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  Dicembre 2012

Articoli n° 05
GIUGNO 2011
 
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Giornata dell'Economia, il presidente della Provincia Zinzi accusa d'inerzia l'esecutivo di Santa Lucia: «Progetti cantierabili sono fermi al palo da troppo tempo». Indici negativi per i consumi e per l'accesso al credito e l'export

Il credito e il mercato del lavoro sono i due fattori maggiormente interessati dalla crisi e le leve cruciali su cui bisogna agire

di Ant. Ar

É la fotografia di un sistema economico drammaticamente fermo al palo, che anzi addirittura arretra, per certi aspetti, quella che è emersa dall'annuale appuntamento della Camera di Commercio, nella nona edizione della Giornata dell'economia.
I dati della ricerca realizzata come è prassi dall'Istituto G. Tagliacarne e illustrati da Corrado Martone ad un folto gruppo di addetti ai lavori, forniscono indici che lasciano poco o nulla spazio a qualsivoglia attenuante, sia interna che esterna.
«L'Osservatorio Economico 2010‑2011 della provincia di Caserta spiega Martone è stato realizzato in una fase in cui si allenta la stretta della recessione sul sistema economico nazionale, ma la ripresa è incerta e discontinua ed i problemi sperimentati nel corso degli ultimi due anni non sono di semplice soluzione.
Il credito e il mercato del lavoro sono i due fattori maggiormente interessati dalla crisi e sono le leve cruciali su cui agire per interrompere la spirale recessiva innestata dalla flessione della domanda che si è rivelata particolarmente severa, determinando un rallentamento della liquidità delle imprese che hanno trasmesso le proprie difficoltà a monte, presso i propri fornitori, e a valle ai propri lavoratori.
Ciò ha ingessato il circuito economico nazionale e locale, riflettendosi sul monte dei redditi e, conseguentemente, sulla spesa pro capite. La recessione, in altri termini precisa il ricercatore dell'Istituto Tagliacarne dopo aver abbandonato la sfera finanziaria, è entrata nel comparto reale dell'economia e, a tutti i livelli territoriali, riconfigura i rapporti ed i modelli competitivi adottati da sistemi produttivi».
E questo pure è emerso: il "cahier de doléance" dei ricercatori è stato unanimemente condiviso dagli esponenti del mondo politico, accademico, sindacale e imprenditoriale intervenuti nel dibattito.
Infatti, i dati dell'indagine economica semmai ve ne fosse ancora bisogno raccontano di una provincia che alle problematiche del moderno mondo del capitalismo aggiunge peculiarità proprie, che la fanno sprofondare verso il basso in tutte le classifiche.
La situazione è plasticamente inquadrata da Vincenzo Maggioni, docente della Sun, come la peggiore da molti anni a questa parte.

Tassi di disoccupazione a Caserta, in Campania e in Italia (2004 ‑ 2010; in %)
Fonte: Istat


«Se dovessi rappresentare con grafici tutti questi dati commenta l'economista avrei tutti istogrammi che tenderebbero al negativo.
É vero, i dati non erano stati finora mai molto confortanti, ma mai si erano evidenziati con tale forza».
E sono sostanzialmente tre i punti di debolezza del sistema Caserta: bassi consumi, limitata apertura al mercato estero e difficoltà di accesso al credito. «In un territorio come quello casertano, che evidenzia un tessuto produttivo costituito per il 71,6% da microimpresa, le banche dovrebbero sostenere maggiormente il sistema economico.
É evidente che, in situazioni del genere, chi non riesce a reperire i fondi per la propria attività attraverso gli istituti bancari lo fa in altri modi, e sappiamo bene quali sono e quali problematiche comportino. Peraltro aggiunge il docente universitario l'assenza totale di istituti presenti nella provincia all'appuntamento di oggi ribadisce la loro insensibilità verso questo argomento».
Ma se la difficoltà degli imprenditori di accedere al credito è a Caserta, bene o male, uguale a quella di altri territori italiani, ce ne sono altre che sembrano particolarmente evidenti soltanto qui: infatti, il territorio registra uno dei più bassi livelli di consumo e contemporaneamente soltanto l'uno per cento delle imprese qui presenti opera con mercati emergenti.

*Domanda a risposta multipla, totale diverso da 100 Fonte: CCIAA di Caserta - Osservatorio Economico provinciale 2010


Insomma, manca la leva competitiva che, secondo tutti i presenti, non può che essere migliorata con un cambio d'orizzonte a livello politico. In un contesto dove alto livello di criminalità e mancanza di infrastrutture fanno anche da ombrello alle inefficienze legate alla burocrazia e alla capacità amministrativa argomenta il professore Maggioni «sarebbe necessaria una politica di investimenti che non guardi solo all'immediato ma a risultati futuri e permanenti».
L'analisi dell'economista fa da sponda all'intervento del presidente della Provincia, Domenico Zinzi, che non lesina infatti un duro e esplicito attacco all'ente di Santa Lucia: «La Regione non riesce a sbloccare progetti già cantierabili, che darebbero la possibilità di attirare, non dico turismo, poiché mi sembrerebbe azzardato viste le condizioni in cui versa il nostro litorale, ma almeno qualche bagnante in più». La situazione economica della provincia di Caserta. Nella provincia di Caserta, le dinamiche economiche del 2009 e del 2010 sono state influenzate da fattori strutturali di bassa competitività e di inerzia; si tratta di fattori che intensificano la recessione e ne allungano la durata, compromettendo le performance di molte imprese, nonché il circuito "redditi da lavoro‑spesa delle famiglie‑fatturati delle imprese".
A ciò occorre aggiungere alcuni fattori tipici dell'ambiente socioeconomico, quali il sommerso, la criminalità ed i rifiuti; fattori di inefficienza territoriale in grado di alterare il normale andamento del ciclo produttivo. Gli effetti della recessione, quindi, si sono sommati alle caratteristiche strutturali dell'economia provinciale, determinando una sorta di impasse nel ciclo economico.
Nel periodo 2004‑2009, infatti, se la crescita casertana è stata sostenuta, in misura superiore rispetto al resto del Paese, dalla dinamica degli investimenti delle imprese e dal contributo della crescita dell'export, dall'altro lato i consumi interni delle famiglie residenti hanno, invece, fornito un contributo relativamente poco significativo nel determinare la crescita economica locale.
Va tuttavia ricordato che il sistema produttivo della provincia si distingue pur sempre da rilevanti eccellenze infrastrutturali nei trasporti e nella logistica. Così come non vanno sottaciute le eccellenze produttive rappresentate da prodotti agroalimentari di qualità; il calzaturiero; l'oreficeria.

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