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LA SCUOLA CHE VOGLIAMO
VALORIZZAre LE RISORSE DEL TERRITORIO
PROMOZIONE DEL TURISMO SOSTENIBILE in ITALIA
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PROMOZIONE DEL TURISMO SOSTENIBILE in ITALIA
Costozero intervista Costanzo Jannotti Pecci, Presidente di Federturismo
di Raffaella Venerando & Monica De Carluccio
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Costanzo Jannotti Pecci, Presidente Federturismo |
Costanzo Jannotti Pecci, napoletano, 52 anni, imprenditore del settore termale e turistico, é dal 1986 Amministratore Delegato del Gruppo Impresa Minieri spa, nonché dal 1997 Amministratore Unico della GESTUR spa (settore turistico alberghiero), Presidente del CdA della Palazzo Caracciolo spa (ricettività alberghiera a Napoli, dal 2002), Presidente del Consiglio di Amministrazione delle Terme di Boario dal 2003, Amministratore Unico della Immobiliare Ponticelli (ricettività alberghiera dal 2003), Presidente del Consiglio di Amministrazione delle Terme Lucane dal 2004. Per quanto riguarda, invece, il sistema della rappresentanza d'impresa Costanzo Jannotti Pecci è attualmente Presidente di Federturismo/Confindustria dal 2003. Sono in esaurimento, invece, i mandati di Presidente di Federterme e dell'Unione degli Industriali di Benevento.
Presidente quali sono le prospettive per l'industria del turismo nel 2005?
Le prospettive sono legate a una ripresa dei flussi turistici dall'estero e dal rilancio della domanda di turismo interno degli italiani. Per l'estero in particolare dai paesi di lingua tedesca (Germania e Austria in primis, che tradizionalmente originano flussi consistenti) e dall'Europa; si attende anche il consolidamento della ripresa degli arrivi dal mercato nord americano e dei giapponesi, dalla crescita del turismo cinese, che però presenta esigenze e dinamiche di non immediato e sensibile effetto. Le probabilità di una ripresa nel 2005 sono collegate al superamento dei fattori negativi che hanno caratterizzato il 2004 che ha determinato una ulteriore perdita di competitività dell'offerta turistica italiana, in particolare nel settore balneare, mentre buoni risultati sono stati raggiunti, anche in controtendenza, nelle località che hanno puntato per tempo sulla promozione; è il caso di alcune città d'arte, i cui investimenti hanno favorito un forte rilancio del turismo culturale, prodotto sempre apprezzato da una clientela internazionale interessata anche ai prodotti del made in Italy (americani, giapponesi ma anche inglesi e francesi). Defezioni importanti si sono registrate dal mercato tedesco (per il prodotto balneare) a causa di una forte concorrenza di altre destinazioni nel bacino del Mediterraneo in grado di praticare prezzi più bassi, anche per una minore incidenza del costo del lavoro. É andato bene il mercato delle crociere che presenta una crescita a due cifre perché riesce a offrire prodotti attrattivi, per qualità e prezzo, riuscendo a interpretare le esigenze del consumatore turista del 21° secolo, in tutte le fasce di età, perché utilizza le migliori risorse portuali del Tirreno e dell'Adriatico, nel Mediterraneo e integra l'offerta con prodotti attrattivi nel Baltico e nei Caraibi. Il turismo degli italiani (in Italia e all'estero) ha manifestato una crescente attenzione alla qualità e al prezzo, all'offerta internet, alle garanzie degli operatori professionali (agenzie di viaggio e tour operator).
