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  Dicembre 2012

Articoli n° 1
Gennaio/febbraio 2005
 


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La relazione del Presidente Carlo Cicala
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IL MADE IN IRPINIA Nel MONDO
le imprese si internazionalizzano

l'irpinia investe IN TURCHIA
IL SUCCESSO SUI MERCATI ESTERI

LE NUOVE STRATEGIE DI ESPANSIONE
L'ASSISTENZA DELL'UNIONE INDUSTRIALI

l’irpinia investe IN TURCHIA
IL SUCCESSO SUI MERCATI ESTERI
I consigli del professor Emre Burckin per affrontare le sfide internazionali

di Filomena Labruna

Investire in Turchia, vantaggi, opportunità, costi, normative da rispettare. Ecco perché conviene e cosa fare. Il professor Emre Burckin, auditor e fiscalista, che con la sua società segue da tempo molte aziende, alcune anche in Irpinia, nel percorso di internazionalizzazione, mette a disposizione una sorta di dettagliato "vademecum". Non soltanto indica le regole del paese, ma fornisce anche i preziosi consigli di chi conosce la realtà territoriale, con tutte le sue caratteristiche.

Un imprenditore vuole insediare la sua attività in Turchia. Da dove comincia? Esistono i presupposti perché l'iniziativa abbia successo?
Ne sono certo. La Tuchia e l'Italia sono legate da anni da relazioni che si articolano attraverso scambi economici e cooperazione. I rapporti sono sempre stati intensi e lo conferma l'appartenenza a una stessa alleanza, la Nato. Le prospettive ci fanno pensare a un'integrazione ancora più solida. Nel paese, inoltre, l'industrializzazione si è avvicinata sempre di più ai modelli occidentali, anche se gran parte della Turchia è situata in Asia. Una piccola zona rientra nell'Europa, il 3% del territorio complessivo. Ma la Turchia si considera un paese europeo. Un imprenditore che intende avviare la sua attività deve conoscere bene tre normative: quella tributaria, la societaria e quella relativa agli investimenti. I vantaggi sono tanti, ma è necessario tener conto di alcune leggi completamente diverse rispetto ai provvedimenti italiani in materia economica.

Quali sono i settori emergenti?
Recentemente la Turchia è diventata una delle maggiori destinazioni turistiche in Europa. Con il rapido sviluppo delle infrastrutture per il turismo estivo e invernale, un numero sempre maggiore di persone provenienti da tutto il mondo ha la possibilità di godersi la sua storia e cultura nelle limpide acque turchesi del Mediterraneo, o recarsi a Uludag per sciare. É un paese popoloso con 67 milioni di abitanti. Le principali città sono Instanbul, Ankara, Aana, Bursa, Izmir. Tra i settori emergenti figura il tessile e quello delle confezioni.

E i comparti tradizionali come l'agricoltura e l'industria?
L'agricoltura occupa un posto molto importante nell' economia del Paese. Le principali colture sono: il grano, l'orzo, il cotone, il tè, il tabacco, la nocciola e la frutta. Per quanto riguarda l'allevamento, gli ovini costituiscono la voce più importante. La Turchia è peraltro uno dei maggiori produttori di lana in Europa. I principali minerali estratti sono il carbone, il cromo (largamente esportato), il ferro, il rame, la bauxite e lo zolfo. L'industria è in pieno sviluppo ed è rivolta soprattutto alla trasformazione dei prodotti agricoli, alla metallurgia, alla tessitura, alla costruzione di automobili e di macchinari agricoli.

Quale l'organizzazione politica?
La Turchia è una Repubblica dal 1923, e si basa su un sistema democratico pluralistico e parlamentare, nel quale i diritti umani sono protetti dalla legge e dalla giustizia sociale. La sovranità del popolo si esprime attraverso la Grande Assemblea Nazionale eletta a suffragio universale. Il potere esecutivo è esercitato dal Presidente della Repubblica a dal Consiglio dei Ministri. La Turchia fa parte della NATO e dell'OECD.

