Le microimprese
Misure di prevenzione dai rischi
L'impegno e il ruolo di organo
tecnico dell'ISPESL
Antonio
Moccaldi
Presidente ISPESL
urp@ispesl.gov.it
Tra le piccole e le medie imprese, come è noto,
le microimprese si contraddistinguono per un numero di effettivi
che è inferiore ai dieci addetti e per una soglia
di due milioni di euro per quanto attiene al volume d'affari
e al totale di bilancio. Nel nostro panorama economico, queste
occupano una posizione di gran rilievo proprio perché l'Italia
risulta essere tra i Paesi europei con il maggior numero
di microimprese con una concentrazione di effettivi di circa
il 68% del totale degli occupati. Sul piano economico-sociale,
emerge inoltre il dato importante che un numero altissimo
di lavoratori extracomunitari è occupato nelle microimprese
e che molti di questi sono diventati titolari delle stesse.
Nell'ambito del mondo del lavoro assume quindi gran rilievo
sia nel nostro Paese che in ambito comunitario realizzare,
a diversi livelli di responsabilità ma comunque in
un comune impegno cooperativo, effettive condizioni di miglioramento
della sicurezza e della tutela della salute dei lavoratori
nei luoghi di lavoro con l'intento di risolvere le difficoltà reali
di carattere economico, organizzativo e tecnico che le microimprese
incontrano per recepire e attuare la normativa di prevenzione
e sicurezza. Tutte le iniziative di Enti e Istituti tese
a monitorare e controllare l'applicazione del D.Lgs. 626/94
pongono in evidenza le maggiori difficoltà di carattere
economico, organizzativo e tecnico delle microimprese nel
recepire e attuare la normativa di prevenzione e sicurezza.
Negli elaborati redatti a conclusione di studi e ricerche
si evidenziano difficoltà dovute alla complessità del
contesto normativo e amministrativo comunitario con il quale
devono confrontarsi, difficoltà d'accesso alle fonti
di finanziamento per la carenza d'informazione e formazione
dei loro responsabili e dei soggetti della sicurezza, e difficoltà nell'acquisizione
e nella conoscenza (data la loro dispersione sul territorio
nazionale) di tecniche che siano sicure e a basso impatto
economico capaci di fornire soluzioni dei nuovi rischi con
adeguate metodiche di prevenzione. Anche se si rileva da
parte delle microimprese una scarsa adesione alle norme contenute
nel D.Lgs. 626/94, giacché ritenute più aderenti
al quadro gestionale e organizzativo delle aziende di medie
e grandi dimensioni, non si ritiene si possa parlare di un
vero e proprio rifiuto delle nuove normative di prevenzione
e sicurezza, ma di legittime aspettative scarsamente soddisfatte.
Per questo diventa primario impegno dell'ISPESL, Istituto
centrale della prevenzione, per contribuire a determinare
le condizioni adeguate per affrontare finalmente la questione
delle microimprese nella sua globalità, affinché possano
essere programmati e realizzati, in forma collaborativa e
di ampia partecipazione, interventi selezionati ed efficaci
sia sul versante prettamente tecnico che su quello amministrativo
e normativo. In relazione a una problematica che, come si è affermato, è comune
a tutti gli Stati europei, l'Agenzia europea per la sicurezza
ha prospettato e varato programmi e iniziative tendenti a
migliorare la sicurezza e la salute sul lavoro nelle piccole
imprese, basate anche sull'individuazione e diffusione di
buone prassi in materia di sicurezza e salute. Spetta ora
agli Stati membri intraprendere a livello nazionale e regionale
quelle azioni di miglioramento della sicurezza sul lavoro
delle microimprese che tengono conto delle loro aspettative
con strumenti pratici e accessibili che suscitano l'interesse
delle imprese, che sono gratuiti o poco costosi, e che realizzano
il coinvolgimento partecipativo delle organizzazioni dei
datori di lavoro e dei lavoratori. Questa linea di condotta
costituisce già una costante nei comportamenti dell'ISPESL,
che è stata sperimentata con successo all'atto della
redazione delle linee guida per la valutazione dei rischi
negli ambienti di lavoro delle piccole e medie imprese. È con
riferimento a tale approccio che l'ISPESL ha accolto con
interesse la proposta presentata da ASQ NETWORK-CNA Nazionale,
raccogliendo anche l'assenso da parte del Coordinamento tecnico
delle Regioni e delle Province autonome, di dar vita a un
Forum permanente sui problemi concernenti la prevenzione
e sicurezza nelle microimprese. Tale Forum è il luogo
speciale in cui, rispetto ai problemi del settore e alle
indicazioni fornite dall'Unione Europea, si possono sviluppare
appieno tutte le potenzialità del sistema Italia per
fornire a esse imprese servizi integrati e condivisi d'informazione,
consulenza, assistenza, formazione e di supporto economico
e tecnico-gestionale per poter affrontare, in modo preventivo
e con metodiche adeguate, tutti i problemi di sicurezza e
di tutela della salute dei lavoratori scaturenti dai nuovi
rischi di carattere tecnologico, igienico ambientale, organizzativo
e trasversale. Il primo Forum nazionale sulla sicurezza nelle
microimprese e nell'artigianato si è celebrato a Modena,
nell'ambito della Convention/Fiera- Ambiente&Lavoro 2003
e si è rivelato un importante luogo di raccolta, implementazione
e scambio delle informazioni esistenti, utilissimo per determinare
nuovi momenti di crescita collettiva e per tracciare percorsi
organizzativi e proporre soluzioni tecniche per i più aggiornati
interventi di prevenzione e protezione da applicare al target
d'imprese considerato. Articolato in due sessioni, una tecnica
e l'altra politica, il Forum ha saputo mettere in adeguato
risalto i contenuti tecnici riferiti ai comparti d'interesse,
l'apporto fondamentale fornito dagli enti promotori e dagli
organismi di rappresentanza dei datori di lavoro e dei lavoratori
alla soluzione di molte problematiche tecniche nonché l'evidente
interesse delle strutture proponenti nei riguardi dei nuovi
interventi legislativi in materia di prevenzione, sicurezza
e tutela della salute nelle aziende del settore. Gli Atti
del Forum, raccolti in un volume intitolato "Micro 2003.