MUSEIMPRESA: la cultura d'impresa alle sorgenti del Made in Italy |
Il 6 settembre 2004 è stato firmato un Protocollo di collaborazione tra MIUR, FEDERTURISMO e MUSEIMPRESA per far conoscere alle scuole i musei che raccontano la storia del lavoro e dell'ingegno del fare italiano. L'intesa, sottoscritta dal Ministro per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca Letizia Moratti, dal Presidente di Federturismo Costanzo Jannotti Pecci e dal Presidente di Assolombarda e di Museimpresa Michele Perini, prevede, tra l'altro, l'inserimento di visite guidate ai musei del made in Italy nell'offerta formativa delle scuole. Museimpresa e Federturismo/Confindustria hanno sottoscritto un Protocollo di collaborazione con il MIUR (Ministero per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca) con l'obiettivo di promuovere nelle scuole italiane, attraverso iniziative condivise e congiunte, la conoscenza della cultura d'impresa, di cui i musei e gli archivi storici sono viva espressione, e il turismo culturale. Il Protocollo prevede visite guidate agli oltre cento musei d'impresa, che raccogliendo prodotti, macchinari, attrezzature per produrre, fotografie, video, materiali pubblicitari costituiscono una preziosa memoria delle tradizioni produttive, dell'ingegno e del lavoro che è stato alla base del successo in tutto il mondo del "Made in Italy". Accanto alla programmazione delle visite, l'intesa prevede inoltre di: attuare un progetto di informazione/formazione dei docenti per implementarne la conoscenza del patrimonio di cultura degli archivi e dei musei d'impresa; istituire un osservatorio permanente per censire le realtà produttive del territorio nazionale e predisporre strumenti di documentazione, aggiornamento e dibattito in tema di cultura d'impresa; realizzare incontri e seminari nelle scuole o in reti di scuole su temi legati agli archivi e ai musei d'impresa; promuovere concorsi per gli studenti della scuola superiore sulle radici del saper fare che é alla base dei musei impresa e sui legami con le culture e le tradizioni locali al fine anche di segnalare realtà consistenti non ancora riconosciute; adottare iniziative, anche multimediali, per illustrare il patrimonio culturale degli archivi e dei musei d'impresa. «Il nostro Ministero è oggi impegnato in un ampio e complessivo progetto di riforme che ha come finalità l'affermazione del ruolo di centralità dell'istruzione e della formazione nei processi di crescita delle nuove generazioni e la realizzazione di un'offerta formativa di alto e qualificato profilo, al passo con le esigenze dei tempi e in grado di essere competitiva e in linea con il contesto comunitario europeo», ha affermato Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Letizia Moratti, «e nell'ambito di tale quadro di riforme riteniamo sia importante promuovere e sostenere progetti mirati e iniziative intese a potenziare la conoscenza delle espressioni culturali in generale e, in particolare, della cultura materiale e d'impresa specifica del territorio, quale risposta, agli interessi e alle aspirazioni dei giovani e delle loro famiglie». «Sul territorio nazionale esistono oltre 100 tra musei e archivi d'impresa», ha aggiunto Michele Perini, Presidente di Assolombarda e di Museimpresa, l'associazione nata in Assolombarda il 15 ottobre 2001 che riunisce gran parte delle principali strutture museali e archivistiche allestite in Italia. «Si tratta, di fatto, di una preziosa testimonianza delle tradizioni produttive, dell'ingegno e del lavoro che sono stati e sono alla base del successo di tanti prodotti del "Made in Italy" nel mondo. Personalmente, credo che queste strutture rappresentino una delle forme più efficaci di espressione, oltre che della cultura d'impresa tout court, del suo dinamismo. Sono certo che il Protocollo che abbiamo firmato», conclude Perini, «permetterà di sensibilizzare le scuole a una riflessione sulla rilevanza che l'impresa ha rivestito e riveste come soggetto della trasformazione e della modernizzazione del Paese e avvicinerà gli studenti al mondo della produzione e alla sua cultura». Per Costanzo Jannotti Pecci, Presidente di Federturismo, «la Federazione ha voluto questo Protocollo perché ritiene che i musei d'impresa, possano soddisfare le esigenze conoscitive, formative e di "divertimento" di un numero crescente di giovani. Nella società cresce infatti l'interesse per una conoscenza sempre più completa delle risorse del territorio, non solo quelle naturali e culturali ma anche i luoghi dove si lavora e dove nascono i prodotti e gli oggetti, che con quel mix di componenti materiali e immateriali hanno creato il sempre più apprezzato stile italiano». Tra i musei e gli archivi che apriranno le porte ai ragazzi spiccano quelli della Pirelli, di Banca Intesa, di Barilla, della Zucchi, della Piaggio, dell'Alessi, della Ducati, della Ferragamo, della Ferrari, della Peroni, e così via. Dettagliate informazioni su tutte le realtà associate a MUSEIMPRESA, si trovano sul sito: www.museimpresa.com |
Quali sono stati gli effetti dello tsunami?
