I riti penitenziali sono legati alla devozione popolare in San Lorenzo Maggiore (Bn). In passato, nel corso della Settimana Santa nelle chiese del paese si allestiva il Santo Sepolcro ed i fedeli inneggiavano al Signore cantando. Secondo la tradizione il “Venerdì Santo”, il popolo, alle 7 del mattino, si raccoglieva nel sagrato antistante la Chiesa di San Rocco, divenuta poi la Confraternita di Maria SS. del Carmine, per la processione di Gesù Morto e l’Addolorata. Il corteo si apriva con un folto numero di ragazzi, coronati di spine, cinti di funi al torace e alle spalle, che producevano un rumore assordante con un “fracasso” o “battola”, per rievocare il fragore dei Giudei durante la passione di Cristo. Un gruppo di adolescenti, invece, cantava il Miserere e i Salmi. In fila si disponevano le confraternite e successivamente i battenti - che indossavano un camice lungo bianco e un cappuccio per nascondere la loro identità - e con piastre o catene di ferro si percuotevano per espiare i peccati. La “Processione dei Battenti” precedeva l’immagine dell’Addolorata. La tradizione nonostante l’era della globalizzazione è fortemente radicata. É presumibile che il rito, di forte suggestione emotiva, abbia avuto inizio nell’800.
(Testo di Nicola Mastrocinque)
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