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  Dicembre 2012

Articoli n° 1
Gennaio/febbraio 2005
 


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La relazione del Presidente Carlo Cicala
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FEDERAZIONE ANIE
IL SUD É UNA OPPORTUNITÀ STRAORDINARIA

Industria Elettrotecnica ed Elettronica
Il Sud cresce di piÙ

FEDERAZIONE ANIE
IL SUD É UNA OPPORTUNITà STRAORDINARIA
Costozero intervista Gian Francesco Imperiali, Presidente Federazione ANIE

di Raffaella Venerando & Gaia Sigismondi


Gian Francesco Imperiali, Presidente Federazione ANIE

Napoletano, 52 anni, laureato in ingegneria. É Gian Francesco Imperiali, Presidente dal 2003 di Federazione ANIE, che raggruppa circa 850 aziende italiane nei settori elettrotecnico ed elettronico. In sintesi, le industrie più avanzate e innovative nel tessuto produttivo italiano, con 139.000 addetti, 53 miliardi di euro di fatturato aggregato, di cui 22 in esportazioni e 3 miliardi di saldo positivo nella bilancia commerciale. E ancora: le aziende ANIE hanno investito in R&S complessivamente il 4,8% dei ricavi; il dato disaggregato segna una percentuale del 2,4% per l'Elettrotecnica e del 6,7% per l'Elettronica. Complessivamente la Federazione ANIE rappresenta il 47% dell'intera spesa sostenuta dall'industria privata in Ricerca e Sviluppo in Italia, il che pone la Federazione sulla frontiera più innovativa all'interno del panorama industriale italiano. Il prossimo 23 febbraio Federazione ANIE promuove un incontro a Salerno, con il patrocinio della locale Associazione degli Industriali, dedicato alle imprese piccole e medie nelle regioni del Sud Italia (per informazioni: www.anie.it). Una testimonianza dell'attenzione che per la prima volta una Federazione del calibro di ANIE riserva al Sud, visto come tessuto di innovazione e di industria avanzata, nell'intento di promuoverne lo sviluppo e favorirne la competitività.

Ingegner Imperiali, perché Federazione ANIE ha deciso di “venire al Sud”?
Anzitutto devo premettere che Federazione ANIE, al Sud, c'è già, nel senso che molti dei nostri Associati sono imprese del Sud e alcune sono imprese straordinarie e competitive non solo in Italia ma sui mercati globali. Mi riferisco ad esempio a STMicroelectronics, che a Catania vanta uno dei propri maggiori centri di eccellenza. Ma - ed è importante dirlo - l'innovazione al Sud non è solo ST: ci sono anche molte imprese medie e piccole che si muovono con straordinaria velocità. Anzi, i risultati delle nostre ricerche economiche dimostrano che il Sud presenta dati in controtendenza rispetto alla media nazionale. Al Sud l'Industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana conta 3.100 aziende per un totale di circa 37.600 addetti. Il tessuto produttivo è caratterizzato dalla prevalenza della micro e piccola impresa: unica eccezione le produzioni del comparto Trasporti Ferroviari ed Elettrificati realizzate in stabilimenti con un numero di addetti mediamente superiore ai 500. Inoltre, nel decennio 1991-2001, il numero delle imprese, in particolare nell'Elettronica, è cresciuto più del doppio rispetto al dato nazionale. Quindi niente cattedrali nel deserto, ma industria (e imprenditoria) innovativa diffuse. Certo, si può e si deve fare di più ed è questo il senso dell'incontro che abbiamo deciso di promuovere.


I numeri dell'elettrotecnica ed elettronica in Italia: le imprese ANIE

 


Il sistema ANIE

Servizi e iniziative ANIE per le PMI

 

