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  Dicembre 2012

Articoli n° 1
Gennaio/febbraio 2005
 


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L’INEFFICiENTE E DIABOLICA giuSTIZIA
PROMOVEATUR UT AMOVEATUR
Celebrate tra inutili polemiche le deleterie inaugurazioni dell’Anno Giudiziario

di Antonio Paravia
Direttore Costozero magazine

antonio.paravia@assindustria.sa.it 

Da molti anni affermiamo che le inaugurazioni dell’Anno Giudiziario possono rappresentare delle azioni di marketing criminale. Infatti, i dati che vengono forniti dai procuratori generali sono sempre peggiorativi e confermano il fallimento del pianeta Giustizia. Chi stesse valutando di compiere un reato penale, apprenderebbe che ha oltre l’80% delle possibilità di farla franca. Analogamente, chi non volesse rispettare un’obbligazione, verrebbe a sapere di poter rinviare sine die i suoi doveri, grazie ai tempi ultradecennali dei processi civili. Questa situazione contribuisce pesantemente alla perdita di competitività e credibilità del Paese e si aggrava sempre più tra sterili proteste e pericolose polemiche. Un caso fra tanti. Sabato 15 gennaio scorso abbiamo partecipato alla rituale manifestazione della Corte di Appello di Salerno. Un giornalista ci aveva informati che tale evento sarebbe stato di “fuoco” perchè, tra gli altri, avrebbero preso la parola due famosi procuratori aggiunti della Procura della Repubblica, che in precedenza avevano presentato denunce al CSM contro il loro Capo. Entrambi avrebbero continuato la querelle, polemizzando fortemente con il CSM, che nei giorni precedenti, a larga maggioranza, li aveva, di fatto, sconfessati. A questo “avviso di burrasca” si aggiungevano le notizie della stampa circa la ripetizione della inutile esibizione del testo della Costituzione da parte di alcuni magistrati. A questo punto, pur nolenti, non potevamo disertare l’avvenimento. Ci siamo recati sul posto anche noi con un testo in mano. Si trattava del supplemento del settimanale Panorama, più precisamente il primo volume della serie Diabolik. Abbiamo pensato che in tale disastrato mondo occorresse un po’ di ironia per compensare, in quel giorno, le fin troppe uscite dai binari di uomini che, per i ruoli di responsabilità loro affidati, dovrebbero essere, innanzitutto, prudenti ed equilibrati. Il nostro arrivo con Diabolik ben in vista non è passato inosservato. Ne abbiamo spiegato le ragioni, precisando che non si trattava di una provocazione. Nel frattempo si svolgevano i lavori. Dopo la puntuale e tragica relazione del Procuratore Generale Vincenzo Verderosa, che, tra l’altro, ha definito la «...giustizia come una nave senza nocchiero in gran tempesta...», hanno parlato avvocati, magistrati e il rappresentante del Ministero. Nel momento in cui quest’ultimo ha iniziato il suo intervento una decina di giudici ha abbandonato l’aula, reiterando una sterile protesta. Poteva finire qui, ma noi non siamo tedeschi. In Germania, agli organi di informazione è fatto divieto di rendere noto, perfino, il nome dei giudici. Da noi, invece, vengono spesso pubblicati a dispense gli atti secretati, forse per favorire la visibilità degli inquirenti. E così abbiamo ascoltato i proclami del Procuratore aggiunto Luciano Santoro, che con una foga da sessantottino, ha lanciato gravi accuse verso tutto il sistema giudiziario, di cui è stato ed è esponente di rilievo. A una garbata interruzione del Procuratore Generale, che lo invitava alla moderazione, il Santoro ha fulminato questi con dure parole e un fiero sguardo da “rivoluzionario”. Per il clima rovente creatosi, il successivo intervento dell’altro Procuratore aggiunto Michelangelo Russo è stato più ecumenico rispetto alle attese. Un suo collega, però, vociferava che tale ecumenismo derivava dalle frequentazioni con il Cardinale di Napoli Michele Giordano e, soprattutto, dagli esiti del relativo processo. Così è finita l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario del Distretto di Salerno. Giorni fa abbiamo appreso che il CSM ha nominato l’apparente “sovversivo” Luciano Santoro Presidente del Tribunale di Sala Consilina (SA). Ci chiediamo se lo ha fatto per il suo essere equilibrato, diligente, professionale e laborioso (nuovi criteri di valutazione) o per eventuali motivi di sopravvenuta incompatibilità ambientale a causa del risultato delle sue denunce. Veleni nei Tribunali e in incremento i giudici “fondamentalisti islamici”, fermiamoci qui altrimenti corriamo il rischio di deragliare anche noi. La riforma del sistema giustizia è rifiutata, per opposte ragioni, dalla magistratura e dall’avvocatura più politicizzata. Ciampi ha rinviato la legge al Parlamento. L’economia del Paese è frenata da questo sistema giudiziario inefficiente e diabolico. Auspichiamo intese tra i tanti magistrati e avvocati, responsabili e capaci, per fornire proposte chiare e condivise ai parlamentari, che ora hanno nuovamente in discussione la riforma.

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