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  Dicembre 2012

Articoli n° 4
MAGGIO 2005
 
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IL GRUPPO GIOVANI CONTRO LA CAMORRA
UN IMPEGNO COMUNE PER LA LEGALITÀ

UNIONE INDUSTRIALI DI AVELLINO
CAMBIO AI VERTICI DELLA SEZIONE CONCIA

IL PRIMO PRODOTTO TARGATO PRAGMA
TRA IDEE E PROGETTI INNOVATIVI

UNIONE INDUSTRIALI DI AVELLINO
CAMBIO AI VERTICI DELLA SEZIONE CONCIA
Michele De Maio è un imprenditore che conosce bene i problemi della categoria

di Rosanna D’Archi

Michele De Maio
Presidente Sezione Concia
Unione Industriali di Avellino

 

Rinnovo delle cariche sociali per la sezione conciatori dell'Unione degli In-dustriali della Provincia di Avellino. A Massimo De Pia-no, titolare della Conceria Patrizia, che ha retto le sorti della sezione con grande impegno e disponibilità, in-fatti, subentra Michele De Maio, titolare della DMD Solofra Spa, un'importante conceria specializzata nella produzione di pellami per calzature. Il neo presidente, oltre ad essere consigliere nazionale dell'Unic, è un industriale di grande rilievo molto attivo anche in altri comparti, come quello agroalimentare, con la produzione di un rinomato olio extravergine del Cilento. Nel corso dell'assemblea cui sono intervenuti, fra gli altri, il Sindaco di Solofra e il Presidente dell'Unione degli Industriali della Provincia di Avellino Silvio Sarno, che ha voluto sottolineare la particolare attenzione dell'Unione per la categoria, il Presidente uscente De Piano ha riepilogato, ripercorrendole, le tappe più significative degli interventi svolti durante il suo mandato, ringraziando tutti i colleghi per la proficua collaborazione, ricordando le molteplici difficoltà che sono state affrontate a partire dalle delicate questioni ambientali a quelle di mercato. Al nuovo Presidente Michele De Maio il compito di guidare l'associazione conciatori locale in un contesto non facile. Infatti, anche sul comparto conciario pesa in maniera determinante la concorrenza dei Paesi esteri e specialmente della Cina. Gli imprenditori sono impegnati in un grande sforzo di rinnovamento migliorando la qualità delle proprie produzioni e, malgrado la proposizione di nuovi articoli, i volumi complessivi degli ordini rimangono in calo. Le sfide del neo presidente sono improntate a ricercare la massima collaborazione alle istituzioni e a richiedere la partecipazione degli imprenditori per affrontare alcune questioni specifiche dell'area e rilanciare il distretto.

Presidente, quali sono i punti fondamentali del suo programma?
Sto ancora definendo strategie e obiettivi. Quando mi sono insediato ho preferito non illustrare immediatamente le linee programmatiche del mio mandato. Ho effettuato, invece, un giro di consultazioni tra le aziende associate e non, al fine di conoscere in maniera dettagliata e puntuale i problemi che investono in maniera più pesante la categoria che rappresento. Ora, finalmente, ho un quadro d’insieme completo.

Quali saranno quindi gli interventi prioritari?
Condivido l'impostazione del presidente dell'Unione degli Industriali della Provincia di Avellino Silvio Sarno che ha annunciato tre iniziative per sostenere le imprese locali. Agiremo sul fronte del credito, proponendo un patto con le banche. Da tanti anni i conciatori lamentano problemi nel loro rapporto con le banche e denunciano la mancanza di un istituto di credito a vocazione territoriale. Per individuare la strada giusta, bisogna partire dalla consapevolezza che le banche sono a tutti gli effetti delle imprese e, quindi, trattano noi imprenditori come clienti. Non possiamo aspettarci sostegni, nè tantomeno chiedere interventi privilegiati. Piuttosto credo che occorra giungere ad accordi soddisfacenti per entrambe le parti. Alle istituzioni chiederemo di contribuire al costo della de-purazione, ovvero della cosiddetta bolletta ecologica. La Regione, in questa fase, si potrebbe fare carico dei costi della depurazione. Questo sarebbe un valido contributo che aiuterebbe le imprese ad affrontare in modo adeguato mercati sempre più esigenti.

E alle organizzazioni sindacali che annunciano scioperi e mobilitazioni?
Il nodo del rinnovo contrattuale è sicuramente tra le priorità. Proporremo ai sindacati una ridefinizione del contratto che garantisca il lavoro in maniera più conforme a quelle che sono le esigenze aziendali.

Come sarà la sua presidenza?
Di certo impronterò il mio mandato alla partecipazione e all'aggregazione degli associati. Sono fermamente convinto che siano elementi indispensabili per un'efficace azione di rilancio del distretto. Intendo, innanzitutto, dare massima visibilità al territorio e far conoscere le grandi risorse e il valore dei prodotti realizzati a Solofra. Su questo punto registro il pieno consenso degli imprenditori, a cominciare dallo staff che collabora con me: un direttivo di dodici persone e un comitato consultivo che si relaziona costantemente con gli organi di vertice.

Quali sono le prospettive del settore?
Molte di esse sono legate al decollo del distretto industriale che, purtroppo, sta scontando notevoli ritardi. La firma degli accordi di programma dei relativi Pit è avvenuta ormai da troppo tempo e il percorso si è rivelato difficile, tra lungaggini burocratiche e difficoltà di ordine tecnico. Peraltro a Solofra il distretto è indispensabile non solo per i finanziamenti, ma perché uno dei punti di debolezza del sistema industriale è rappresentato proprio dall'assenza di una forma di tipo distrettuale. L'ec-cessiva competitività tra le aziende ha sempre costituito un freno alle attività di internazionalizzazione e all'avvio delle politiche di crescita sui mercati esteri.

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