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Basso: «Da potenziare gli strumenti per l'accesso al CREDITO»
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CREDITO E FINANZA
Basso: «Da potenziare gli strumenti per l'accesso al CREDITO»
Molte aziende strutturate potrebbero quotarsi nella piccola borsa per crescere
di Filomena Labruna
Sabino Basso Presidente Confindustria Avellino
Superata la fase più acuta di crisi dei mercati, oggi come giudica la relazione banca‑impresa?
Credito e finanza rappresentano un tema di grande attualità in un contesto di crisi economica mondiale che ha obbligato in particolare la finanza a rivedere tutta una serie di dogmi sui quali si erano costruite certezze, o presunte tali.
Se non siamo finiti sul baratro del fallimento come accaduto per la Grecia dobbiamo riconoscerne il merito alle banche italiane e al nostro solido sistema del credito.
Di contro, però, è innegabile che vi sia un grosso gap da colmare e che ad essere penalizzate siano soprattutto le aziende del Sud sia in termini di tempi, sia di condizioni: paghiamo il denaro uno o due punti in più dei colleghi del Nord. Le banche si stanno appoggiando, inoltre, ai Confidi per avere ulteriori garanzie.
Ma ne chiedono troppe.
Vuol dire quindi che non c'è più fiducia nel sistema produttivo italiano? Lei quale via di uscita ipotizza?
No, non sarei così pessimista. Credo che la via della ripresa sia possibile anche per le realtà del Mezzogiorno e dell'Irpinia. Ci sono infatti diversi spiragli. Molte aziende strutturate, ad esempio, potrebbero quotarsi nella piccola borsa per crescere. Ci sono tempi, modalità e opportunità offerte dai mercati di capitali dedicati alle imprese di piccole e medie dimensioni che intendono ricorrere a strumenti finanziari alternativi e assolutamente innovativi, normalmente prerogativa di grandi imprese e multinazionali; strumenti capaci di finanziare la crescita, aumentare la capacità competitiva delle aziende e diversificare le fonti di finanziamento offrendo liquidità al capitale e trasparenza al valore. Le imprese più piccole, invece, avrebbero bisogno di un potenziamento degli strumenti per l'accesso al credito.
Ma cosa chiedono in concreto gli imprenditori alle banche?
Le banche dovrebbero essere più disponibili a scommettere sulle persone piuttosto che guardare esclusivamente ai rating. Non solo i bilanci, ma anche i progetti degli imprenditori sono importanti per aiutare l'economia, come è accaduto negli anni '60. Certo sono cambiati i tempi e gli interessi, ma è importante sposare e sostenere nuove idee.
In questo contesto i Confidi che ruolo sono chiamati a svolgere?
Per le piccole e medie imprese, i Confidi oggi rappresentano un'importante risorsa disponibile. I Consorzi italiani di garanzia collettiva svolgono attività di prestazione di garanzie per agevolare le imprese nell'accesso ai finanziamenti, a breve medio e lungo termine, destinati allo sviluppo delle attività economiche e produttive. Auspico che vengano individuati sempre nuovi percorsi per facilitare il dialogo tra imprese, Confindustria e istituti di credito al fine di ridurre anche l'impatto della burocrazia e dei formalismi nella trattazione delle pratiche creditizie. L'obiettivo finale è che gli imprenditori possano accedere in modo più facile e veloce ai canali di finanziamento e soprattutto avere tempi certi di risposta. Alcuni strumenti ci sono, altri bisogna crearli o potenziarli, conoscerli o saperli usare. Proprio per questo Confindustria Avellino organizza numerosi momenti di confronto con gli istituti di credito che hanno la possibilità, attraverso queste iniziative, di far conoscere gli strumenti ed i sostegni che offrono a favore degli imprenditori. |