Superata la fase immediata dei soccorsi e della gestione delle emergenze, dopo il disastro del 26 dicembre 2004 nel Sud Est Asiatico, sono emerse riflessioni che hanno coinvolto l'opinione pubblica e la stessa Agenzia dell'ONU per il turismo (Organizza-zione mondiale del turismo) sul ruolo di questo per i sistemi economici locali ma anche sulla sostenibilità. L'effetto tsunami ha quindi fortemente condizionato l'avvio dell'anno turistico 2005 ma ha anche messo in luce la volontà condivisa degli operatori e dei governi locali di contribuire alla ripresa di un'attività fondamentale per alcuni dei Paesi coinvolti; e gli stessi turisti hanno condiviso la scelta della ripresa dei viaggi con l'adesione anche alle iniziative di solidarietà volontaria proposte dagli operatori turistici.
Cosa si può prevedere per l'Italia? Su che cosa puntare?
Dobbiamo tornare a essere competitivi; ma non possiamo esserlo offrendo lo stesso prodotto che altri riescono a proporre a prezzi inferiori (per effetto del costo del lavoro e del peso fiscale inferiori). Il sistema turistico italiano deve essere consapevole di tale situazione e intraprendere la strada dell'offerta di un prodotto di riconosciuta qualità e attrattività. É una scelta che coinvolge le imprese turistiche (grandi, medie e piccole) ma anche le istituzioni. Pubblico e privato devono scegliere di procedere insieme per concorrere a offrire e promuovere prodotti turistici attrattivi (non più sole e mare come accaduto in passato) ma anche patrimonio ambientale e artistico, made in Italy, enogastronomia, eventi culturali, sport e benessere. Dobbiamo saper comunicare e offrire un prodotto attrattivo mettendo a sistema le risorse per la promozione (per la verità attualmente scarse e poco coordinate) realizzando un sistema integrato a cura di tutti gli enti (a partire dall'ENIT) che possono concorrere a promuovere l'Italia all'estero (come previsto dal disegno di legge per l'internazionalizzazione all'esame del Parla-mento).
TERME e BENESSERE |
Tra i nuovi turismi possiamo collocare quello che cerca di coniugare in maniera nuova la pratica dei trattamenti termali con la ricerca di un’ulteriore esigenza di benessere che attiene anche alla cura dell'aspetto e al sentirsi in forma. Le terme si apprestano a far fronte a un rinnovato interesse alle terapie e ai trattamenti termali rispondendo con un impegno di aggiornamento e di approfondimento delle valenze scientifiche.
La Fondazione per la ricerca termale
A questi fini è stata costituita dalla Federterme, d'intesa con il Ministero della Salute e la Conferenza dei Presidenti delle Regioni, la "Fondazione per la ricerca scientifica termale" ha certamente uno scopo ambizioso: promuovere e sostenere l'attività di ricerca scientifica in campo termale. Non si tratta, quindi, di un Ente direttamente impegnato nell'attività di ricerca, ma di un organismo che si occupa del vaglio di specifici progetti di ricerca per la realizzazione dei quali sia stata inoltrata richiesta di un sostegno economico, da parte dei soggetti che siano in possesso di tutti i requisiti necessari all'attuazione di iniziative e indagini secondo i criteri riconosciuti e validati dalla commissione medico scientifica internazionale. Tale vaglio, effettuato secondo rigidi criteri di valutazione, viene svolto da un qualificato Consiglio di Amministrazione espressione, su base paritetica da Federterme, dalle Regioni e/o Province Autonome e del Ministero della Salute. L'attività della Fondazione è, inoltre, supportata, sul piano tecnico - scientifico, da un Comitato Scientifico all'uopo nominato tre personalità che si sono distinte nello studio della medicina termale, integrabile, a seconda delle esigenze, con primari esperti delle diverse branche della medicina. A questa struttura, le Aziende Termali riunite in Federterme, l'organizzazione di categoria che le rappresenta dal 1919, hanno affidato il coordinamento di un'intensa attività di ricerca, necessario presupposto per mantenere immagine e credibilità a un settore certamente importante nel panorama sanitario nazionale. Come le iniziative di indagine già portate a compimento negli anni passati hanno già ampiamente e indiscutibilmente dimostrato.
