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  Dicembre 2012

Articoli n° 05
GIUGNO 2011
 
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ARZANO: «La mia sarÀ la CAMERA per l'Economia»

Ilardi: «Si torni a valorizzare il MANIFATTURIERO»

GOMMA/PLASTICA, cresce l'emergenza credito

Attivata la CAMERA CONCILIATIVA e Arbitrale dell'Ance Salerno


ARZANO: «La mia sarÀ la CAMERA per l'Economia»

Affinché il tessuto economico salernitano assuma una chiara connotazione di sistema locale competitivo integrato, secondo il neo presidente della CCIAA è necessario condividere con gli attori economici e sociali le linee programmatiche della mission camerale


Guido Arzano
Presidente della CCIAA Salerno

Presidente, sono stati di recente resi noti i dati relativi all'andamento dell'economia salernitana nel 2010. I numeri cosa raccontano? Salerno è in linea con i trend nazionali? Quali settori hanno maggiormente risentito degli ultimi riverberi di crisi e quali, invece, hanno meglio tenuto?
L'Italia nel 2010 ha visto la propria economia tornare a crescere recuperando, tuttavia, solo una contenuta parte della perdita subita nel 2009. La provincia di Salerno, al pari delle altre province campane, ha proseguito la dinamica discendente e ciò è da ricondurre ai diversi tempi in cui la crisi si è manifestata sul territorio e ai conseguenti tempi di reazione; è importante ricordare che le realtà che prima hanno vissuto gli effetti della crisi sono quelle a forte vocazione manifatturiera e solo in un secondo momento la recessione ha coinvolto le aree con una più alta incidenza del terziario. D'altra parte, come di recente ha ribadito il ministro dell'Economia Giulio Tremonti parlando della crisi, uno dei grandi problemi dell'Italia resta quello del Meridione. Il processo di deterioramento in atto nel Mezzogiorno in termini di capitale fisso, sociale e produttivo, già rilevato negli anni scorsi, riflette anche le conseguenze della congiuntura internazionale che ha colpito pesantemente l'economia meridionale e che si è tradotta in una forte riduzione dei consumi, dell'occupazione e degli investimenti. Nel 2010 sono stati registrati dati certamente poco confortanti per la provincia di Salerno: un mercato del lavoro che non ha dato particolari segnali di miglioramento con un tasso di occupazione diminuito rispetto al 2009 e con un tasso di disoccupazione aumentato. Una parabola che colpisce vari ambiti dell'economia a causa delle ripercussioni che un settore ha sull'altro. Studi condotti in Banca d'Italia mostrano da tempo come la mancanza di concorrenza nel settore terziario ne ostacoli lo sviluppo e crei inflazione; essa incide anche sulla produttività e competitività del settore manifatturiero. Tuttavia, sulla base della dinamica del ciclo economico nazionale e internazionale è possibile attendersi nel corso del 2011 una ripresa anche nella provincia salernitana. Un dato su cui vale la pena soffermarsi è relativo alla bilancia commerciale: la nostra provincia si caratterizza per essere l'unica campana in cui l'ammontare delle esportazioni supera quello delle importazioni. Si tratta di un fenomeno particolarmente importante che evidenzia la propensione delle imprese del territorio ad operare sui mercati esteri.

