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  Dicembre 2012

Articoli n° 05
GIUGNO 2011
 
INTERNAZIONALIZZAZIONE - Home Page
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L'UNITÀ di CRISI e l'informazione per la sicurezza di cittadini e imprese


Prima di partire, la Farnesina raccomanda di visitare i siti www.viaggiaresicuri.it e www.dovesiamonelmondo.it. Si tratta di un' ottima possibilità per le piccole e medie imprese che non possono permettersi la consulenza di costose società specializzate per l'assistenza ai propri lavoratori all'estero


Nicola Minasi
Funzionario Vicario Unità di Crisi della Farnesina

La storia del Mediterraneo è anche storia di cambiamenti. Sono bastati quattro mesi per fare dell'area mediterranea il laboratorio di un nuovo assetto geopolitico, non ancora completato. Una storia complessa fatta di talenti, persone, simboli, avvenimenti e adesso anche tecnologia. É una partita con la Storia, quella che si sta giocando nell'area, in cui oltre ai giocatori visibili, ce ne sono anche due occulti: la Rete e i Social Network, che attraverso il web hanno dato la spallata a Governi e Istituzioni nazionali. Ma ci sono anche Istituzioni e Governi che usano il web in modo altrettanto rivoluzionario ed efficace per comunicare con i loro cittadini. È il caso dell'Unità di Crisi della Farnesina, cui è stato attribuito quest'anno il Premio Euromediterraneo 2011 patrocinato da Assafrica & Mediterraneo e dall'Associazione per la Comunicazione Pubblica. Ovvero: come una delle più accreditate strutture diplomatiche e di riferimento a livello internazionale è anche una delle più tecnologiche. Dopo la feluca, il tradizionale copricapo a due punte dei diplomatici, il futuro attraverso tutti i mezzi di comunicazione tecnologica conosciuti. (a cura di Ely Szajkowicz, Assafrica & Mediterraneo)