TERME E WELLNESS: nuove domande di salute e benessere
Le terme possono giocare un ruolo importante anche all'interno dell'attuale crescita della domanda di wellness perché storicamente hanno anticipato e coniugato la domanda di salute con quella di benessere fisico e psicologico (mens sana in corpore sano).
Per secoli, ed ancora oggi, le terme hanno svolto un ruolo fondamentale nella terapia e nella prevenzione di numerose patologie. Oggi, la domanda di un nuovo wellness è stata intercettata tempestivamente dagli imprenditori termali che ne hanno saputo interpretare l'evoluzione del gusto e le variazioni della domanda. Anche le terme potranno usufruire di una nuova crescita della richiesta di benessere nella misura in cui sapranno offrire, accanto ai trattamenti tradizionali, prodotti, servizi, attività, che fanno sentire in forma, in armonia con se stessi e con il prossimo. Molti stabilimenti termali non hanno aspettato la recente crescita della domanda di wellness per integrare le cure offerte con nuovi servizi/prodotti/trattamenti rispondenti ad una domanda nuova, espressa da un pubblico (maschile e femminile) che é in grado di destinare più tempo e più danaro alla cura della persona, nelle sue varie forme. Ciò motiva la ricerca da parte delle imprese, oltre che di risposte appropriate a esigenze nuove di salute, anche di tranquillità, di riposo e di relax, di contatto con la natura, di cura del corpo, di nuova attenzione nella scelta degli alimenti, di attività ginnico-sportive, di utilizzo del tempo libero, di offerta culturale, di eventi. Alberghi e beauty farm si trovano a far fronte ad una nuova domanda che può portare benefici ritorni agli specifici operatori. Non c'è interferenza negativa tra alberghi, beauty farm e terme perché il consumatore conosce le differenze tra questi "prodotti" e sa come e dove trovare/scegliere l'offerta più appropriata alle sue esigenze di servizio, di qualità, di prezzo. Per le sue caratteristiche più specifiche la domanda di benessere farà crescere la sensibilità alla qualità del servizio che diventerà sempre più importante nella scelta dell'albergo, della beauty farm, dello stabilimento termale. A tale riguardo, poi, è bene ricordare che la legge di riordino del settore termale, approvata nell'ottobre del 2000, fornisce un efficace strumento di tutela del consumatore, approntando un apparato sanzionatorio ad hoc per i casi di utilizzo della terminologia riferita al settore (terme, termale, spa, "thermae", ...) da parte di soggetti non aventi diritto. |
E per il Mezzogiorno?
