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  Dicembre 2012

Articoli n° 1
Gennaio/febbraio 2005
 


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Unione di Caserta
La relazione del Presidente Carlo Cicala
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IL 1 GENNAIO 2007 PER LE AZIENDE
PARTITA dEcisiva CON LE BANCHE EUROPEE
Come disputare al meglio l'incontro?

Michelangelo di Francesco
Presidente Bic Salerno
mdf@serea.it

 

Il nuovo accordo di Basilea pone la gestione del rischio al centro dell'attività bancaria e determina profondi cambiamenti nel mercato del credito alle PMI: le banche dovranno migliorare le procedure interne tecniche e organizzative legate alla concessione del credito all'impresa migliorando il grado di trasparenza nei confronti del mercato; le PMI dovranno aumentare la propria patrimonializzazione e fornire un'informazione qualitativamente e quantitativamente migliore alle banche medesime. Il costo del credito diventerà più dipendente dalla rischiosità dell'impresa che si finanzia, caratterizzando nel breve termine una significativa segmentazione del mercato. Basilea 2 evidenzia alcune criticità: crea una distorsione nella competizione tra banche di maggiori e minori dimensioni e rende più difficile e più costoso l'accesso al credito per le PMI, generalmente sottocapitalizzate e con bilanci non "brillanti". Per le banche, i rating interni (grado di rischio associato all'impresa) ricopriranno un ruolo primario nella procedura di approvazione del credito. Le probabilità di insolvenza associate ai rating dovranno essere utilizzate per determinare il costo del rischio di credito e le politiche di accantonamento. L'accordo dispone, inoltre, precisi criteri circa le responsabilità, le condizioni organizzative, le procedure, i controlli interni e l'informativa. Per le PMI, l'entrata in vigore dell'accordo Basilea 2 può comportare un miglioramento delle condizioni di accesso al credito per imprese con buon fatturato e buon rating; al contrario può comportare un peggioramento delle condizioni per aziende che hanno fatturati bassi e rating di livello medio basso. Per alcune imprese (si stima circa il 16%) vi potrà essere la necessità di reperire risorse finanziarie al di fuori del sistema bancario con costi molto elevati. Cosa possono fare le PMI per ridurre al minimo gli effetti negativi di Basilea 2? Considerando che le banche focalizzano la loro attenzione quasi esclusivamente sugli aspetti patrimoniali e finanziari rilevabili dai dati di bilancio, le imprese devono adottare tutti gli accorgimenti gestionali necessari per tutelare il proprio business e offrire argomenti, metodologie e strumenti oggettivamente rilevabili dalle banche per migliorare la posizione in classifica. Infatti, alcuni istituti di credito attribuiscono un margine di discrezionalità, in alcuni casi sino al 20%, utile a migliorare il rating delle aziende che adottano strumenti gestionali adeguati. Al fine di dare alle banche maggiori garanzie di buona condotta imprenditoriale e continuità di business, le imprese faranno bene a:
- Considerare il quadro normativo attualmente vigente: la riforma del diritto societario, il D.lgs. 231/2001 sulla responsabilità amministrativa delle società, il D.lgs. 196/2003 sulla Privacy e il D.lgs. 626/94 recentemente modificato dal nuovo testo unico su sicurezza e salute sul lavoro, sono solo alcuni esempi di norme cui tutte le aziende si devono assolutamente adeguare. Il mancato adeguamento a una di queste norme può comportare sanzioni amministrative e penali che mettono a rischio la continuità aziendale; recentemente ci sono stati alcuni casi di imprese quotate che hanno messo in evidenza l'impatto fortemente negativo che questo può comportare.
- Adottare un sistema di controllo di gestione adeguato. Quest’attività è anch'essa di primaria importanza in quanto riguarda la gestione aziendale nel suo intimo. Un buon sistema di controllo di gestione permette di rivedere la propria organizzazione aziendale, riorganizzare in modo dettagliato la struttura dei costi, evidenziare aree di inefficienza, eccetera. Un adeguato intervento in tale direzione permette alle aziende di migliorare i processi e la redditività con evidenti benefici economico/finanziari.
- Puntare su una valida pianificazione finanziaria oltre che predisporre programmi revisionali a breve/medio termine (business plan), documenti questi ultimi che possono essere richiesti dalle banche per meglio valutare l'assegnazione del rating alle aziende.
- Predisporre sempre più correttamente il bilancio, strumento essenziale di valutazione dell'azienda da parte delle banche, redigendolo con l'utilizzo di corretti principi contabili, e/o, ove previsto, degli IAS (International Accounting Standards, principi contabili internazionali).
Tutto quanto sopra esposto rappresenta l'insieme degli elementi essenziali del concetto di "risk management". La valutazione del rischio è, infatti, uno dei fattori determinanti per l'individuazione del rating. Al fine di tale valutazione vengono considerati:
- Rischi di business: caratteristici dell'industria (trend di mercato; diversificazione dei mercati di approvvigionamento e di sbocco; offerta prodotti; standard di servizio al cliente; competitività sul mercato di riferimento); tipici del Management (qualità sistemi di controllo di gestione; qualità del management aziendale; qualità della pianificazione); posizione competitiva sul mercato; strategia di business; altri rischi specifici del business dell'azienda di riferimento.
- Rischi finanziari: struttura patrimoniale; redditività; gestione finanziaria; cash-flow.
Si può concludere che ogni azienda, per non subire in modo passivo le valutazioni espresse dal mondo bancario, con un possibile aggravio degli oneri finanziari o di eventuali revoche degli affidamenti, deve pensare di rivedere la propria struttura e organizzazione. Oggi vi sono i tempi per potere affrontare la "rivoluzione" in atto. Infatti, Basilea 2 diverrà operativa per tutti dal gennaio 2007. Tuttavia questa data non deve trarre in inganno gli imprenditori; infatti, le banche inizieranno sin da oggi a costruire un archivio storico dei dati finanziari delle imprese da loro affidate. Il rating si basa su un trend storico degli ultimi tre anni e le banche già stanno testando gli strumenti per la formulazione del rating. Ne consegue che, di fatto, il bilancio al 31 dicembre 2004 sarà il primo a essere utilizzato dalle banche per la costruzione dei trend. Risulta, quindi, evidente che gli imprenditori devono iniziare a pensare subito al da farsi evitando di trovarsi domani a dover adottare strumenti particolarmente onerosi pur di ricorrere ai finanziamenti mettendo così a rischio la continuità aziendale.
Forza Aziende!

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