IL CUCCHIAINO
di Raffaella Venerando L’osteria sorridente
Cantina Osteria
Torre Ferano
Via R. Bosco, 810
80070 Arola, Vico Equense (Na)
Tel. 081 8024786
Chiuso il martedì
Arrivati a Torre Ferano, un’antica casa colonica sulle colline vicane, trasformata da sei anni in osteria da Camillo Sorrentino e Tony Staiano, vi accorgerete che esistono posti che ancora privilegiano il silenzio e la contemplazione.
La voce che per prima udirete sarà quella di un profumo: il respiro del vino buono che vive nelle cantine del locale.
È intenso e fortissimo; è l’idea di un gusto che insegue la tradizione fino all'ultimo sorso.
Esattamente sopra la cantina - restaurata nel rispetto del progetto originario - è posta la sala da pranzo dove tanto legno e un bel camino rendono calda l'atmosfera d’inverno; d’estate invece si può pranzare all’aperto, nelle ampie e pergolate terrazze che allungano lo sguardo su di un panorama incantevole.
I tavoli sono apparecchiati con grande semplicità e il servizio è attento e cortese, curato proprio da Camillo, che si occupa anche della cucina, della spesa, della scelta delle materie prime del territorio perché tutto sia di elevata qualità.
Lo chef “tuttofare” vi accoglierà con un contagioso sorriso, lo stesso che si riserva a chi si stava aspettando da tempo e, finalmente, è arrivato.
Ama definirsi oste, ma nulla lo accomuna a quello dei Promessi Sposi. Camillo infatti ha una sua precisa configurazione morale che lo rende perfetto per il ruolo professionale che si è dato: il benessere dell’ospite è il suo. Da sapiente e brioso padrone di casa vi proporrà i piatti del giorno che non sono mai gli stessi perché qui, a Torre Ferano, sono le stagioni a far da regia e a decidere cosa è il momento di portare in tavola.
La nostra esperienza - quasi mistica - è cominciata con due antipasti, uno freddo e l’altro caldo. Il primo era composto da salumi e latticini freschi prodotti nel caseificio annesso all’osteria, il secondo da un piccolo gateau di patate, un tortino con cicoria selvatica (le verdure provengono dall'orto di famiglia) e una crocchetta di farro, adagiati su di una strepitosa salsa di pomodoro. Se credete che la bontà di un cuoco si misuri anche dai piatti semplici, più di tutto questa salsa vi dirà che siete capitati nel posto giusto.
Per il vino, abbiamo scelto di non affidarci alla carta, ma di optare per il rosso sfuso (aglianico) della casa che anche al gusto si è rivelato prezioso.
Ravioli ripieni di ricotta al tartufo e nocciole ci sono stati serviti come primo piatto. Un profumo seducente e un sapore pieno ma delicato. Abbiamo continuato con una tagliata di vitellone del Taburno, tenerissima, con contorno di patate “spolverate” al pepe e formaggio. Immancabile l’assaggio dell’ottimo provolone del monaco, principe della penisola sorrentina, anch’esso di produzione “Torre Ferano”.
Per finire, un solo dessert eletto tra pastiera, tortino alle mele e amaretti, mousse e altre chicche: un cannolo alla ricotta e cioccolato davvero eccellente, degna conclusione di un percorso appagante tra aromi semplici e genuini che sanno tanto di terra generosa e molto di cielo vicino e amico.
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