Come spiegava Nicolò Machiavelli ognuno tiene a cuore il proprio "particulare" e anche nel mezzo di trasformazioni politiche profonde, o delle emergenze più immediate, l'istinto è di mettersi al sicuro e trovare aiuto anche prima di capire cosa stia accadendo. Se questo atteggiamento è sempre rimasto immutato, è cambiata nel tempo la percezione del ruolo delle istituzioni in questi frangenti.
A torto o a ragione è diffusa l'attesa che all'estero lo Stato eserciti sui cittadini una tutela anche maggiore di quella sperimentata in patria, specialmente in caso d'emergenza.
Negli ultimi anni la sicurezza dei viaggiatori è diventata pertanto uno dei principali settori di prevenzione ed intervento dell'Unità di Crisi del Ministero degli Affari Esteri. L'Unità di Crisi, creata agli inizi degli anni '90 per fronteggiare grandi rischi contro i cittadini e gli interessi italiani all'estero, dai rapimenti ai sommovimenti socio‑politici, e dai disastri naturali alle grandi epidemie, utilizza una serie di strumenti rivolti all'informazione della popolazione. Portale principale per i viaggiatori in partenza è il sito www.viaggiaresicuri.it, con informazioni chiare ed accurate su ogni Paese del mondo, dai documenti richiesti per l'ingresso alle principali cautele sanitarie e di sicurezza. Grazie ad una collaborazione con ACI, inoltre, le stesse informazioni sono disponibili presso una cellula di risposta, raggiungibile al numero 06491115.
Secondo strumento di azione è il sito www.dovesiamonelmondo.it, che consente a qualunque viaggiatore di registrare i propri dati, incluso un numero di cellulare, per potere essere contattato in caso d'emergenza. Il sito include una sezione per le aziende, dove i responsabili del personale possono immettere direttamente i dati dei dipendenti inviati in missione: è un'ottima possibilità per le piccole e medie imprese che non possano o vogliano permettersi la consulenza di costose società specializzate per l'assistenza ai propri lavoratori all'estero. Un'ulteriore funzione consente inoltre a quanti si trovino all'estero per periodi prolungati turisti e nondi segnalare su una mappa la propria residenza, per facilitare interventi d'assistenza in caso di disastri naturali o crisi politico‑sociali.
La registrazione sul sito è gratuita e conforme alla normativa sulla riservatezza dei dati: tutte le informazioni segnalate vengono quindi cancellate automaticamente due giorni dopo la data di partenza indicata, senza lasciare traccia nella banca dati. Fare conoscere adeguatamente i siti, specialmente "Dove siamo nel Mondo", è diventato cruciale per migliorare la capacità di risposta alle emergenze. La strategia di comunicazione, che per motivi di bilancio può contare solo su mezzi gratuiti, ha cercato di utilizzare tutte le strade disponibili: brevi spot su YouTube, dove attori professionisti e lo stesso Ministro degli Affari Esteri incoraggiano i viaggiatori all'iscrizione (v. il sito www.esteri.it, nella sezione dedicata all'Unità di Crisi), con pannelli pubblicitari nei principali aeroporti, chiedendo ospitalità sui siti web dei principali quotidiani e sulla rivista Ulisse2000 di Alitalia e infine con accordi specifici con grandi
aziende.
Per quanto accurato sia il lavoro di prevenzione, tuttavia, una volta esplosa l'emergenza il ritmo di lavoro e le modalità stesse d'intervento e comunicazione devono necessariamente cambiare. Il fatto che le crisi siano seguite e descritte in diretta dai mezzi d'informazione obbliga l'Unità di Crisi a controllare come "tira il vento" della comunicazione e a studiare il modo d'inserirsi nel circolo con una funzione rassicurante. I media "creano" infatti la percezione del fenomeno e del rischio e, nel portare un determinato problema all'attenzione generale, producono un'ondata di richieste d'informazione, spesso superiore al numero di quanti sono in situazioni di reale pericolo. Tale dinamica, a volte quasi scollegata e indipendente dall'effettiva incidenza del problema, è analoga alla diffusione di un virus: la notizia si spande e moltiplica in maniera esponenziale, fino a raggiungere un picco di preoccupazione e domanda di aiuto. All'inizio la capacità di risposta può rivelarsi più o meno sufficiente, a seconda della sorpresa e delle eventuali contromisure preventivamente adottate. In una seconda fase la reazione può tuttavia migliorare, in ragione della velocità con cui si riesce ad inquadrare il problema, e a diffondere, sin dal primo momento utile, notizie precise ed autorevoli tra il pubblico. Affrontata in maniera attiva e attentamente sfruttata, pertanto, l'attenzione dei media può diventare un'arma formidabile per "cavalcare l'onda" e fare viaggiare assieme all'allarme (il virus) anche le informazioni sulle precauzioni e risposte più efficaci (il vaccino).
Naturalmente ciò richiede un'attenta collaborazione tra gli attori coinvolti (Unità di Crisi e, secondo i casi, altri Ministeri, organismi internazionali ed associazioni di categoria), per evitare che eventuali difformità di comunicazione producano confusione maggiore nel pubblico. Nella ricerca di canali di comunicazione adeguati, due nuovi strumenti si sono affiancati dal 2010 a quelli tradizionali: Facebook, Twitter e Skype.
Tutti si sono rivelati utili per ricevere richieste d'aiuto in situazioni critiche anche quando i telefoni non funzionavano e per raccogliere commenti e notizie sulla situazione. Sempre più spesso, inoltre, tramite tali canali è stato possibile chiedere ai connazionali presenti sul posto di fornire informazioni sulle condizioni nella propria area e di prestare aiuto, ove possibile, anche ad altri italiani in difficoltà. Un'altra prova che, se adeguatamente sfruttato e valorizzato dalla Pubblica Amministrazione, il "particulare" può tornare a vantaggio del bene comune.

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