ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli n° 9
novembre 2005
 


Inserto
Unione di avellino

Relazione del presidente Silvio Sarno

scarica l'inserto 750 Kb
news da bruxelles - Home Page
stampa l'articolo stampa l'articolo

INNOVAZIONE E AIUTI DI STATO
PRODUTTIVITÀ E R&S NELL'UE
La Commissione lancia una consultazione rivolta alle PMI

Salvatore Vigliar
Docente di Diritto dell’Informazione e della Comunicazione - Università della Basilicata
Esperto di Politiche Comunitarie
studiovigliar@virgilio.com

L'innovazione è connessa con un processo che consente di combinare la conoscenza e la tecnologia con lo sfruttamento delle opportunità offerte dal mercato per prodotti, servizi e processi commerciali nuovi o più avanzati rispetto a quelli già disponibili sul mercato comune, e comporta un certo grado di rischio». É questa la definizione elaborata dalla Commissione europea nell'ambito del Piano d'Azione predisposto in materia di "aiuti di Stato", ed è partendo da essa, e in particolare dalla considerazione che l'innovazione rappresenta un elemento centrale per stimolare la crescita e l'occupazione nell'Unione Europea, che la stessa Commissione ha recentemente lanciato una consultazione volta a "raccogliere" il parere delle parti interessate circa i miglioramenti specifici da introdurre nella regolamentazione di settore, compresi i chiarimenti necessari per rafforzare la certezza del diritto, le nuove possibilità di finanziamento, la definizione di criteri per rendere gli aiuti più mirati e la semplificazione del contesto normativo. Secondo la Commissione, infatti, l'insufficiente attività innovativa figura tra le cause principali dell'andamento negativo della produttività in Europa. Nonostante qualche buon risultato in materia di Ricerca & Sviluppo e la presenza di leader tecnologici, è opinione comune che l'UE debba adottare una strategia più efficace. In tale contesto, la Commissione ha cercato di individuare i problemi che ostacolano l'innovazione e i contributi positivi che potrebbe dare al riguardo la politica degli aiuti di Stato. In realtà, le difficoltà variano considerevolmente a seconda dei diversi comparti dell'industria europea. In determinati settori, infatti, l'UE ha registrato notevoli progressi e vanta un certo numero di leader tecnologici. Ciò vale soprattutto per i trasporti (Airbus, treni ad alta velocità, sistemi di segnalazione intelligenti, ecc.) e l'energia (energie rinnovabili, gasdotti di trasmissione isolati, centrali nucleari, a gas o idrauliche). Negli altri settori, invece, è necessario prendere atto di un considerevole ritardo. In particolare, le principali problematiche individuate dalla Commissione possono essere sintetizzate come segue:
1. Mancanza di norme e standard comuni: differenze tra i regimi fiscali e previdenziali, che ostacolano la mobilità di ricercatori e innovatori; differenze tra le procedure di certificazione, che rallentano il trasferimento di modelli e idee commerciali innovativi tra i paesi dell'UE; differenze tra le procedure di protezione dei brevetti nei singoli Stati membri.
2. Carenze dei mercati finanziari e occupazionali: mancanza di finanziamenti privati per l'R&S e l'innovazione, specialmente per le PMI; mercato del capitale di rischio poco sviluppato; scarsa esperienza in materia di investimenti e incapacità di valutare le imprese innovative; carenza di manodopera qualificata; incapacità delle PMI di attirare personale altamente qualificato.
3. Mercati dei prodotti poco efficienti: ostacoli all'ingresso delle PMI sul mercato; impossibilità per le PMI di svilupparsi rapidamente sui mercati nazionali e negli altri Stati membri (contrariamente a quanto avviene, ad esempio, negli Stati Uniti); tutela inadeguata dei diritti di proprietà; rapporti rischio/beneficio poco favorevoli agli investimenti nei prodotti totalmente innovativi; difficoltà delle PMI per individuare, sviluppare e promuovere le tecnologie non sperimentate nonché per creare opportunità di mercato e partenariati.
4. Coordinamento insufficiente delle politiche: l'ubicazione delle unità operative che si occupano di Ricerca & Sviluppo e innovazione viene decisa sempre più spesso a livello globale. Gli Stati Uniti, il Giappone e i nuovi concorrenti asiatici stanno migliorando la loro capacità di procurarsi le risorse, le infrastrutture e i finanziamenti necessari per attirare ricercatori e investimenti a favore dell'innovazione. Per contro, l'UE sembra essere sempre meno in grado di evitare la frammentazione tra gli Stati membri e, di conseguenza, si presenta come una sede poco adatta per impiantare unità operative di R&S e di innovazione.
5. Inefficienze sistemiche generali: i problemi individuati riguardano, tra l'altro, la scarsa interazione tra industria e università; le carenze in termini di collaborazione e creazione di reti; la lenta adozione delle TIC da parte delle imprese; l'eccessiva complessità dell'iter burocratico associato ai finanziamenti pubblici; i ritardi nello sviluppo e nell'adozione delle tecnologie ambientali; la mancanza di una cultura. imprenditoriale, l'atteggiamento negativo nei confronti del fallimento e l'avversione al rischio.
Le problematiche richiamate sono dovute in gran parte a fattori sistemici e normativi, oltre che alla mancanza di finanziamenti e all'insufficiente apertura del mercato. Molte criticità, quindi, non possono essere risolte mediante aiuti di Stato e richiedono un'impostazione politica più globale. Per di più, mentre alcuni dei problemi citati sono il risultato di politiche pubbliche carenti, quelli delle categorie 2), 3) e 5) possono derivare anche da "fallimenti" del mercato. Basandosi su un'analisi fattuale, la Commissione ha individuato le seguenti cause dei fallimenti del mercato che si ripercuotono sull'innovazione: innovazione come bene pubblico e esternalità; diffusione inadeguata delle informazioni, inefficienza dei mercati dei capitali; non corrispondenza tra le qualifiche offerte e quelle richieste dal mercato del lavoro e problemi di coordinamento. La Commissione ha riscontrato altresì che l'innovazione tecnologica rappresenta solo una parte del potenziale innovativo. Nel settore dei servizi, in particolare, l'innovazione comporta lo sviluppo di nuovi modelli, metodi e strumenti commerciali. Le prassi del terziario in materia di innovazione sono diverse da quelle seguite negli altri settori, poiché maggiormente imperniate sulla competenza professionale, sulla creatività e sull'innovazione a livello organizzativo. A quanto pare, molte società di servizi investono somme considerevoli nelle attività "innovative", ma ciò non risulta né dalle statistiche nazionali, né dalle inchieste né dalla contabilità. Non disponendo di dati attendibili sugli investimenti nelle forme di innovazione non tecnologiche, è difficile individuare gli eventuali fallimenti del mercato. La Commissione sta cercando di migliorare le relazioni finanziarie affinché contengano informazioni più esaurienti sulle spese di R&S non connesse alla tecnologia.
.

Per ulteriori informazioni:
il testo completo della consultazione è reperibile sul sito: http://www.europa.eu.int

 

Download PDF
Costozero: scarica la rivista in formato .pdf
Novembre - 2.102 Kb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it