Emergenza occupazione. Quale l'impegno dell'Ente camerale?
Sostenere il mercato del lavoro favorendo una maggiore armonizzazione tra la domanda e l'offerta e sviluppando iniziative a supporto dei giovani e delle imprese e della loro formazione è una delle priorità sulle quali anche la Camera di Commercio dovrà concentrarsi. Lo stesso governatore della Banca d'Italia Mario Draghi ha recentemente sottolineato che l'emergenza occupazione va affrontata al fine di evitare effetti alla lunga negativi su produttività e profittabilità.
Il problema occupazionale genera conseguenze sulla crescita e sulla creazione di reddito riducendo la competitività e aumentando la diffusione dell'occupazione irregolare. Tale contesto è aggravato dalla scarsa mobilità sociale, dalle debolezze del sistema di welfare e degli ammortizzatori sociali.
La Camera di Commercio, consapevole che al crescere dell'incertezza e della flessibilità del mercato del lavoro cresce l'importanza delle attività inerenti la formazione, spingerà sempre più verso sinergie operative con le Organizzazioni sindacali per favorire occasioni di incontro tra impresa e scuola, nelle forme previste dalla legge, o con iniziative mirate, quali ad esempio l'avvio presso le scuole di Uffici Placement. Le azioni e gli interventi che si svilupperanno nel prossimo quinquennio dovranno puntare, quindi, a consolidare il legame tra mondo della scuola e mondo del lavoro, con l'obiettivo di conoscere i percorsi professionali dei giovani dopo il diploma, nonché promuovere attività per orientare gli studenti verso percorsi maggiormente rispondenti ai bisogni professionali emergenti.

Quanto alle imprese, poi, il 2010 ha fatto registrare un aumento di imprese attive. Quali i settori più in forma?
Il sistema economico salernitano presenta alcune caratteristiche che lo differenziano dal resto del territorio regionale e nazionale e che si ripercuotono sulla produzione e distribuzione della ricchezza, sui processi di internazionalizzazione e sulla partecipazione della popolazione ai processi produttivi. Dai dati emersi appare evidente la elevata vocazione terziaria dell'economia salernitana.
A conferma di ciò, Salerno registra, dopo Napoli, il più alto livello di terziarizzazione dell'economia tra le cinque province campane. Il comparto che conta il più alto numero di imprese è il commercio, seguito dall'agricoltura, dall'edilizia e dal manifatturiero. Per quanto concerne i settori che hanno maggiormente risentito della crisi, si è registrata una contrazione delle imprese impegnate nella produzione agricola e industriale, con una riduzione delle imprese manifatturiere, dell'agricoltura e dell'estrazione di minerali.
In diminuzione anche le attività assicurative e finanziarie.
Si è avuta invece una forte crescita delle imprese nel comparto delle utilities che sta seguendo da anni una dinamica molto positiva per le liberalizzazioni avviate in alcuni settori.
Molto elevato è l'incremento di imprese anche nelle attività immobiliari, nei servizi di informazione e comunicazione, nelle attività professionali e scientifiche, nei servizi di alloggio e ristorazione. Energie rinnovabili ed innovazione tecnologica possono essere opportunità per rilanciare la crescita dell'economia provinciale grazie soprattutto a processi di riconversione industriale e alla produzione di nuovi beni in settori innovativi.
In ultimo, va rilevato che sono aumentate sensibilmente le società di capitale, le altre forme societarie tra le quali rientrano le cooperative e diverse altre tipologie societarie, e le società di persone, il che evidenzia la tendenza dei nuovi imprenditori di unire le risorse umane e finanziarie per aumentare il livello di competitività.

Negli ultimi anni le aziende si stanno aprendo al private equity e/o al venture capital per riparare in parte al problema liquidità. Dal suo osservatorio privilegiato qual è ad oggi il rapporto con il mondo del credito per le imprese salernitane?
É noto che il gap competitivo della nostra provincia è influenzato pesantemente dal costo del denaro e dalle difficoltà di accesso al credito, che talvolta favoriscono forme di criminalità economica.
Gli interventi in questo campo, pertanto, devono avere la convinzione degli interventi "strutturali" sia dal punto di vista contributivo e di rafforzamento delle garanzie, sia formativo. Accanto ai consolidati strumenti di "credito agevolato" le azioni che possono essere messe in campo dall'Ente camerale devono contribuire ad accrescere la cultura finanziaria delle PMI e a rendere più qualificato il loro rapporto con il sistema bancario.
La Camera continuerà ad individuare nei Confidi lo strumento prioritario di supporto al sistema di garanzie per le imprese e porrà le basi per l'individuazione di strumenti aggiuntivi di sostegno per massimizzarne l'efficacia e l'efficienza.

