benefici; assistenza nella redazione di progetti di sviluppo,
innovazione tecnologica e gestionale, razionalizzazione produttiva,
da sottoporre a enti finanziatori; assistenza tecnica di supporto
e consulenza scientifica necessaria alla qualificazione delle produzioni,
anche dal punto di vista delle metodologie e tecniche innovative per la
biosicurezza e il controllo qualità.
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