In che senso, “fare di più”?
Potrei rischiare di dire cose già dette, ma vale la pena ripeterle. Fare di più significa riuscire a "fare sistema", cioè a valorizzare le competenze di tutti in modo da essere, tutti insieme, più competitivi rispetto alla singola impresa, per quanto dinamica e flessibile quest'ultima possa essere. E per fare di più, tutti insieme, il contributo di Federazione ANIE è un apporto imprescindibile. L'esigenza di “fare sistema”, ribadita più volte da Luca Cordero di Montezemolo, Presidente di Confindustria, e dal Vice Presidente con delega a Ricerca e Innovazione Pasquale Pistorio, membro della Giunta ANIE, che l'ha rilanciata come esigenza improcrastinabile per mantenere la competitività delle aziende italiane sui mercati mondiali, facendo fronte alle pressioni competitive di economie emergenti (prima tra tutte la Cina) e all'apprezzamento dell'euro, che non consentono di mantenere i margini di pochi anni fa. Nell'incontro di Salerno abbiamo intenzione di ribadire e rilanciare anche su scala locale le proposte che sia Confindustria sia ANIE hanno lanciato al Governo e al sistema industriale per rilanciare la Ricerca in Italia: oltre, come è noto, all'eliminazione dell'IRAP per i ricercatori, esse prevedono la concessione del credito di imposta del 10% per 10 anni del totale delle spese in ricerca; una selezione di 10 programmi strategici per il Paese finanziati al 50% dal Pubblico; collaborazione tra imprese e Università con credito di imposta pari al 50%; l'esenzione dai contributi sociali, per otto anni, per gli addetti alla ricerca nelle nuove imprese. Si tratta di misure analoghe a quelle che altri Paese europei come la Francia, e ora anche la Spagna, hanno già adottato o stanno adottando, e che ANIE ritiene urgenti per rilanciare la competitività dell'Italia.

Cosa significa fare sistema, per ANIE?
Facciamo alcuni esempi; per noi significa soprattutto:
- integrare gli sforzi mettendo a fattor comune esperienze e progettualità, per affrontare i mercati (soprattutto esteri) con maggiori massa critica e competitività;
- far leva su flessibilità e capacità di adattamento, costruendo filiere, affrontando insieme settori complementari, impedendo l'ingresso a potenziali concorrenti;
- unificare gli sforzi per usufruire di servizi (credito, promozione, informazione, sostegno all'internazionalizzazione, formazione, eccetera) che singolarmente nessuna di queste imprese potrebbe permettersi;
- "fare gruppo" ponendosi obiettivi comuni, facendo fronte comune laddove altrimenti il peso relativo della singola azienda sarebbe irrilevante per affrontare sfide imposte dall'attuale scenario competitivo;
- adottare strumenti comuni per espletare determinati processi (o adempimenti normativi), con lo scopo di abbattere i costi.
Ok, ma queste sono dichiarazioni di intenti. Ci sono esempi concreti di funzioni organizzative e di casi di successo dimostrabili dedicati alle PMI?
ANIE - unica per quanto mi risulti, in Confindustria, tra le Federazioni di primo livello - è strutturata attraverso un apposito Comitato (il Comitato PMI presieduto da Nereo Destro e costituito da rappresentanti di ciascuna delle dodici Associazioni di categoria che compongono ANIE, oltre a esperti dei settori in cui operiamo e in materie specifiche di competenza). Lo scopo è di raccogliere le istanze e gli interessi delle PMI, tutelarli e portarli all'attenzione delle istituzioni e del sistema di rappresentanze. In sintesi: promuovere una politica industriale di settore che salvaguardi le PMI.

Esempi di attività?
Le attività intraprese dal Comitato PMI che vale la pena ricordare sono:
- supporto per programmi di internazionalizzazione (missioni e incontri per favorire l'apertura di interscambi commerciali nelle aree del Sud America, Mediter-raneo, Russia, Est Europa e Asia);
- costituzione del consorzio CONELEX, nel luglio 2003 (promossa in particolare dal Comi-tato PMI), con lo scopo di favorire internazionalizzazione e sviluppo dell'export delle PMI;
- convenzione con ICE (Istituto Commercio Estero) per l'erogazione di servizi a condizioni agevolate per le PMI associate ad ANIE.
ANIE dispone, inoltre, di proprie strutture a Roma e a Bruxelles, per rappresentare meglio gli interessi dei propri Associati sui tavoli governativi e comunitari. Inoltre opera con strutture indirette in America Latina, nel Far East e ovunque ci siano opportunità di mercato.

E di progetti?
Tra i progetti già intrapresi o in via di imminente attivazione, da parte del Comitato PMI, è opportuno ricordare ad esempio il Progetto Russia, in collaborazione con una società di consulenza italiana con sede a San Pietroburgo, per creare opportunità di penetrazione commerciale in Russia dedicato alle PMI aderenti ad ANIE. Il Progetto Russia comprende la costruzione di tre filiere (Energia, Industria, Civile); lo sviluppo di ricerche di mercato e di azioni di promozione specifiche per filiera; l'apertura di una struttura logistica a San Pietroburgo. Le opportunità di business sono costruite da ANIE aggregando imprese complementari all'interno della filiera - sia PMI tra loro, sia PMI con grandi aziende - per costruire un'offerta integrata, che veda la tecnologia italiana come la più competitiva per affrontare progetti complessi sui mercati internazionali.

