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  Dicembre 2012

Articoli n° 1
Gennaio/febbraio 2005
 


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La relazione del Presidente Carlo Cicala
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PROGETTO MEZZOGIORNO
Tra riforme strutturali e di contesto
Ripartire attraverso il dialogo costruttivo

Andrea Prete
Presidente Assindustria Salerno
andrea.prete@assindustria.sa.it

Da anni nel Mezzogiorno la voglia di fare impresa si scontra con inefficienze burocratiche e inadeguate dotazioni strutturali e infrastrutturali, cui si è cercato in parte di sopperire con interventi tampone, mai realmente radicali e risolutivi. Se, pertanto, oggi l'intero Sistema Paese vive un momento particolarmente difficile, nel Mezzogiorno la situazione è aggravata da problematiche non risolte, cui peraltro se ne sono aggiunte di nuove. Gli "sforzi" per sottrarre queste economie alla trappola del sottosviluppo agendo sugli incentivi "a pioggia", parcellizzati e erogati in assenza di coordinamento, si sono rivelati fallimentari. Quelle che, fino a ieri, hanno funzionato in qualche modo come particolari forme di sostegno e, dunque, di "vantaggio competitivo" per le aree meno sviluppate dell'Italia, ossia una serie di incentivi fiscali e di sovvenzioni alle imprese, oggi vanno scomparendo e, unitamente ad esse, gli ultimi vantaggi ad investire, operare e produrre nel Sud. L'ingresso in Europa e la moneta unica non hanno favorito certo la capacità del meridione di partecipare allo sviluppo economico, penalizzandolo anzi ulteriormente. Il posizionamento strategico al centro del bacino del Mediterraneo stenta a produrre privilegi, mortificato dalla insufficiente dotazione infrastrutturale. Pur disponendo del capitale umano necessario, numeroso e qualificato, le regioni del Mezzogiorno non sono riuscite finora a fare di questo un punto di forza. La competizione si va spostando sempre più sull'innovazione e, con essa, sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie, ma, anche in questo caso, il Sud non mostra performances vincenti, in quanto una percentuale ancora troppo limitata del PIL viene investita in ricerca. Tale sconcertante panorama ha finito per adombrare l'immagine complessiva del nostro Paese. La necessità di intervenire in maniera decisa, pertanto, trova le sue primarie ragioni proprio nell'analisi di tale scenario. Su questo, dunque, «i protagonisti dell'economia e del lavoro» hanno concentrato particolare attenzione, elaborando il "Progetto Mezzogior-no", documento programmatico sottoscritto il 2 novembre 2004 da Cgil, Cisl, Uil, Confindustria e altre dodici Associazioni di rappresentanza d'impresa, per la prima volta realmente insieme «per lo sviluppo del Mezzogiorno».
L'intero Sistema Paese prova a ripartire dal Sud, e lo fa attraverso il dialogo costruttivo, centrato su argomenti primari e imprescindibili.
Il 17 dicembre, presso la nostra Associazione, abbiamo voluto rinnovare l'impegno preso sul nazionale con le forze sindacali locali. Nei giorni successivi, analoghi incontri nelle altre province hanno avuto la stessa finalità. La nostra Confindustria Campania ha agito in maniera similare con OO.SS. regionali.
A Salerno, l'esigenza di una riflessione congiunta sullo stato della nostra economia e la volontà di individuare soluzioni condivise partono da più lontano, con gli "Stati generali dell'economia Salernitana". Giusto un anno fa, infatti, fummo promotori di questa iniziativa, che coinvolse tutte le rappresentanze economiche, sociali e istituzionali su strategie di sviluppo dell'area salernitana. In quella occasione, presentammo alcune idee progettuali, molte delle quali oggi stanno diventando cantieri, grazie al confronto costruttivo con le istituzioni regionali e locali e al concorso decisivo delle forze intellettuali del territorio. In particolare, la necessità di rafforzare l'attrezzatura infrastrutturale e le potenzialità di offerta logistica e localizzativa, è all'origine del progetto di "Piattaforma logistica integrata nel comune di Mercato San Severino". L'iniziativa "Impresa Chiama Impresa", è invece finalizzata ad attrarre investimenti, puntando sulle specificità produttive, culturali e ambientali. Rientra nella logica del marketing territoriale, ossia promozione