l’economia irpina RISCHIa
l’EMARGINAZIONE
L'UNIONE CHIAMA A RACCOLTA POLITICI E ISTITUZIONI
VENTRE ALLA GUIDA DEL
COMITATO PROVINCIALE INAIL
UNA PRESIDENZA PARTECIPATIVA
UN BRINDISI ALL’IRPINIA
L’IMPEGNO E LE SPERANZE PER IL FUTURO
LA RISORSA IDRICA
UN BENE SEMPRE PIÙ PREZIOSO
UN BRINDISI ALL’IRPINIA
L’IMPEGNO E LE SPERANZE PER IL FUTURO
La tutela del made in Italy passa
anche da Avellino
Sabino
Basso
Presidente Sezione Alimentare - Unione Industriali di Avellino
vino@villaraiano.it
Il 4 luglio 2005, presso l'Unione degli Industriali di Avellino, l'Assemblea
della Sezione Alimentare, all'unanimità, mi ha eletto Presidente.
Un grande onore essere stato scelto, fra gli altri, da uomini di
aziende del calibro di Ferrero, Zuegg, e Parmalat; non avrei mai
immaginato un evento del genere anche in virtù del fatto che le
mie imprese, l'oleificio Basso e la cantina Villa Raiano, sono delle medie
realtà.
L'incarico è serio
e ambizioso, e il mio impegno sarà intenso e continuo. L'Italia
e, forse, gran parte del Mondo stanno attraversando un momento storico
ed economico poco felice. I grandi della Terra sprecano, da anni,
energie per combattere il terrorismo internazionale, senza arrivare
a risultati significativi. Se agli atti terroristici, aggiungiamo la volatilità dei
mercati finanziari, l'emergenza del mercato cinese, e l'effetto negativo
dell'euro sulla percezione del potere d'acquisto da parte delle famiglie,
allora è ancora più semplice spiegare le nuove abitudini
di consumo prudenziali degli italiani. É difficile immaginare uno
scenario futuro positivo, ma voglio trovare conforto nelle nostre
peculiarità,
tutte trasformabili o trasformate in punti di forza e vantaggi competitivi
del Paese. L'arte, le tradizioni, la cultura, i paesaggi, l'inventiva
del popolo italiano hanno contribuito a diffondere nel mondo l'immagine
del Bel Paese, che, pur avendo avuto in 60 anni di democrazia circa
80 governi e non possedendo grandi risorse (in termini di materie prime
per le produzioni industriali) siede al tavolo degli 8 Paesi più potenti
della Terra. Abbiamo costruito un'immagine riconosciuta del marchio "prodotto
italiano" su
tutti i mercati del mondo, dal settore alimentare a quello dell'abbigliamento,
ma oggi è necessario agire per mantenere la riconoscibilità del
marchio Italia e garantirlo nel mondo. La tutela del prodotto italiano è la
tutela del consumatore ignaro, che riconosce nel simbolo dell'Italia
la qualità del prodotto, ma che spesso purtroppo nelle realtà commerciali
estere si imbatte in pasta, olio di oliva, pomodori, vino, che di
italiano hanno solo la bandiera. Imitazioni. Dopo questo amaro sfogo
torno alla mia Irpinia, territorio straordinario, ancora non valorizzato.
Oggi più che
mai l'Irpinia è salita alla ribalta per i suoi straordinari vini,
unica provincia in tutto il sud Italia a possedere vini DOCG e a
poter competere con realtà storicamente più solide, come
il territorio di Siena con cui condivide il primato di 3 DOCG. L'Irpinia
può diventare
la "capitale italiana dell'enologia", grazie alla volontà degli
imprenditori del settore, all'aiuto e la collaborazione delle Istituzioni,
all'avvio di corsi Universitari di Enologia, senza dimenticare il
ruolo che può e deve rivestire il Consorzio di Tutela dei Vini Irpini.
Proviamo a immaginare quali sarebbero le ripercussioni economiche
e culturali per la città, per la provincia di Avellino e per le
imprese. Con un ateneo di 5000 studenti, oltre al corpo docente e
paradocente, la città rinascerebbe,
nei consumi e nella vita sociale, il mercato immobiliare raddoppierebbe,
le industrie potrebbero sviluppare progetti di ricerca per future
assunzioni e i giovani potrebbero studiare e lavorare nella loro
città senza
essere costretti a cercare altrove. Concludo con il mio personale
impegno affinchè i progetti possano realizzarsi nel più breve
tempo possibile augurandomi che tutta l'Irpinia possa rivivere un
nuovo periodo di sviluppo e crescita.
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