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Gruppo Cesaro Sport e Benessere
Record nel nuoto e nella solidarietÀ
intervista di Filomena Labruna
Gruppo Cesaro Sport e Benessere
Record nel nuoto e nella solidarietÀ
Il Presidente: «90mila euro raccolti nei nostri Centri Sportivi per la fondazione Telethon sono solo il primo passo di un percorso al fianco della ricerca»
Fattore S. Sport, Salute, Solidarietà e Sociale: la mission di un gruppo imprenditoriale, l’impegno di un team di professionisti, l’anima di un progetto che nasce in quattro piscine comunali campane. Parola d’ordine: attività di nuoto ad alto livello. Ma non solo. Il marchio è Gruppo Cesaro Sport e Benessere. Una denominazione che è la sintesi di una scelta imprenditoriale precisa: puntare al benessere e alla salute delle persone attraverso lo sport, inteso a trecentosessanta gradi. A rappresentare e guidare i quattro centri sportivi campani del Gruppo (Avellino, Frattamaggiore, Portici, Sant’Antimo) è l’architetto Aniello Cesaro, nome noto nel settore delle costruzioni e negli ultimi anni nella specializzazione dell’impiantistica sportiva. Ma il suo nome, come quello dell’intero Gruppo che lui rappresenta, di recente si è legato anche ad importanti azioni di solidarietà. Gruppo Cesaro e Fondazione Telethon è stato il binomio vincente in Campania dell’anno 2008. Una raccolta fondi senza precedenti che ha toccato quota 90mila euro, consegnati di persona da Aniello Cesaro in diretta sotto le telecamere di Rai Uno.
Architetto, Gruppo Cesaro e solidarietà. Sembra suoni proprio bene…
Non so se suoni bene, quello che posso dire con certezza è che funziona bene. Il nostro Gruppo ha sposato la causa della Fondazione Telethon da molti anni, sostenendo la ricerca per la cura della distrofia muscolare e delle altre malattie genetiche.
Ma negli ultimi anni non è stata una semplice donazione, vero?
Direi di sì. Abbiamo infatti scelto la strada della partnership, avendo così l’onore di legare il nostro marchio a quello della Fondazione Telethon.
Perché questa scelta?
Perché avere quattro strutture sportive polivalenti come le nostre, con piscine, palestre, campi da calcio, palazzetto dello sport e molto altro vuol dire poter puntare al coinvolgimento di migliaia di persone. Quale migliore formula per un’azione di raccolta fondi?
Nel 2008 avete raggiunto un importante traguardo: 90mila euro è una cifra più che considerevole. Quale la sfida per il 2009?
Non parlerei di sfida, ma di rinnovato impegno con l’intenzione di fare meglio e di più.
Una novità in particolare?
Abbiamo chiesto di essere partner e donatori della Fondazione Telethon attraverso l’adozione di un progetto di ricerca del Tigem di Napoli.
Solidarietà per voi vuol dire solo Telethon?
No, siamo in contatto con la Fondazione Cannavaro Ferrara per costruire insieme un percorso che ci permetta di sostenere la loro mission, che è il recupero dei ragazzi napoletani cosiddetti a rischio. E, poi, nei nostri centri sportivi i progetti a favore di anziani e fasce deboli e tariffe agevolate sono ormai una regola, anzi direi che sono entrati nella nostra mission.
Un programma ambizioso, dunque, per il 2009. Ma non crede che in un momento in cui c’è una campagna elettorale in corso di un membro della sua famiglia, tanto impegno potrebbe assumere un significato propagandistico?
Non da oggi ma da oltre dieci anni sosteniamo Telethon. Avere i mezzi e mettere in campo azioni per aiutare gli altri è un dovere e direi che gestire un’ampia fetta di sport aumenta il credo. Il nostro impegno per il sociale non è iniziato con la campagna elettorale di Luigi Cesaro e sicuramente non finirà a giugno. |