di un contesto, delle sue caratteristiche e risorse, quantitative e qualitative, al fine di attirare interesse e accrescere l'attrattività dell'area. Aspetto rilevante in tale ambito è il concetto di competitività di un luogo, che deriva dalla capacità degli attori del territorio di garantire e offrire servizi esclusivi e caratterizzanti, ad alto valore aggiunto. Sugli stessi principi, si fondano le altre proposte, illustrate e discusse in quell'occasione e che sono in fase avanzata di elaborazione. Non a caso, l'evento fu titolato "Una Provincia di Qualità", per sottolineare la volontà di rendere Salerno punto nevralgico di rinascita economica.
Il confronto e la condivisione sembrano oggi - e ce lo auguriamo - divenuti la metodologia d'azione privilegiata dalle forze locali.
É proprio dall'esigenza di coordinare al meglio gli interventi e di evitare sprechi di risorse, che nasce la "Cabina di Regia", voluta e promossa dalla Provincia di Salerno e che coinvolge, oltre ad Assindustria, le Organizzazioni Sindacali, il Comune capoluogo, la CCIAA e l'Università di Salerno. Tale "organo" avrà anche la prioritaria funzione di supportare il completamento delle opere significative già in itinere e sostenere nuovi progetti in grado di favorire una tangibile crescita del contesto provinciale.
In tale ambito, siamo promotori, insieme al Comitato Mezzogiorno di Confindustria, di un'iniziativa di respiro più ampio, allargata all'intero territorio meridionale, con l'adesione dei Presidenti di Giunta delle Regioni del Sud. Gli "Stati generali" dell'economia meridionale, nascono proprio dalla volontà di generare una sorta di "patto per lo sviluppo", approfondendo le tematiche richiamate nel "Progetto Mezzogiorno". In questo, si evidenzia come «una serie di condizioni di contesto sono in grado di migliorare, accelerare, e in alcuni casi rendere possibili le iniziative indicate nell'Accordo», tra cui compaiono fiscalità, incentivi alle imprese, politica infrastrutturale, rapporto banche-imprese, ricerca e innovazione, semplificazione amministrativa, cultura dello sviluppo, nuove politiche di coesione.
Una delle fondamentali sfide sarà certamente la capacità di superare i limiti puntando su questi elementi, alla base del recupero di competitività per i nostri territori. Nell'ambito di una riformata politica per il Mezzogiorno, riteniamo, che non possa essere sottovalutata l'idea di ricostituire una banca, o una rete di banche, interamente dedicate all'accompagnamento e alla valorizzazione dei progetti virtuosi - imprenditoriali e infrastrutturali - che nascono dal territorio e sul territorio.
A tal proposito, evidenziamo l'opportunità di riconsiderare il ruolo di una Cassa Depositi e Prestiti che, anche con una rinnovata partecipazione a Società Finanziarie Regionali, possa assolvere a funzioni di compartecipazione del rischio di impresa e di progetto, nonché di sostegno alla realizzazione degli indispensabili investimenti sui principali settori infrastrutturali. Da un equilibrato mix di Fondo di Rotazione, Fondi strutturali e Fondi Ordinari per le aree sottoutilizzate può derivare un potente volano per la spesa di investimento, purché si agisca in una direzione totalmente opposta a quella che oggi sembra prevalere, caratterizzata da una eccessiva parcellizzazione delle risorse. Sollecitiamo una decisa accelerazione di quel complesso di buone pratiche che, da subito, è possibile attivare, facendo riferimento, ad esempio, all'impostazione delle risorse comunitarie 2007-2013, pur senza perdere di vista l'utilizzo di quelle ancora disponibili relative al 2000-2006.
Bisogna, allora, ragionare insieme per definire e avviare ulteriori azioni concrete, finalizzate al rafforzamento degli stock infrastrutturali nelle aree ad alta intensità e potenzialità produttiva, qual è quella salernitana.
L'integrazione tra i sistemi produttivi del Nord e del Sud può diventare una componente essenziale delle politiche di coesione, purché si attivi un circuito che riesca a combinare efficacemente offerta territoriale e domanda di investimento, interna e internazionale. Salerno è un punto di osservazione eccellente della realtà meridionale. É da qui che, verosimilmente, si può partire per vincere questa sfida.


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