Che cosa dispongono le leggi sugli investimenti che devono essere attuati dai soggetti esteri?
La legge è stata modificata nel 2003. Tra i principali elementi vi sono le garanzie del libero trasferimento dei profitti, delle royalties e del riutilizzo del capitale. Viene riconosciuto il principio di parità tra investitori locali e stranieri. Non esistono difficoltà a ottenere la valuta estera, non vi sono limitazioni nelle entrate e uscite di fondi per rimesse. Le persone fisiche e giuridiche residenti all'estero possono liberamente acquistare o vendere tutti i tipi di "securities" tramite le banche e le istituzioni finanziarie autorizzate dalla "Capital Market Legislation", senza alcun permesso. Tutti i redditi, interessi, ricavi provenienti da vendite, o dai soci, derivanti anche dagli investimenti di portafoglio, possono essere trasferiti fuori dal paese effettuando il pagamento delle relative tasse e trattenute.

Fin qui la legge. Ma esistono delle agevolazioni per gli imprenditori?
Certo, per aumentare investimenti e produzioni dirette all'esportazioni, accelerare l'entrata di capitale e tecnologia straniera, è stata autorizzata l'istituzione di zone franche per consentire la vendita nel mercato locale. Il commercio effettuato in queste aree è soggetto al regime d'importazione turco. La direzione generale degli investimenti esteri e responsabile degli "incentive certificates" ha predisposto incentivi sui costi e tributari per le aziende con capitale estero, che investono in determinate aree geografiche all'interno del paese o in settori considerati prioritari.

Quali sono gli incentivi sui costi?
Nelle regioni che non raggiungono un reddito procapite di 1500 euro l'anno, la fornitura di energia avviene a prezzi bassissimi, l'allocazione dei terreni è gratuita ed è garantita l'esenzione della tassa tenuta, With holding tax exeption. Gli incentivi tributari consistono, ad esempio, nel fatto che i macchinari e le attrezzature importanti per la realizzazione del progetto, possono essere esenti dal pagamento dei dazi doganali. Ai nuovi investitori viene concessa una detrazione fiscale. Gli investimenti sono esenti dalle tasse varie sui crediti e transazioni di medio e lungo termine indispensabili alla costituzione della società e per l'incremento del capitale. Esistono anche incentivi che permettono all'investitore di importare i macchinari e le relative attrezzature senza pagare l'iva.

Che tipo di società devono realizzare gli investitori stranieri?
Società per azioni, a responsabilità limitata, società in accomandita o collettiva. Basandosi sul codice civile possono dare vita a joint venture, business association e consorsium.

E per quanto riguarda invece le imposte sui redditi societari?
In Turchia esiste la "corporation tax". Le persone giuridiche che hanno da noi la loro sede legale o commerciale, sono soggette alla tassa sulle società per il reddito, ovunque prodotto. Le persone giuridiche che non hanno invece né sede legale, né commerciale in Turchia, sono soggette alla tassa sulle società solo per il reddito realizzato nel paese.

Quali sono gli importi da pagare?
La tassa sui redditi societari si divide: "Basi Corporate Incombe Tax, pari al 30%; Dividend Witholding pari al 10%. É stata poi introdotta anche la tassa sui consumi speciali che varia dal 26% al 40% e viene pagata per specifici prodotti come veicoli, automobili, elicotteri, aeroplani, bevande alcoliche, tabacco, prodotti cosmetici e profumi, pietre preziose, orologi, apparecchiature elettroniche. Per tutte le informazioni più dettagliate è sufficiente visitare il sito www. Consulta. Com.tr. Sto seguendo attualmente il progetto di internazionalizzazione della Desmon, un'iniziativa di sicuro successo, considerando innanzitutto la buona qualità dei prodotti esportati e la capacità degli imprenditori di comprendere e rispettare

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