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  Dicembre 2012

Articoli n° 02
MARZO 2009
confindustria avellino - Home Page
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Il governo incontra l’Irpinia Le istanze degli imprenditori

Tavolo ABI Confindustria Avellino, un’alleanza per il credito

Economia e relazioni umane nel libro “La ferita dell’altro”

LegalitÀ, sicurezza ed economia Evitare le infiltrazioni della criminalitÀ

Viaggio nell’economia irpina Le tappe dell’assessore Cozzolino

Gruppo Cesaro Sport e Benessere Record nel nuoto e nella solidarietÀ

di Filomena Labruna

Il governo incontra l’Irpinia Le istanze degli imprenditori

Quattro ministri, sei sottosegretari e il premier Berlusconi in collegamento telefonico
affrontano le emergenze del Mezzogiorno: rifiuti, lavoro, infrastrutture, sicurezza


Esiste una strategia pubblica di crescita per il Mezzogiorno?
Da oltre dieci anni si sente la pesantezza dell’assenza di questa tensione che dia vita ad un’impostazione credibile delle politiche meridionali






«Chiedo al governo di mostrare fiducia verso il Mezzogiorno dove ci sono energia, forza, capacità, impegno civile e sociale»: il presidente della Confindustria Silvio Sarno si rivolge ai rappresentanti dell’esecutivo Berlusconi intervenuti ad Avellino il 2 febbraio scorso per la quinta tappa di “Governincontra” e assume un impegno, quello del mondo dell’imprenditoria.
«Noi crediamo al completo riscatto del territorio meridionale - afferma Sarno - e riponiamo una forte speranza che da questa crisi mondiale si esca con prospettive che consentano al mondo di essere più equilibrato».
«Siamo convinti - continua il presidente della Confindustria - che se ben operiamo, il Mezzogiorno potrà svolgere un ruolo importante nei processi di coesione e di traino della nuova economia. Proponiamo una cultura imprenditoriale che anche in questa terra ha guidato fondamentali processi di crescita a partire dalla capacità produttiva manifatturiera». Poi Sarno si sofferma sul tessuto produttivo locale «composto da grandi imprese che hanno importanti siti produttivi che vogliamo vedere consolidati e rilanciati». Scommette sulla piccola e media impresa sebbene sia «sempre più avvinta dalla dura concorrenza di mercato, dai limiti logistici del territorio, dalle titubanze del sistema del credito, dall’incertezza degli strumenti agevolativi, dalla riformulazione dei piani strategici». Rimane indefinita per il presidente della Confindustria Avellino la risposta ad un’essenziale domanda fortemente avvertita dall’imprenditoria e dalla società civile cui ha dato voce il Presidente della Repubblica: c’è una strategia pubblica di crescita per il Mezzogiorno? «Più che l’elencazione dei bisogni – conclude Sarno - pur rilevanti ed immediati, è questo il quesito che vogliamo porre al governo centrale. Da oltre dieci anni si sente la pesantezza dell’assenza di questa tensione che dia vita ad un’impostazione credibile delle politiche meridionali».
Il ministro per l’Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, promotore dell’iniziativa, prova a fugare i dubbi sull’attenzione del governo verso il Sud.
«Siamo pronti ad innestare una marcia alta - afferma Rotondi - per risollevare il Mezzogiorno, ma le comunità locali, le realtà territoriali devono battere un colpo, dare un contributo fattivo all’avvio di una nuova stagione di crescita. È arrivato il momento di fare sistema, di guardare oltre il proprio steccato». Il ministro annuncia la costituzione di una commissione di studio, sullo stampo della “Attali” insediata dal presidente francese Sarkozy. «Sarà presieduta - spiega - da una personalità di spessore riconducibile all’area politica di sinistra. É nostra intenzione coinvolgere professionalità e cervelli in grado di indicare delle priorità sulle quali agire per ridare slancio al Sud. In commissione siederanno esponenti di spicco di tutti i settori, indipendentemente dal colore politico».
Il ministro non ha dubbi sulle emergenze da risolvere al più presto. «Il lavoro è da sempre il vero allarme del Mezzogiorno. Occorre rimettere in moto l’economia e, nell’attuale congiuntura, non è impresa da poco».