Per infrastrutture si intendono non solo quelle materiali ma anche quelle sociali: a Salerno qual è la situazione da ambedue i punti di vista?

All'interno dell'ampio sistema infrastrutturale Salerno registra una situazione più favorevole per quelle di carattere economico e un ritardo per quelle di tipo sociale. Per quanto riguarda le infrastrutture di tipo economico è interessante rilevare una situazione complessivamente favorevole per la maggior parte delle reti e strutture per la mobilità e per quelle per la telefonia e la telematica. Diversamente, si registra una dotazione inferiore alla media nazionale per gli aeroporti, gli impianti e le reti energetico‑ambientali e quelle bancarie, con una minore dotazione di Istituti di credito e sportelli.
All'interno del sistema per la mobilità la situazione più favorevole si registra per il sistema portuale grazie ai 14 porti presenti. Positiva è anche la dotazione della rete ferroviaria e di quella stradale, anche se esistono all'interno del territorio inevitabili squilibri con diverse opportunità di accesso.
Nei prossimi mesi sarà data priorità alla interrelazione tra l'aeroporto Costa d'Amalfi, l'interporto di Battipaglia ed il porto commerciale di Salerno, per consentire all'area salernitana di proporsi come raccordo e snodo dei traffici tra il Tirreno e l'Adriatico, e lungo la direttrice nord sud Italia. Infine, passando alle infrastrutture sociali si registra una situazione più favorevole alla media nazionale per l'istruzione, un fattore molto importante in quanto ha risvolti positivi anche sul mercato del lavoro e sul sistema economico e un ritardo per quelle sanitarie e per quelle culturali e ricreative, incidendo negativamente sulla qualità della vita del territorio.

Cosa significa oggi promuovere l'industria italiana, specie quella campana, soprattutto sui mercati esteri dove la concorrenza è sempre più serrata e minacciosa?

I processi di globalizzazione in atto determinano anche per il Sistema Campania una nuova fase di specializzazione dove la produzione di beni incorpora un elevato numero di servizi finalizzati alla personalizzazione dei prodotti sempre più vicini alle esigenze del cliente, italiano e straniero. Le micro imprese esprimono appieno le caratteristiche fondamentali del territorio nel quale sono nate, lavorano, vivono, si relazionano e cercano quotidianamente di tenere ben salde le proprie radici nell'industria, ma è un'industria nuova, in continua evoluzione e non legata solo al distretto industriale dove la parola d'ordine è "piccolo è bello".
L'industria campana, o meglio l'artigianato di produzione campano, è un sistema denso di servizi con un'organizzazione della produzione personalizzata su scala industriale. Gli effetti di questo cambiamento in atto spingono ad una rivisitazione della vecchia concezione di filiera produttiva, poiché adesso si viene a creare una "filiera delle competenze" in cui un'impresa concepisce e commercializza un prodotto, la cui impostazione, produzione e assemblaggio sono allocate presso una serie di imprese italiane ed estere che hanno collaborato allo studio e alla ricerca delle migliori soluzioni per la realizzazione del prodotto finito.
La tendenza all'immateriale e alla personalizzazione nell'industria manifatturiera è una grande opportunità offerta alle micro, piccole e medie imprese salernitane e campane.
Ed in parte il mondo imprenditoriale ha percepito le forti potenzialità di questo cambiamento, incrociando la ripresa della domanda internazionale e tornando ad assumere un ruolo di volano della crescita.
Si tratta di un modello originale di sviluppo imprenditoriale adatto, in modo particolare, a gestire produzioni artigianali di alta qualità destinate a nicchie di mercato di fascia media o alta piuttosto che a produzioni di massa che fa della qualità, della personalizzazione, della flessibilità e dell'assistenza al cliente, i principali punti di forza.

