NEL SEGNO DELLA TRASPARENZA
GLAVERBEL: UN CASE HISTORY DI SUCCESSO
Guardare più avanti per
un mondo migliore
di Raffaella Venerando & Monica
De Carluccio
La celebre massima di Epitteto «Innanzitutto di' a te
stesso chi vuoi essere; poi fa' ogni cosa di conseguenza» sintetizza
alla perfezione la realtà lavorativa che si respira
alla Glaverbel Italy s.r.l.: ogni uomo di quest'azienda, che
si tratti del responsabile di stabilimento o di un operaio,
sembra aver chiaro che per fare impresa, ed essere leader indiscussi
nel proprio mercato di riferimento, non può bastare
la sola disponibilità economica. A fare la differenza
sono anche variabili come motivazione e coinvolgimento. Per
merito forse delle influenze nipponiche (il Gruppo Glaverbel è una
società belga, ramo europeo della giapponese Asahi Glass,
il primo produttore mondiale di vetro), o dello start-up americano
(lo stabilimento di Salerno è sorto nel 1964 per iniziativa
della società statunitense PPG Industries Inc. con il
nome di Pennitalia, attraverso la realizzazione di un impianto
per la produzione di vetro piano con la tecnologia del vetro
tirato) alla Glaverbel si lavora e produce secondo una impostazione
teorica tradotta in continuo e costante miglioramento, grazie
a una manodopera molto qualificata e a un livello di professionalità notevolmente
elevata. I risultati raggiunti si analizzano alla luce di un
punto di vista, mai parziale, che ha a cuore il benessere generale
dell'organizzazione. Prendendo le mosse dal raggiungimento
di certi obiettivi di sicurezza, ambiente e qualità,
la mission estremamente diffusa in tutto lo stabilimento è,
come ha affermato, durante il nostro incontro, l'ingegner Angelo
Suriani, Responsabile dello stabilimento salernitano, «dimostrare
che in una fabbrica al Sud, pur senza godere di condizioni
di partenza particolarmente vantaggiose, si possono portare
avanti produzioni di commodities con risultati assolutamente
paragonabili a quelli di concorrenti europei e si può fare
industria nel rispetto delle regole e dell'ambiente».
L'impianto di Salerno
Con all'attivo attualmente circa 160 dipendenti, Salerno produce
annualmente 120,000 tonnellate di vetro, di cui circa la metà è venduta
in misure fisse, con una quota cresce più o meno del
5% l'anno, mentre l'altra metà è una commodities
in grandi volumi. I fabbricati dello stabilimento di Salerno
si estendono per 60.000 m2, su un'area disponibile di circa
20 ettari; in essi è localizzata l'unità produttiva
consistente in una linea float per la fabbricazione di vetro
primario. Il materiale prodotto è destinato all'industria
di trasformazione nei settori dell'edilizia (residenziale e
non), dell'arredamento, degli elettrodomestici e della componentistica
auto. L'impianto di fabbricazione di Salerno è in grado
di produrre circa 500 tonnellate di vetro al giorno, in tutta
la gamma dei colori attualmente producibili sugli impianti
float e con spessori variabili tra l'1.5 e il 15 millimetri.
Il punto di forza risiede nella capacità di tagliare
direttamente in linea tutta la produzione in misure fisse.
Obiettivo Qualità & Sicurezza
La Glaverbel Italy s.r.l. è costantemente impegnata
in un continuo controllo delle proprie attività, al
fine di prevenire ogni negativa conseguenza sulla salute e
la sicurezza dei propri clienti, dipendenti e della popolazione
circostante, nonché sull'ambiente in generale. Lo stabilimento
di Salerno, certificato dal 1993 secondo le norme della serie
UNI EN ISO 9000, organizza nel mese di novembre di ogni anno,
da quando l'Ue ha lanciato la Settimana Europea della Qualità,
tutta una serie di iniziative promozionali per diffondere la
cultura della qualità, vivendo il "quality day" come
momento di aggregazione per promuovere la professionalità sul
campo, mettere in luce le capacità e le propensioni
del lavoratore nel risolvere le problematiche al fine di rendere
più competitiva l'azienda e dimostrare di vivere ciascuno
il proprio ruolo in un'ottica di processo. Dall'approccio di
qualità totale deriva anche un primato che detiene l'azienda "di
vetro" e che ci racconta Peppe Iannazzone,
Responsabile RLS: «Tre anni senza infortuni ottenuti grazie all'impegno
e alla collaborazione tra management e lavoratori in un clima
di reciproco rispetto dei ruoli con una forte integrazione
per risolvere i problemi dell'azienda e per migliorare le condizioni
dei lavoratori. La motivazione dei lavoratori è sicuramente
un indispensabile mordente per fare bene, ma il presupposto
necessario sono stati gli ingenti investimenti in materia di
sicurezza realizzati in passato dall'azienda e la continua
reattività alle problematiche ad essa correlate». «Avere
il primato della sicurezza ci rende più forti»,
spiega Giuseppe Vigilante, Responsabile
Sicurezza. Poi prosegue: «Il
segreto sta nel coinvolgimento dei lavoratori in quelle che
definiamo best practices. Per i nuovi assunti, prevediamo due
giorni full immersion in sicurezza e poi a seguire una formazione
di due anni sotto la guida di un tutor anziano. Altra buona
prassi alla Glaverbel, vuole che un rappresentante dei lavoratori,
tecnicamente un dpi champion, presidi al corretto uso dei dispostivi
al fine di attestarne la validità. I pareri di questo "management" operaio
vengono poi portati all'ordine del giorno durante le riunioni
mensili sulla sicurezza». A questo punto Suriani ci tiene
a precisare che «gli ottimi risultati conseguiti vengono
realizzati anche perchè alla Glaverbel "si prendono
dei rischi sulla sicurezza": lo scopo dei dpi champion è capire
il giusto compromesso tra l'esigenza di praticità di
lavoro, e quella di sicurezza, trovando non la soluzione teoricamente
migliore ma quella meglio utilizzabile, senza inutili costrizioni
per il lavoratore ma tenendo conto che la sicurezza non è svendibile
a nessun costo».
La comunicazione
«Un ruolo di primo piano è svolto dalla comunicazione
- a parlarcene è l'ingegner Davide
Curzio, Responsabile Personale e Comunicazione - nel senso più ritualistico
del termine. Attraverso vari mezzi, tra cui la cartellonistica "dinamica" cerchiamo
di arrivare a rendere consapevoli i lavoratori dell'importanza
della sicurezza, piuttosto che obbligarli con il monito dei
provvedimenti disciplinari". «Anche in questo modo
- conclude Peppe Iannazzone - i lavoratori percepiscono la
propria azienda come reattiva e pronta all'ascolto: un problema
riferito è una questione da risolvere in tempi ragionevoli».
Questo è il clima in casa Glaverbel: nel momento
in cui una situazione, seppur critica, è ben definita, è,
credeteci, già superata.
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