l’economia irpina RISCHIa
l’EMARGINAZIONE
L'UNIONE CHIAMA A RACCOLTA POLITICI E ISTITUZIONI
VENTRE ALLA GUIDA DEL COMITATO PROVINCIALE INAIL
UNA PRESIDENZA PARTECIPATIVA
UN BRINDISI ALL’IRPINIA
L’IMPEGNO E LE SPERANZE PER IL FUTURO
LA RISORSA IDRICA
UN BENE SEMPRE PIù PREZIOSO
VENTRE ALLA GUIDA DEL COMITATO PROVINCIALE INAIL
UNA PRESIDENZA PARTECIPATIVA
Il neo eletto punta ad accrescere
e rivitalizzare il ruolo del Comitato
di Filomena Labruna
E'
uno dei pochi casi in Italia, sicuramente l'unico del Centro Sud,
in cui un esponente dell'Unione degli Industriali viene eletto
ai vertici di un Comitato costituito dai rappresentanti delle organizzazioni
sindacali e datoriali. É accaduto ad Avellino, dove Crescenzo
Ventre, funzionario dell'Associazione di via Palatucci, è stato
nominato Presidente del Comitato Consultivo Provinciale dell'Inail.
Un successo personale per lui e un vanto per tutto il sistema associativo.
Si aspettava questa nomina?
Sinceramente no, anche se ho all’attivo una lunga permanenza come
componente dell'organismo provinciale di coordinamento dell'ente, durante
la quale ho maturato esperienze positive e ulteriori competenze. Quando
si è trattato di rinnovare gli incarichi avevo ricevuto delle sollecitazioni
a candidarmi da parte di colleghi del Comitato, ma poichè in genere
si sceglie un rappresentante delle organizzazioni sindacali, non mi ero
soffermato più di tanto su questa possibilità. Per la mia
elezione sono stati determinanti la fiducia e il consenso espresso dalla
maggioranza dei componenti; la scelta ovviamente mi lusinga e mi investe
di responsabilità.
Quale significato riveste per l'Unione degli Industriali della Provincia
di Avellino la sua nomina?
Rappresenta un riconoscimento non tanto di natura personale, quanto
piuttosto la testimonianza della sensibilità e dell'attenzione che
l'Unione di Avellino, e gli imprenditori, riservano alle problematiche
del lavoro, della sicurezza, della previdenza e dell'assistenza.
Parliamo di programmi. L'Inail è considerato un ente prettamente
assicurativo e questo rappresenta sicuramente una limitazione.
Devo premettere che nel mio lavoro sarò affiancato da un ottimo
vice presidente, Biagio Montefusco, rappresentante della Cisl, e da esponenti
delle varie organizzazioni, professionali e capaci. Questo ovviamente mi
incoraggia nell'attività che mi appresto a intraprendere. Ho in
mente, innanzitutto, di rivitalizzare le funzioni del Comitato e di fare
in modo di garantire una presenza dell'Inail sul territorio sempre più marcata.
Sono convinto, infatti, che l'Inail debba assumere un ruolo più attivo.
Quali sono i progetti nell'immediato?
Innanzitutto sollecitare la struttura dell'Ente a prestare maggiore
attenzione alle esigenze provenienti dalle organizzazioni datoriali e dei
lavoratori, nonché dagli Enti di Patronato, per raccogliere eventuali
suggerimenti e proposte al fine di migliorare e razionalizzare i servizi
all'utenza, intervenendo sui tempi di attesa e di risposta, magari esprimendo,
anche in tempi brevi, un parere sull'istituzione di una nuova unità operativa
nella nostra Provincia. A tal fine è mia intenzione costituire due
sezioni a carattere permanente delle quali una con le funzioni di verifica
e di studio dei rapporti dell'istituto con gli altri enti, con le organizzazioni
sindacali e datoriali e con gli istituti di patronato, e un'altra che proponga
iniziative e programmi per lo sviluppo della cultura della prevenzione
nell'ambito provinciale e formuli proposte per la promozione e il potenziamento
delle attività di informazione, formazione, consulenza, e assistenza.
Punterà quindi anche sulla formazione?
Credo sia indispensabile. La mia azione sarà tesa, per quanto di
competenza, a sviluppare e spingere le scelte dell'Istituto maggiormente
verso le attività di formazione e informazione al fine di divulgare
la cultura della prevenzione, sollecitando la collaborazione degli altri
Enti interessati e accogliendo con grande apertura i suggerimenti e le
proposte delle parti sociali.
Ha delle proposte in merito?
Certo, e sarà cura del Comitato proporre e sviluppare progetti sul
territorio che rispondano agli obiettivi di cui ho parlato. Mi riferisco,
ad esempio, a iniziative analoghe a quella che ha visto Avellino tra le
province italiane chiamate a sperimentare in collaborazione con il Centro
per la Formazione e la Sicurezza per l'Edilizia "La sicurezza viaggia
in camper", un innovativo programma per la formazione e l'informazione
dei lavoratori edili effettuato con un un'unità mobile itinerante.
L’impostazione nella gestione sarà di
vertice o partecipativa?
Senza dubbio partecipativa. Voglio che tutti offrano il proprio contributo,
che ciascuno si senta responsabilizzato e acquisisca un patrimonio di conoscenze
ed esperienze. La mia presidenza risulterà utile e proficua solo
se le scelte e le azioni da intraprendere saranno ampiamente condivise
nel rispetto dei reciproci ruoli di rappresentanza.
Quali sono gli altri obiettivi che il comitato si propone di raggiungere?
In linea con la Direzione generale, affidata a livello provinciale
ad Aldo Cipolletta, che vanta una considerevole conoscenza ed esperienza,
intendiamo perseguire una pluralità di obiettivi con impegno e partecipazione.
Partiremo dal promuovere un monitoraggio dei dati sull'andamento infortunistico
e delle malattie professionali, approfondendo le casistiche degli episodi
più rilevanti. Ciò al fine di formulare proposte circa gli
accorgimenti e le misure di prevenzione più idonee da adottare,
nonché orientare le iniziative sul territorio di informazione e
formazione, sviluppare iniziative di consulenza alle PMI in materia di
prevenzione, divulgando le eventuali possibilità di finanziamento
delle imprese che investono in sicurezza, allo scopo di ridurre il fenomeno
infortunistico. La tutela nei confronti dei lavoratori, anche a seguito
delle recenti innovazioni normative, ha assunto sempre più le caratteristiche
di sistema integrato, che va dagli interventi di prevenzione nei luoghi
di lavoro, alle prestazioni sanitarie ed economiche, alle cure, riabilitazione
e reinserimento nella vita sociale e lavorativa nei confronti di coloro
che hanno già subito danni fisici a seguito di infortunio o malattia
professionale.
Un programma forse un po' troppo ambizioso?
Sicuramente impegnativo. Sarà fondamentale la collaborazione che
la Direzione e tutta la struttura dell'Ente potrà garantirci, in
un’ottica di convergenza e condivisione dei programmi e degli obiettivi. |