il MARE NON BAGNA NAPOLI
turismo tra sviluppo e professionalitÀ
L'OBR progetta come si può restituire
credibilità all’offerta in Campania
Alfredo Loso
Presidente
OBR Campania
presidenza@obrcampania.it
Già in precedenza ho parlato della costruzione
del sistema regionale delle qualifiche che vede il CREB -
Coordinamento degli Enti Bilaterali della Campania - impegnato
con altri enti, tra cui IF-ItaliaForma e Memory Consult,
al fianco della Regione Campania in un progetto di grande
rigore professionale che chiede al sistema tutto della bilateralità campana
di esprimere il meglio delle sue competenze. Il progetto è finalmente
partito e per prima cosa si è dato un suo piano di
lavoro che lo vedrà costruire un prototipo di sistema
su di un'area professionale fortemente rappresentativa per
la complementarietà e la sinergia con altre. Per le
evidenti implicazioni di carattere economico, sociale e territoriale,
si è scelto, pertanto, il settore del Turismo (v.
Schema). É forse utile ricordare che il turismo italiano
si è storicamente rapportato al suo immenso patrimonio
storico-culturale, a un ambiente accogliente, a un clima
mite, a una archeologia offerta a man bassa, in un contesto
pervaso di storia e imbevuto di una cultura millenaria. E
questo tesoro è divenuto nel tempo un unicum, un prodotto
che si vendeva da solo proprio per la sua unicità.
A questo patrimonio si è collegato, via via, il valore
dei servizi che lo accompagnavano, tanto cresciuto da far
spesso la differenza. Studiare il turismo è estremamente
importante perché il settore vive un momento non particolarmente
favorevole, determinato, certo, da molteplici cause di cui
alcune vengono da lontano. Il terrorismo internazionale ha
influito sui flussi del turismo estero e questa flessione
si è associata alla riduzione di flussi interni dovuti
alla recessione e alla conseguente crisi dei consumi. Vi
sono, poi, altri fattori che incidono sulla competitività dei
prodotti turistici del nostro Paese e della nostra regione
come: la concorrenza di altre destinazioni, un’inadeguata
strategia di promozione e comunicazione, l'affermarsi di
una domanda sempre più innovativa e personalizzata,
meno legata agli standard classici. La complessità del
settore viene poi accresciuta dalla diminuzione della permanenza
media, dall’aumento dei prezzi non correlato ai servizi,
dalla difficoltà degli operatori del settore ad adeguarsi
a una domanda più matura e consapevole. I maggiori
esperti del settore ritengono che la leva strategica da attivare
sia quella della soddisfazione del cliente che tende a immaginare
la sua vacanza come risposta personalizzata alle sue esigenze.
Il settore ha bisogno, quindi, di una Cultura del Servizio
Turistico, fondata sulla Qualità, basata su una attenta
politica dei prezzi, che utilizzi Promozione e Comunicazione
in modo mirato secondo i differenti target, che valorizzi
la cultura locale e ne colga il valore profondo, che guardi
a un cliente diverso, per quanti e diversi sono i target
del turista, adeguando la sua capacità di accoglienza,
sino a costruire una cultura dell'accoglienza. Sapere che
sempre di più il turismo è sistema significa
che, oltre a quanto sinora si è detto, occorre una
forte attenzione al territorio e al suo utilizzo consapevole,
all'immagine di sicurezza e fiducia che esso proietta, alle
infrastrutture che lo rendono più accessibile e accogliente,
più fruibile dai flussi turistici. Ma neanche questo
basta: strutture e infrastrutture se non sono vissute e agite
bene, degradano fino ad accrescere il disagio territoriale,
molto più che se non fossero mai state realizzate.
AREE DI IMPATTO
DEL SISTEMA DELLA PORTUALITà TURISTICA
AMBIENTE
- Tutela e valorizzazione di risorse naturali e paesaggistiche
- Prevenzioni emissioni inquinanti e gestione del ciclo delle iiacque
- Tutela dei diritti dei fruitori del mare
INFRASTRUTTURE
- Costruzione e riqualificazione degli spazi
- Manutenzione
GESTIONE
- Management delle aree
- Servizi di supporto e specialistici
IMPRESA
- Cantieristica
- Nautica da diporto
Occorre,
dunque, investire sulle persone, intese come cittadini, che
devono essere consapevoli della loro identità culturale
e del valore del loro territorio, e sugli operatori, intesi
come imprenditori e lavoratori, che devono adeguare le proprie
competenze alle diverse esigenze dei diversi turismi. Oggi
vi sono alcuni strumenti e analisi per leggere i bisogni
formativi delle aziende e dei lavoratori, ma si tratta di
analisi e letture diversificate e talvolta frammentarie,
basate su logiche e linguaggi che spesso non comunicano tra
loro. Con la nascita di un sistema regionale delle qualifiche,
basato sulle competenze, si riuscirà a dare trasparenza
a mestieri e professioni che oggi hanno nomi e significati
diversi riguardo alle capacità, abilità e comportamenti
associati alle diverse attività lavorative. Trasparenza
vuol dire consentire a chiunque di riconoscere il vero contenuto
di professionalità associato a una qualifica o a un
titolo. Nel turismo questo vuol dire, ad esempio, che le
qualifiche rilasciate in Campania hanno un valore aggiunto
determinato dal loro legame con la realtà territoriale.
L'esempio più facile è quello del pizzaiolo:
il suo standard (la sua bandiera) in Campania non può non
portare il segno dei protocolli e del saper fare che sono
necessari per fare le pizze tipiche di qualità della
nostra regione in qualsiasi parte del mondo. Ma i mestieri
e le professioni che si formano in Campania devono anche
poter essere spendibili altrove, in qualsiasi posto, e in
Campania deve essere possibile poter capire cosa sanno fare
e in che modo possono integrarsi persone che vengono da sistemi
formativi di altre regioni del paese o del mondo. Per fare
questo si analizzeranno, professione per professione, mestiere
per mestiere - in termini tecnici si parla di figure e profili
professionali - i processi produttivi di appartenenza e si
definiranno i relativi dizionari di competenze. Esperti del
mestiere, i top performer, saranno chiamati a descrivere
cosa e come si deve saper fare ogni compito associabile a
un profilo professionale. In questa fase sperimentale si
prevede che saranno mobilitati oltre cento top performer
per descrivere il primo gruppo di figure professionali. Anche
così si costruisce una nuova credibilità internazionale
dell'offerta turistica della Campania. Per tornare, poi,
ancora al turismo, inteso come una delle leve strategiche
della nostra economia regionale, ho usato la metafora che
la bella espressione della Ortese ci ricorda: "Il mare
non bagna Napoli" per ricordare che in una regione che
ha uno sviluppo costiero così importante, caratterizzato
da luoghi bellissimi, spesso ancora poco conosciuti, e località di
grande tradizione turistica, ancora troppo poco si è fatto
per costruire attorno a questa immensa ricchezza una vera
e qualificante cultura ed economia del mare che è parte
dell'identità di questa terra.
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