Forum: salute & sicurezza nell'artigianato e nelle microimprese" oltre
a testimoniare concretamente la validità di un impegno,
costituiscono una guida importante ai fini di ulteriori e
aggiornate indicazioni di sicurezza frutto di esperienze
e di una mirata attività di ricerca. Vista l'importanza
e il rilievo dell'iniziativa intrapresa, al fine di progettare
e coordinare le attività del Forum, l'ISPESL ha costituito,
di concerto con i rappresentanti delle piccolissime imprese,
di CNA-ASQ Network e delle Regioni, "l'Osservatorio
nazionale per la sicurezza e la tutela della salute delle
microimprese" che riteniamo potrà avere un ruolo
fondamentale per l'aggiornamento e l'efficacia degli interventi
di prevenzione e sicurezza nel settore interessato. Tale
Osservatorio è composto a livello istituzionale dai
rappresentanti delle strutture centrali della prevenzione
e del Coordinamento tecnico delle Regioni e delle Province
autonome, a livello sociale da rappresentanti delle organizzazioni
datoriali e dei lavoratori delle microimprese e, a livello
tecnico da ricercatori e tecnologi dell'ISPESL e da esperti
e tecnici rappresentanti anche di strutture organizzate dei
comitati paritetici territoriali, che operano nel settore
delle microimprese e ne conoscono i problemi e le necessità.
Sono compiti precipui dell'Osserva-torio il monitoraggio
degli infortuni e delle malattie professionali nei luoghi
di lavoro delle microimprese, la promozione della ricerca
scientifica nel settore d'interesse, l'uso dei risultati
delle ricerche per la produzione di linee guida e la definizione
di buone prassi, il miglioramento delle attività di
raccolta e di distribuzione delle informazioni e lo svolgimento
di corsi di formazione pilota di elevata qualità per
i soggetti della sicurezza nonché per gli apprendisti
e i lavoratori extracomunitari. Lo spirito e il metodo che
animano i componenti sono quelli che ispirano l'art. 24 del
D.Lgs.626/94, il quale richiede che tutte le parti coinvolte
nel processo di prevenzione e sicurezza collaborino e interagiscano
positivamente per articolare una pluralità di funzioni
e iniziative che diano certezza d'attuazione delle nuove
normative e d'adozione di adeguate modalità di gestione
capaci concretamente di salvaguardare il valore primario
della salute e dell'integrità psico-fisica del lavoratore.
Il monitoraggio dell'Osservatorio sullo stato d'applicazione
della normativa di prevenzione e sicurezza nelle microimprese
permetterà di individuare adeguate soluzioni di sicurezza
e di buone prassi per l'applicazione di norme e standard
di sicurezza e conseguentemente, sarà in grado di
fornire all'Unione Europea tutte le informazioni necessarie
per realizzare interventi a livello comunitario. Il lavoro
dell'Osservatorio terrà in gran considerazione anche
il quadro del riordino delle norme per la prevenzione, la
sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, ormai giunto
alla sua fase conclusiva. Su questo versante non mancano
le proposte per quanto attiene il settore delle microimprese
anzi, esse costituiscono aspetti significativi e qualificanti
del complesso della riforma. L'ISPESL condivide e sostiene
gli obiettivi dell'Osservatorio soprattutto quelli tesi al
miglioramento della ricerca affinché diventi il supporto
fondamentale ed efficace d'ogni attività che porti
all'eliminazione o alla riduzione dei rischi aziendali e
l'Istituto in tale prospettiva è sicuramente disponibile
a un impegno totale di riconsiderazione delle proprie attività per
assumere in modo più marcato il ruolo di organo tecnico
della prevenzione e della sicurezza nel nostro Paese.
|