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  Dicembre 2012

Articoli n° 1
Gennaio/febbraio 2005
 


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Unione di Caserta
La relazione del Presidente Carlo Cicala
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Le microimprese
Misure di prevenzione dai rischi
L'impegno e il ruolo di organo tecnico dell'ISPESL

Antonio Moccaldi
Presidente ISPESL
urp@ispesl.gov.it

 

Tra le piccole e le medie imprese, come è noto, le microimprese si contraddistinguono per un numero di effettivi che è inferiore ai dieci addetti e per una soglia di due milioni di euro per quanto attiene al volume d'affari e al totale di bilancio. Nel nostro panorama economico, queste occupano una posizione di gran rilievo proprio perché l'Italia risulta essere tra i Paesi europei con il maggior numero di microimprese con una concentrazione di effettivi di circa il 68% del totale degli occupati. Sul piano economico-sociale, emerge inoltre il dato importante che un numero altissimo di lavoratori extracomunitari è occupato nelle microimprese e che molti di questi sono diventati titolari delle stesse. Nell'ambito del mondo del lavoro assume quindi gran rilievo sia nel nostro Paese che in ambito comunitario realizzare, a diversi livelli di responsabilità ma comunque in un comune impegno cooperativo, effettive condizioni di miglioramento della sicurezza e della tutela della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro con l'intento di risolvere le difficoltà reali di carattere economico, organizzativo e tecnico che le microimprese incontrano per recepire e attuare la normativa di prevenzione e sicurezza. Tutte le iniziative di Enti e Istituti tese a monitorare e controllare l'applicazione del D.Lgs. 626/94 pongono in evidenza le maggiori difficoltà di carattere economico, organizzativo e tecnico delle microimprese nel recepire e attuare la normativa di prevenzione e sicurezza. Negli elaborati redatti a conclusione di studi e ricerche si evidenziano difficoltà dovute alla complessità del contesto normativo e amministrativo comunitario con il quale devono confrontarsi, difficoltà d'accesso alle fonti di finanziamento per la carenza d'informazione e formazione dei loro responsabili e dei soggetti della sicurezza, e difficoltà nell'acquisizione e nella conoscenza (data la loro dispersione sul territorio nazionale) di tecniche che siano sicure e a basso impatto economico capaci di fornire soluzioni dei nuovi rischi con adeguate metodiche di prevenzione. Anche se si rileva da parte delle microimprese una scarsa adesione alle norme contenute nel D.Lgs. 626/94, giacché ritenute più aderenti al quadro gestionale e organizzativo delle aziende di medie e grandi dimensioni, non si ritiene si possa parlare di un vero e proprio rifiuto delle nuove normative di prevenzione e sicurezza, ma di legittime aspettative scarsamente soddisfatte. Per questo diventa primario impegno dell'ISPESL, Istituto centrale della prevenzione, per contribuire a determinare le condizioni adeguate per affrontare finalmente la questione delle microimprese nella sua globalità, affinché possano essere programmati e realizzati, in forma collaborativa e di ampia partecipazione, interventi selezionati ed efficaci sia sul versante prettamente tecnico che su quello amministrativo e normativo. In relazione a una problematica che, come si è affermato, è comune a tutti gli Stati europei, l'Agenzia europea per la sicurezza ha prospettato e varato programmi e iniziative tendenti a migliorare la sicurezza e la salute sul lavoro nelle piccole imprese, basate anche sull'individuazione e diffusione di buone prassi in materia di sicurezza e salute. Spetta ora agli Stati membri intraprendere a livello nazionale e regionale quelle azioni di miglioramento della sicurezza sul lavoro delle microimprese che tengono conto delle loro aspettative con strumenti pratici e accessibili che suscitano l'interesse delle imprese, che sono gratuiti o poco costosi, e che realizzano il coinvolgimento partecipativo delle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori. Questa linea di condotta costituisce già una costante nei comportamenti dell'ISPESL, che è stata sperimentata con successo all'atto della redazione delle linee guida per la valutazione dei rischi negli ambienti di lavoro delle piccole e medie imprese. È con riferimento a tale approccio che l'ISPESL ha accolto con interesse la proposta presentata da ASQ NETWORK-CNA Nazionale, raccogliendo anche l'assenso da parte del Coordinamento tecnico delle Regioni e delle Province autonome, di dar vita a un Forum permanente sui problemi concernenti la prevenzione e sicurezza nelle microimprese. Tale Forum è il luogo speciale in cui, rispetto ai problemi del settore e alle indicazioni fornite dall'Unione Europea, si possono sviluppare appieno tutte le potenzialità del sistema Italia per fornire a esse imprese servizi integrati e condivisi d'informazione, consulenza, assistenza, formazione e di supporto economico e