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  Dicembre 2012

Articoli n° 05
GIUGNO 2011
 
FOCUS ECONOMIA - Home Page
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di Raffaella Venerando

Sbloccare la CRESCITA: le combinazioni possibili

FIORE: «Le infrastrutture, prima di tutto»

Basso: «Da potenziare gli strumenti per l'accesso al CREDITO»

D'Avino: «Intervenire sulla FLESSIBILITÀ del lavoro in entrata e in uscita»

Della Gatta: «Gli IMPIANTI a valle del ciclo rifiuti vanno realizzati nelle aree industriali»

Graziano: «Il rinnovamento della PA È la PRIORITÀ assoluta»

Gallozzi: «I GIOVANI hanno diritto al futuro»



RELAZIONI INDUSTRIALI PER LA PRODUTTIVITÀ


D'Avino: «Intervenire sulla FLESSIBILITÀ del lavoro in entrata e in uscita»

Bisogna puntare sul contratto di apprendistato e sulla contrattazione di secondo livello, territoriale o aziendale

Altro tema fondamentale è la necessità di intervenire sulla legislazione del lavoro
affinchè la stessa si ispiri a obiettivi di sburocratizzazione e di semplificazione riducendo notevolmente i tempi e i costi per l'imprenditore


di Sergio Vitale


Giuseppe D'Avino
Presidente Confindustria Benevento


Le Assise di Bergamo sono state una importante occasione di confronto per gli imprenditori sui grandi temi dello sviluppo. Come ha vissuto questa esperienza?
Innanzitutto questa è la prima volta che partecipo alle Assise di Confindustria in qualità di Presidente della Territoriale di Benevento, e questo costituisce un importante cambio di prospettiva: la partecipazione in veste di responsabile di una Territoriale significa cogliere gli elementi di cambiamento e di orientamento generali e riportarli nella gestione delle problematiche del territorio. In questo senso ha molto aiutato la suddivisione in gruppi di lavoro tematici, che tra l'altro ha fornito a ciascuno di noi l'opportunità di contribuire alle determinazioni finali e alla definizione delle proposte. Sono stati affrontati i temi che stanno a cuore alle aziende, sono state discusse le priorità e selezionate le risposte più incisive. Da Benevento abbiamo partecipato con una delegazione piuttosto numerosa perché ci rendiamo conto che è attraverso i momenti di confronto tra chi svolge lo stesso mestiere che emergono le azioni prioritarie da mettere in campo nei prossimi anni per contribuire alla ripresa del Paese. È giunto il momento di portare avanti le nostre proposte affinchè l'economia si sblocchi e si ricominci a crescere come avviene in altri Paesi Europei. Ho partecipato personalmente al gruppo di lavoro sulle relazioni industriali per la produttività e gli elementi che sono emersi sono di grande strategicità, se affrontati con serietà e con coerenza, per lo sviluppo futuro del nostro Paese.

Presidente D'Avino ci vuol illustrare, alla luce della sua esperienza, i principali elementi emersi dal tavolo tematico "le relazioni industriali per la produttività"?
La prima riflessione è che la leva del lavoro deve rappresentare una opportunità e non un problema per le imprese. Solo in questo modo si riuscirà a rendere le imprese più competitive assorbendo così anche le sacche di disoccupazione che sono diventate un vero problema per l'intero sistema economico. Uno degli elementi che possono condurre ad una maggiore competitività è sicuramente un Contratto Collettivo Nazionale più flessibile, attraverso l'inserimento di deroghe che consentano alle aziende di sostituire o modificare alcune parti dello stesso mediante accordi stipulati con la contrattazione di secondo livello. Ovviamente, come facilmente comprensibile, questo consentirà di strutturare, sempre nel rispetto delle regole generali, contratti più rispondenti alle esigenze delle aziende e della loro produttività, in considerazione di reali elementi di differenziazione, quali la dimensione, la localizzazione, ecc..
Attualmente, invece, la sola differenziazione in essere è quella legata ai settori merceologici: dal workshop è emerso che si tratta di una differenziazione insufficiente a racchiudere le tematiche reali del lavoro e delle imprese di oggi.
Altro tema fondamentale è la necessità di intervenire sulla legislazione del lavoro affinchè la stessa si ispiri a obiettivi di sburocratizzazione e di semplificazione riducendo notevolmente i tempi e i costi per l'imprenditore. Tuttavia, per dare una vera e propria svolta al sistema delle relazioni industriali, è necessario intervenire sulla flessibilità del lavoro in entrata ed in uscita. Maggiore flessibilità significa avere maggiore opportunità per l'ingresso nel mondo del lavoro garantendo sistemi più professionalizzanti per i lavoratori evitando la fuoriuscita definitiva, in momenti di congiuntura negativa, dai circuiti lavorativi. In questo senso, uno degli strumenti maggiormente sostenuto dalle imprese in considerazione dell'efficacia dimostrata nella sua applicazione è il contratto di apprendistato che si rivolge ai giovani fornendo loro una grossa opportunità di entrare nel circuito lavorativo, e alle imprese di investire su quegli stessi giovani formandoli on‑the‑job. Si tratta di uno strumento con delle potenzialità importanti, che può essere ulteriormente rilanciato se ad esempio abbinato alla contrattazione di secondo livello, territoriale o aziendale. Infine, è stato notato come la tematica del lavoro e delle relazioni industriali come leva per la competitività sia sentita come centrale anche da buona parte del modo sindacale, che in questo momento storico si rende disponibile a definire regole e accordi che portino a risultati condivisi.

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