A cura della
Redazione Costozero
Articolo del Corriere del Mezzogiorno di lunedì 17 ottobre 2005
CARI GIOVANI INDUSTRIALI,
LA CONVENTION È VECCHIA
di NINO FEMIANI
E se facessimo il convegno dei giovani industriali alla taverna "Anema
e Core"? Partecipando alla due giorni di Capri, dove al centro convegni
del Grand Hotel Quisisana erano di scena le tesi degli "under 40" di
Confindustria, ho avuto la curiosa sensazione di assistere a una
sorta di dickensiana parata collettiva, con il privilegio di osservare
da vicino l'affresco di un ceto sociale alle prese con le situazioni più improbabili.
Non vorrei apparire irriverente perché alla kermesse sull'isola
azzurra erano stati profusi, comunque, uno sforzo organizzativo e
una dedizione intellettuale. Matteo Colaninno e, a maggior ragione, Carmen
Verderosa hanno avuto il merito di offrire una proposta di qualità sia
alla platea confindustriale sia a quella politica. Colaninno ha cercato
di spiegare come l'idea del governo di soppiantare il maggioritario fosse
da combattere e scartare perché, a suo giudizio, implicava un ritorno
a un passato d'instabilità che nessuno rimpiangeva. Ma quello che
costituiva il pezzo forte del suo intervento veniva stracciato, poche ore
dopo, dalle parole del leader di Viale dell'Astronomia Montezemolo che
abbracciava la proposta di sistema elettorale proporzionale della Cdl che
sarebbe andata in aula dopo qualche giorno. Una distonia che faceva capire
quanto le incertezze politiche pesavano sul mondo industriale. La Verderosa,
invece, era protagonista di una proposta di livello che riguardava il varo
regionale di un'Authority per la trasparenza. Idea niente affatto campata
in aria che, proprio in quei giorni, era caldo il tema della questione
morale, del clientelismo regionale e dei costi della politica. La proposta
della leader campana dei giovani, diffusa proprio davanti al presidente
della Regione, Antonio Bassolino, ha ricevuto una generica attenzione da
parte del governatore. Poi più niente. Addirittura è servita
a mettere, uno contro l'altro, due esponenti di Forza Italia della Campania.
Il primo, Nicola Cosentino, deputato e coordinatore regionale del partito,
si dice disponibile a far marciare questa proposta. L'altro, Cosimo Sibilia,
capogruppo regionale del partito, la ritiene uno "strumento inutile".
Se ne ricava che, difficilmente, vista la freddezza con cui è stata
accolta, l'Authority confindustriale possa fare passi in avanti. Ma è stato
tutto il clima della kermesse caprese che lascia la convinzione che
il convegno vada ripensato. Anzitutto le tavole rotonde, nonostante la
buona volontà di De Bortoli, si traducevano in un dialogo tra sordi,
con ognuno dei partecipanti che puntava solo a propagandare le proprie
opinioni. Con esiti spesso noiosi. Poi, la mancanza di un reale dibattito
sulle tesi dei "giovani" e di una conclusione che fosse operativa,
condivisa e vincolante per l'associazione, testimonia che più di
un "congresso" l'appuntamento
sia diventato una sorta di vetrina o di salotto in cui ci si incontra,
ci si vede, si chiacchiera di business. E poi, la sera, si va a ballare
sui tavoli dell'"Anema e Core".
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