Quattro ministri, sei sottosegretari e mezz’ora di collegamento telefonico del presidente del consiglio Silvio Berlusconi, questo in cifre l’evento promosso dal ministro Rotondi che si è svolto al teatro Gesualdo. «Finora - dichiara Berlusconi - abbiamo mantenuto gli impegni assunti, a cominciare dalla risoluzione dell’emergenza rifiuti, insieme all’abolizione dell’Ici, alle politiche di sostegno e di aiuto alle famiglie, ai provvedimenti per il settore dell’automobile. Continueremo ad operare in questa direzione». Il premier garantisce una sua presenza in Irpinia in tempi molto brevi e soprattutto la vicinanza del governo alla Campania e alle sue emergenze. Quattro i ministri presenti, oltre Rotondi ci sono Roberto Maroni, Mara Carfagna e Altero Matteoli. Quest’ultimo annuncia: «I soldi per le infrastrutture ci sono anche e soprattutto per il Mezzogiorno». Poi lancia un appello agli imprenditori e alle istituzioni: «Credo sia dovere di tutti mettersi intorno allo stesso tavolo e lavorare su soluzioni concertate. Penso ad un maggiore utilizzo di strumenti di sviluppo come il project financing».
Scommette sull’alta velocità e garantisce la sua attenzione al Sud. «La sfida - afferma - sarà vinta solo quando i nuovi collegamenti arriveranno anche sulla tratta Napoli-Bari». Nessun dubbio sulla leva da azionare per ridare ossigeno all’economia. «Siamo dotati di un patrimonio tecnologico importante in grado di potenziare e rilanciare la nostra industria e di limitare al massimo l’impatto sull’ambiente. Sono queste le scommesse da vincere per avviare un percorso di sviluppo eco-compatibile». Insieme ai ministri erano presenti sei sottosegretari: Enzo Scotti, Maria Elisabetta Casellati, Nicola Casentino, Antonio Buonfiglio, Guido Corsetto e Pasquale Viespoli. La platea riserva una vera e propria ovazione al ministro dell’Interno Roberto Maroni che ringrazia: «Le mie origini sono lontane - afferma - ma il vostro calore mi fa sentire come a casa». Il titolare del Viminale elenca le sue tre priorità, lotta alla criminalità, all’immigrazione clandestina e riforma del sistema delle autonomie locali. «Ci vuole un cambio di atteggiamento - afferma - e dobbiamo smetterla di contrapporci. É interesse di tutti, destra e sinistra, affrontare il tema della sicurezza come un obiettivo comune». Infine il sottosegretario Viespoli lancia una proposta per combattere la fuga dei cervelli dalla provincia di Avellino. «É mia intenzione - afferma - di concerto con la Prefettura e la Provincia attuare un tavolo che affronti concretamente la tematica dell’inserimento lavorativo». Uno strumento per mettere in relazione l’università e il mondo dell’impresa, per favorire l’inserimento dei giovani nelle aziende. «i tratta - conclude Viespoli - di determinare le condizioni affinché i territori diventino più competitivi sul mercato del lavoro». Soddisfatti a metà gli imprenditori che non nascondono qualche perplessità. Federica Vozzella, vicepresidente della Confindustria di Avellino, dichiara: «Non ci sono state date risposte sui temi che ci interessano, a cominciare dalla riforma del mercato del lavoro». Per Sabino Basso occorrono interventi sulle infrastrutture che al Sud rappresentano un grosso ostacolo allo sviluppo e soprattutto incentivi per la defiscalizzazione degli oneri sociali. Renato Abate punta l’indice sulla giustizia. «La velocità dei processi, la certezza della pena e la lotta alla criminalità, sono dei pre-requisiti per lo sviluppo. In questo campo ci attendiamo risposte certe».
Per Pino Bruno le misure illustrate dal governo vanno nella giusta direzione; «ma mi auguro - afferma Bruno - un’azione molto più determinata da attuare in tempi brevissimi per la defiscalizzazione e per la sburocratizzazione». Katia Petitto, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, ritiene che la congiuntura attuale richieda politiche più incisive rispetto a quelle espresse dal Governo, soprattutto per il settore auto e per i redditi delle famiglie più bisognose.

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