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  Dicembre 2012

Articoli n° 1
Gennaio/febbraio 2005
 


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Unione di Caserta
La relazione del Presidente Carlo Cicala
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NEL SEGNO DELLA TRASPARENZA
GLAVERBEL: UN CASE HISTORY DI SUCCESSO
Guardare più avanti per un mondo migliore

di Raffaella Venerando & Monica De Carluccio

La celebre massima di Epitteto «Innanzitutto di' a te stesso chi vuoi essere; poi fa' ogni cosa di conseguenza» sintetizza alla perfezione la realtà lavorativa che si respira alla Glaverbel Italy s.r.l.: ogni uomo di quest'azienda, che si tratti del responsabile di stabilimento o di un operaio, sembra aver chiaro che per fare impresa, ed essere leader indiscussi nel proprio mercato di riferimento, non può bastare la sola disponibilità economica. A fare la differenza sono anche variabili come motivazione e coinvolgimento. Per merito forse delle influenze nipponiche (il Gruppo Glaverbel è una società belga, ramo europeo della giapponese Asahi Glass, il primo produttore mondiale di vetro), o dello start-up americano (lo stabilimento di Salerno è sorto nel 1964 per iniziativa della società statunitense PPG Industries Inc. con il nome di Pennitalia, attraverso la realizzazione di un impianto per la produzione di vetro piano con la tecnologia del vetro tirato) alla Glaverbel si lavora e produce secondo una impostazione teorica tradotta in continuo e costante miglioramento, grazie a una manodopera molto qualificata e a un livello di professionalità notevolmente elevata. I risultati raggiunti si analizzano alla luce di un punto di vista, mai parziale, che ha a cuore il benessere generale dell'organizzazione. Prendendo le mosse dal raggiungimento di certi obiettivi di sicurezza, ambiente e qualità, la mission estremamente diffusa in tutto lo stabilimento è, come ha affermato, durante il nostro incontro, l'ingegner Angelo Suriani, Responsabile dello stabilimento salernitano, «dimostrare che in una fabbrica al Sud, pur senza godere di condizioni di partenza particolarmente vantaggiose, si possono portare avanti produzioni di commodities con risultati assolutamente paragonabili a quelli di concorrenti europei e si può fare industria nel rispetto delle regole e dell'ambiente».

L'impianto di Salerno
Con all'attivo attualmente circa 160 dipendenti, Salerno produce annualmente 120,000 tonnellate di vetro, di cui circa la metà è venduta in misure fisse, con una quota cresce più o meno del 5% l'anno, mentre l'altra metà è una commodities in grandi volumi. I fabbricati dello stabilimento di Salerno si estendono per 60.000 m2, su un'area disponibile di circa 20 ettari; in essi è localizzata l'unità produttiva consistente in una linea float per la fabbricazione di vetro primario. Il materiale prodotto è destinato all'industria di trasformazione nei settori dell'edilizia (residenziale e non), dell'arredamento, degli elettrodomestici e della componentistica auto. L'impianto di fabbricazione di Salerno è in grado di produrre circa 500 tonnellate di vetro al giorno, in tutta la gamma dei colori attualmente producibili sugli impianti float e con spessori variabili tra l'1.5 e il 15 millimetri. Il punto di forza risiede nella capacità di tagliare direttamente in linea tutta la produzione in misure fisse.

Obiettivo Qualità & Sicurezza
La Glaverbel Italy s.r.l. è costantemente impegnata in un continuo controllo delle proprie attività, al fine di prevenire ogni negativa conseguenza sulla salute e la sicurezza dei propri clienti, dipendenti e della popolazione circostante, nonché sull'ambiente in generale. Lo stabilimento di Salerno, certificato dal 1993 secondo le norme della serie UNI EN ISO 9000, organizza nel mese di novembre di ogni anno, da quando l'Ue ha lanciato la Settimana Europea della Qualità, tutta una serie di iniziative promozionali per diffondere la cultura della qualità, vivendo il "quality day" come momento di aggregazione per promuovere la professionalità sul campo, mettere in luce le capacità e le propensioni del lavoratore nel risolvere le problematiche al fine di rendere più competitiva l'azienda e dimostrare di vivere ciascuno il proprio ruolo in un'ottica di processo. Dall'approccio di qualità totale deriva anche un primato che detiene l'azienda "di vetro" e che ci racconta Peppe Iannazzone, Responsabile RLS: «Tre anni senza infortuni ottenuti grazie all'impegno e alla collaborazione tra management e lavoratori in un clima di reciproco rispetto dei ruoli con una forte integrazione per risolvere i problemi dell'azienda e per migliorare le condizioni dei lavoratori. La motivazione dei lavoratori è sicuramente un indispensabile mordente per fare bene, ma il presupposto necessario sono stati gli ingenti investimenti in materia di sicurezza realizzati in passato dall'azienda e la continua reattività alle problematiche ad essa correlate». «Avere il primato della sicurezza ci rende più forti», spiega Giuseppe Vigilante, Responsabile Sicurezza. Poi prosegue: «Il segreto sta nel coinvolgimento dei lavoratori in quelle che definiamo best practices. Per i nuovi assunti, prevediamo due giorni full immersion in sicurezza e poi a seguire una formazione di due anni sotto la guida di un tutor anziano. Altra buona prassi alla Glaverbel, vuole che un rappresentante dei lavoratori, tecnicamente un dpi champion, presidi al corretto uso dei dispostivi al fine di attestarne la validità. I pareri di questo "management" operaio vengono poi portati all'ordine del giorno durante le riunioni mensili sulla sicurezza». A questo punto Suriani ci tiene a precisare che «gli ottimi risultati conseguiti vengono realizzati anche perchè alla Glaverbel "si prendono dei rischi sulla sicurezza": lo scopo dei dpi champion è capire il giusto compromesso tra l'esigenza di praticità di lavoro, e quella di sicurezza, trovando non la soluzione teoricamente migliore ma quella meglio utilizzabile, senza inutili costrizioni per il lavoratore ma tenendo conto che la sicurezza non è svendibile a nessun costo».

La comunicazione
«Un ruolo di primo piano è svolto dalla comunicazione - a parlarcene è l'ingegner Davide Curzio, Responsabile Personale e Comunicazione - nel senso più ritualistico del termine. Attraverso vari mezzi, tra cui la cartellonistica "dinamica" cerchiamo di arrivare a rendere consapevoli i lavoratori dell'importanza della sicurezza, piuttosto che obbligarli con il monito dei provvedimenti disciplinari". «Anche in questo modo - conclude Peppe Iannazzone - i lavoratori percepiscono la propria azienda come reattiva e pronta all'ascolto: un problema riferito è una questione da risolvere in tempi ragionevoli».
Questo è il clima in casa Glaverbel: nel momento in cui una situazione, seppur critica, è ben definita, è, credeteci, già superata.

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