tecnico-gestionale per poter affrontare, in modo preventivo e con metodiche adeguate, tutti i problemi di sicurezza e di tutela della salute dei lavoratori scaturenti dai nuovi rischi di carattere tecnologico, igienico ambientale, organizzativo e trasversale. Il primo Forum nazionale sulla sicurezza nelle microimprese e nell'artigianato si è celebrato a Modena, nell'ambito della Convention/Fiera- Ambiente&Lavoro 2003 e si è rivelato un importante luogo di raccolta, implementazione e scambio delle informazioni esistenti, utilissimo per determinare nuovi momenti di crescita collettiva e per tracciare percorsi organizzativi e proporre soluzioni tecniche per i più aggiornati interventi di prevenzione e protezione da applicare al target d'imprese considerato. Articolato in due sessioni, una tecnica e l'altra politica, il Forum ha saputo mettere in adeguato risalto i contenuti tecnici riferiti ai comparti d'interesse, l'apporto fondamentale fornito dagli enti promotori e dagli organismi di rappresentanza dei datori di lavoro e dei lavoratori alla soluzione di molte problematiche tecniche nonché l'evidente interesse delle strutture proponenti nei riguardi dei nuovi interventi legislativi in materia di prevenzione, sicurezza e tutela della salute nelle aziende del settore. Gli Atti del Forum, raccolti in un volume intitolato "Micro 2003. Forum: salute & sicurezza nell'artigianato e nelle microimprese" oltre a testimoniare concretamente la validità di un impegno, costituiscono una guida importante ai fini di ulteriori e aggiornate indicazioni di sicurezza frutto di esperienze e di una mirata attività di ricerca. Vista l'importanza e il rilievo dell'iniziativa intrapresa, al fine di progettare e coordinare le attività del Forum, l'ISPESL ha costituito, di concerto con i rappresentanti delle piccolissime imprese, di CNA-ASQ Network e delle Regioni, "l'Osservatorio nazionale per la sicurezza e la tutela della salute delle microimprese" che riteniamo potrà avere un ruolo fondamentale per l'aggiornamento e l'efficacia degli interventi di prevenzione e sicurezza nel settore interessato. Tale Osservatorio è composto a livello istituzionale dai rappresentanti delle strutture centrali della prevenzione e del Coordinamento tecnico delle Regioni e delle Province autonome, a livello sociale da rappresentanti delle organizzazioni datoriali e dei lavoratori delle microimprese e, a livello tecnico da ricercatori e tecnologi dell'ISPESL e da esperti e tecnici rappresentanti anche di strutture organizzate dei comitati paritetici territoriali, che operano nel settore delle microimprese e ne conoscono i problemi e le necessità. Sono compiti precipui dell'Osserva-torio il monitoraggio degli infortuni e delle malattie professionali nei luoghi di lavoro delle microimprese, la promozione della ricerca scientifica nel settore d'interesse, l'uso dei risultati delle ricerche per la produzione di linee guida e la definizione di buone prassi, il miglioramento delle attività di raccolta e di distribuzione delle informazioni e lo svolgimento di corsi di formazione pilota di elevata qualità per i soggetti della sicurezza nonché per gli apprendisti e i lavoratori extracomunitari. Lo spirito e il metodo che animano i componenti sono quelli che ispirano l'art. 24 del D.Lgs.626/94, il quale richiede che tutte le parti coinvolte nel processo di prevenzione e sicurezza collaborino e interagiscano positivamente per articolare una pluralità di funzioni e iniziative che diano certezza d'attuazione delle nuove normative e d'adozione di adeguate modalità di gestione capaci concretamente di salvaguardare il valore primario della salute e dell'integrità psico-fisica del lavoratore. Il monitoraggio dell'Osservatorio sullo stato d'applicazione della normativa di prevenzione e sicurezza nelle microimprese permetterà di individuare adeguate soluzioni di sicurezza e di buone prassi per l'applicazione di norme e standard di sicurezza e conseguentemente, sarà in grado di fornire all'Unione Europea tutte le informazioni necessarie per realizzare interventi a livello comunitario. Il lavoro dell'Osservatorio terrà in gran considerazione anche il quadro del riordino delle norme per la prevenzione, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, ormai giunto alla sua fase conclusiva. Su questo versante non mancano le proposte per quanto attiene il settore delle microimprese anzi, esse costituiscono aspetti significativi e qualificanti del complesso della riforma. L'ISPESL condivide e sostiene gli obiettivi dell'Osservatorio soprattutto quelli tesi al miglioramento della ricerca affinché diventi il supporto fondamentale ed efficace d'ogni attività che porti all'eliminazione o alla riduzione dei rischi aziendali e l'Istituto in tale prospettiva è sicuramente disponibile a un impegno totale di riconsiderazione delle proprie attività per assumere in modo più marcato il ruolo di organo tecnico della prevenzione e della sicurezza nel nostro Paese.

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