É necessario saper valorizzare le risorse del territorio, fare sistema per fare massa critica, fidelizzare il cliente con un soggiorno positivamente indimenticabile e un'esperienza di qualità. Vorrei evitare di limitarmi a ricordare le carenze di infrastrutture di collegamento che condizionano, e quindi non favoriscono, l'accesso dei turisti italiani e stranieri alle risorse del Mezzogiorno (per effetto dei disagi, dell'aggravio del costo e del tempo del trasporto). Sono risorse che nulla hanno da invidiare a quelle di altre aree del Paese che registrano percentuali maggiori di flussi turistici; potremmo continuare a parlare correttamente di veri e propri colli di bottiglia per i trasporti dei turisti e delle merci d'interesse turistico ma non contribuiremmo in alcun modo a cambiare le cose. Diversa è la strada da percorrere! Vorrei rifarmi ad esempi ben noti ai lettori di Costozero, che indicano la strada da imboccare: quella dell'iniziativa, della progettualità, del coinvolgimento delle parti sociali e dei centri di cultura e di ricerca, del partenariato pubblico-privato, della comunicazione e della promozione mettendo a sistema e valorizzando azioni mirate, della qualità del servizio. Penso al ruolo specifico svolto dall'Università per la formazione alla qualità, da iniziative come Fareturismo, dalla Borsa del Turismo Archeologico di Paestum che hanno saputo innescare una collaborazione pubblico-privato, con risultati crescenti e significativi.
Il Master Luiss / Federturismo |
Il Sistema Federturismo per il Master universitario di I livello in economia,
gestione e marketing dei turismi e dei beni culturali 2004/2005
«Rafforzare la collaborazione tra scuola ed impresa, tra pubblico e privato interpretando le esigenze dell'impresa turistica per innalzare la qualità delle risorse umane e per contribuire alla nascita di nuova imprenditorialità nel turismo» è l'obiettivo dichiarato dal Presidente di Federturismo Costanzo Jannotti Pecci in occasione della inaugurazione, il 10 gennaio scorso, della seconda edizione del Master in Economia, Gestione e Marketing dei Turismi e dei Beni Culturali, 2004/2005. Il Master, nato dalla collaborazione tra le Facoltà di Scienze Politiche ed Economia della Luiss Guido Carli e Federturismo/Confindustria, si propone di rispondere alle esigenze di innovazione nell'organizzazione turistica attraverso la presenza di idonee figure manageriali, con la capacità di fare impresa per affrontare e vincere la sfida attuale della competitività che richiede capacità di fare innovazione e saper offrire al consumatore prodotti attrattivi garantendo qualità di sistema. «Sono scelte che non possono essere ulteriormente rinviate - ha proseguito Jannotti Pecci - se si vuole realmente il recupero di competitività del sistema turistico italiano e se non si vuol rimanere indietro rispetto ai nostri competitori che assumono decisioni coerenti a difesa delle loro posizioni sul mercato». «Quindi per guardare avanti è necessario che per prime impresa e scuola (nel caso specifico Luiss Guido Carli ed il Master) siano chiamate ad attivare gli strumenti appropriati per il recupero di competitività tenendo d'occhio l'equilibrio dei conti aziendali, il perseguimento del profitto, la formazione permanente delle risorse umane, il rispetto dell'ambiente e gli accordi aggregativi per far crescere la dimensione delle imprese turistiche, per soddisfare sempre meglio le nuove aspettative del mercato e del turista». Il corso, della durata di 12 mesi e giunto alla seconda edizione, intende fornire al manager turistico gli elementi necessari a realizzare una sintesi efficace tra le attività turistiche aziendali e politiche di promozione e sviluppo del territorio; sono previsti periodi di tirocinio per gli allievi del corso (con stage presso le imprese e le istituzioni interessate) e testimonianze di esperti aziendali. Le imprese del sistema Federturismo/Confindustria, parteciperanno alla realizzazione del Master anche nell'edizione 2004/2005, con stage, testimonianze imprenditoriali/manageriali in aula e borse di studio.
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Qual è il ruolo svolto da Federturismo?