Ci spieghi meglio il rapporto con ICE e i vantaggi della convenzione da lei accennata, nello sviluppo di progetti internazionali.
Con l'Istituto per il Commercio Estero, ANIE ha stipulato una convenzione che prevede l'erogazione, da parte di ICE, di alcuni servizi a un prezzo agevolato per gli associati ANIE. Con l'acquisto di una tessera servizi del costo di soli 150 euro, un associato ANIE ha diritto all'utilizzo dei circa 100 uffici ICE all'estero; a un servizio di accoglienza per gli ospiti delle aziende; all'assistenza linguistica di base; alla fruizione delle convezioni ICE per hotel, transfer, interpreti, oltre a uno sconto del 25% sui servizi forniti da ICE. Questi mi sembrano tutti vantaggi concreti.

Come in concreto ANIE promuove il rapporto tra PMI e grandi imprese, ad esempio all'estero?
Posso citare il progetto “Prime Contractors”, che prevede proprio una serie di operazioni in tal senso, finalizzate ad agevolare il rapporto tra le imprese associate e i main contractors esteri; le attività vanno dalla presentazione del sistema produttivo nazionale e delle aziende associate, all'individuazione dei main contractors esteri che abbiano vinto gare d'appalto internazionali, in mercati quali il Magreb, il Medio Oriente o l'Est Europa; alla stesura di report con tutte le informazioni operative relative a questi ultimi di interesse per i nostri associati, fino all'invito in Italia dei main contractors e all'organizzazione di incontri mirati e workshop con le nostre imprese interessate. Anche qui, come sempre, tutte iniziative molto concrete.
In generale quali altri servizi offre Federazione ANIE agli associati?
Tra i più vari, ma tutti accomunati da una utilità effettiva. Ad esempio servizi di interfaccia e apertura di convenzioni con primari istituti di credito, per l'erogazione alle aziende ANIE di servizi finanziari agevolati, per investimenti esteri e/o localizzazione produttiva nelle aree in cui tali banche sono presenti; servizi di promozione diretta su mercati esteri e facilitazione per l'ingresso in nuovi mercati; servizi di formazione, informazione, studi e ricerca in materia di sicurezza elettrica, sorveglianza del mercato per problemi di contraffazione, prodotti non a norma, e altro. Ancora: supporto nella gestione di crisi occupazionale; assistenza legale; assistenza in materia normativa su copyright, inquinamento elettroacustico e am-biente.

Per quali buoni motivi un nostro Associato, già iscritto all’Asso-ciazione Industriali di Salerno dovrebbe associarsi anche ad ANIE?
La domanda è opportuna e la ringrazio, perché anzi mi offre la possibilità di chiarire ruoli e competenze. La missione di ANIE è di contribuire allo sviluppo del mercato delle imprese elettrotecniche ed elettroniche, operando per assicurare regole trasparenti; e di favorire la competitività delle aziende associate con riferimento ai diversi fattori di produzione. Ad ANIE aderiscono tutti i comparti manifatturieri dell'infrastruttura tecnologica elettrotecnica, elettronica e ITC italiana: dai sistemi e apparati di produzione, trasmissione e distribuzione dell'energia, alle industrie ferroviarie; all'elettronica, sia industriale sia di consumo; dall'automazione agli elettromedicali, alla sicurezza, agli elettrodomestici, agli ascensori, per citare solo alcuni comparti, per un totale di 12 Associazioni di categoria. Mi sembra che quanto detto finora renda chiaramente il senso del nostro operare specifico e dedicato ai comparti di riferimento, per creare sinergie al loro interno, oltre che dei vantaggi derivanti dall'appartenenza al settore. I servizi di una Territoriale sono fondamentali per l'imprenditore, ma diversi rispetto a quelli di una organizzazione con una focalizzazione verticale. Direi che entrambi sono essenziali e imprescindibili.

La tappa a Salerno, nel corso del roadshow di presentazione di ANIE al Sud, è una riprova di questa complementarità?
Mi sembra evidente e anzi ringrazio Costozero che mi dà l'opportunità di ribadirlo, rivolgendomi a tutti i vostri lettori. Gli incontri al Sud, di cui quello di Salerno è il primo ma di certo altri ne seguiranno, oltre a quelli analoghi già organizzati in Veneto, intendono declinare questa complementarità e promuovere la nostra missione su scala locale, dialogando con gli associati e soprattutto con i potenziali associati al fine di promuovere direttamente i servizi e gli scopi federativi, superando le resistenze e le tendenze individualistiche proprie del modo italiano di fare impresa, che l'attuale congiuntura internazionale non rende più possibili. Fare sistema significa, in concreto, fare proprio questo.


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