Qual è l'impegno della Camera di Commercio nel processo di crescita dei cittadini e dei consumatori e i progetti che intendono favorire questa tendenza?
Cittadini e consumatori sono soggetti sempre più consapevoli e sensibili in grado di influenzare e determinare le politiche istituzionali e imprenditoriali. Sarà rafforzato pertanto l'utilizzo delle commissioni paritetiche quale valido strumento per la risoluzione delle controversie tra aziende e consumatori. L'obiettivo da perseguire è quello di riuscire a costruire un "mercato" non come luogo reale o virtuale in cui ci sono buoni e cattivi, ma un ambiente dove vi sono attori, ognuno dei quali deve svolgere il proprio compito nel rispetto delle regole a tutela della salute, dell'integrità e della qualità dei prodotti e servizi, di una adeguata informazione e pubblicità, della correttezza, trasparenza ed equità nei rapporti contrattuali.

Secondo lei quali sono gli ambiti nei quali la provincia di Salerno potrebbe essere presa come modello di riferimento?
Ritengo che il nostro territorio abbia delle grosse risorse che rinvigorite possono fare della nostra provincia un modello di riferimento. Sicuramente l'agroalimentare rappresenta una delle eccellenze e uno dei fattori chiave dello sviluppo economico provinciale.
Le imprese dovranno essere in grado di potenziare la loro capacità di garantire elevati standard di qualità delle produzioni locali. Una risorsa d'eccellenza per il nostro territorio è rappresentata dal turismo che diventa sempre più un ambito strategico per lo sviluppo dell'economia provinciale. Bisognerà impegnarsi nella promozione delle ricchezze paesaggistiche, climatiche, storiche ed enogastronomiche della nostra provincia, in un'ottica che valorizzi l'intera offerta turistica e che promuova l'identità della provincia di Salerno.
L'Artigianato è certamente un'altra grande ricchezza del nostro territorio e la missione della Camera di Commercio sarà quella di favorire progetti finalizzati alla soluzione dei problemi economici, ambientali e culturali che compromettono lo sviluppo di tale risorsa. Infine, un altro ambito importante della nostra provincia resta quello della marittima.

Politica, mondo produttivo e cittadinanza.
L'interazione tra queste tre "forze" nella sua Salerno è positiva?

Si potrebbe fare di più e meglio. La mia sarà una presidenza all'insegna del rinnovamento, in cui avrà un ruolo fondamentale la squadra e il contatto diretto con gli attori del territorio.
Occorre un vero e proprio "patto di sviluppo" tra tutte le associazioni imprenditoriali, le organizzazioni sindacali e dei consumatori, in collaborazione con le istituzioni regionali e locali. Non ci sarà posto per alchimie finanziarie che producono solo cassa integrazione. Dobbiamo, tutti, puntare alle realtà imprenditoriali che creano ricchezza e occupazione. Dobbiamo avere fiducia nei nostri mezzi e nelle nostre forze.

Un'ultima domanda: come vorrebbe fosse percepita la sua presidenza?
Affinché il nostro tessuto economico assuma una chiara connotazione di sistema locale competitivo integrato, è necessario condividere con gli "attori" economici e sociali alcuni aspetti che caratterizzano le linee programmatiche della mission camerale.
"Una Camera per l'Economia": realmente presente, per supportare le imprese rispetto ad un favorevole accesso al credito; efficacemente presente, per operare in tandem con altri Enti pubblici e privati per rendere il territorio competitivo sul piano delle infrastrutture fisiche, logistiche e virtuali; sostanzialmente presente, per favorire il posizionamento delle imprese nei mercati internazionali e non solo l'export, restando al fianco delle imprese con le organizzazioni di rappresentanza per la crescita del PIL e della cultura d'impresa.

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