Fin dalla sua nascita, nel 1993, Federturismo si è po-sto l'obiettivo di rappresentare tutte le componenti della filiera produttiva del turismo, con forti e continue integrazioni trasversali con gli altri settori produttivi. In Federtu-rismo sono presenti tutte le più importanti associazioni di categoria rappresentative di tutte le componenti di filiera, dalla ricettività, all'intermediazione, ai trasporti, al turismo bianco, ai parchi tematici, alle terme, all'intrattenimento, alla nautica da diporto, alle crociere, dal congressuale al turismo equestre. Sono associati a Federtu-rismo anche le Confindustrie provinciali che presentano gruppi d'imprese turistiche perché il turismo nasce sul territorio. Tra gli Associati di Federturismo figurano anche, nella categoria socimpresa, operatori di rilevanza nazionale plurilocalizzati. Sia la modalità Associazione di categoria sia quella Associa-zione territoriale presenti in Federturismo favoriscono il dialogo trasversale tra gli associati. Come ben sanno gli imprenditori turistici iscritti a Salerno che hanno partecipato come soci fondatori alla costituzione di Federturismo, nel maggio 1993. Compito di Federturismo è quello di concorrere (tramite le associazioni di categoria e le territoriali e i socimpresa) alla crescita delle imprese turistiche interpretando le loro esigenze di rappresentanza e di servizi. Federturismo stipula un CCNL per i lavoratori del-le imprese dell'industria del turismo federate, ha dato vita a un fondo di previdenza complementare e ha costituito l'Ente bilaterale per l'industria turistica. La Federazione cura il monitoraggio dell'evoluzione delle normative e delle politiche (locali, regionali, na-zionali e dell'Unione) e ha un proprio Ufficio presso Confin-dustria Bruxelles per i contatti con le istituzioni dell'Unione, ed è proprio anche grazie all'attività della nostra delegazione presso l'UE che nel nuovo Trattato Europeo è stato inserito il turismo quale materia di interesse comunitario, colmando una lacuna ultra quarantennale.
Quali progetti realizza?
L'attività progettuale è coerente con la mission della Fede-razione e del sistema associativo di Confindustria: sviluppare spirito e capacità im-prenditoriale, praticare e diffondere cultura d'impresa, operare per un turismo sostenibile, adottare comportamenti di responsabilità sociale. A questi obiettivi si conformano le iniziative di sviluppo associativo e le attività di formazione finalizzate a favorire l'adozione e la realizzazione di processi di cambiamento e d'innovazione, per adeguare il sistema all'avanzamento delle tecnologie e all'evoluzione dei gusti e dei comportamenti della clientela turistica; particolare attenzione il sistema riserva alle risorse umane, come è naturale in un settore che è labour intensive. Presto faremo il punto sullo stato dell'arte e sulle prospettive dell'industria del turismo con i necessari benchmarking; l'appuntamento è a Napoli, per i prossimi 29 e 30 aprile 2005, per la prima giornata del turismo di Confindustria.
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SISTEMA FEDERTURISMO: DISTRIBUZIONE TERRITORIALE |
Si parla di nuovi turismi: cosa sono?
Nuove offerte che interpretano o anticipano la domanda della clientela: per esempio, recentemente ci siamo anche occupati di turismo spaziale, anche se al momento è materia solo da guinness dei primati. Più concretamente si tratta invece di guardare, con sempre maggiore attenzione, ad un mix di attività turistiche, ricreative, culturali, sportive, congressuali, del benessere, che intercettano e interpretano una domanda nuova. L'attività crocieristica contemporanea ha crescente successo perché dà una risposta concreta e competitiva alle aspettative di numerosi segmenti di clientela che, con un appropriato rapporto qualità/prezzo, desidera coniugare, in un lasso di tempo adeguato, le proprie esigenze di turismo balneare, culturale-escursionistico, del benessere. Anche il turismo bianco, sulla neve, interpreta esigenze nuove di rapporto con la natura, con un utilizzo di tecnologie che facilitano la pratica degli sport della neve. Lo stesso turismo enogastronomico, che gode di una propria specificità e anche di nicchie di alta specializzazione, si accompagna al turismo culturale, quale completamento di una immersion più completa in tutti gli aspetti/manifestazioni della cultura del territorio. Vorrei aggiungere poi il turismo industriale con la scoperta dei musei e degli archivi d'impresa, quali sorgenti delle manifestazioni più innovative e attrattive del Made in Italy, forma di turismo che entra a pieno titolo anche nei percorsi del turismo scolastico. |