LA SICUREZZA
È UN’ESIGENZA SOCIALE
impianti a rischio di incidenti rilevanti:
cosa prescrive la normativa
LA SICUREZZA
È UN’ESIGENZA SOCIALE
Guido Clemente
GMF - Global Maintenance Facilities Srl
Oggi l’azione dell’uomo, in particolare in azienda, va esercitata secondo logiche preordinate. In altre parole, è necessario garantire di poter “operare in sicurezza”. Poichè l’azione del singolo coinvolge l’intera comunità, la creazione delle condizioni per cui i processi avvengano senza danni assume un’esigenza sociale, chiamando in causa le istituzioni a livello nazionale ed internazionale che a tutela delle rispettive collettività hanno emanato norme molto severe. In Italia tutto il settore è regolamentato dalla legge 626/94 e dalle successive modifiche e integrazioni. Nata sotto una spinta emotiva è risultata pletorica e di complessa applicazione, il che rende difficile il raggiungimento dello scopo che si propone. Ai fini della sicurezza un elemento certamente importante è rappresentato dall’individuazione nel datore di lavoro come unico responsabile della sua applicazione. A lui è affidata la creazione di uno specifico organico destinato all’applicazione della legge, composto da addetti specifici di cui deve curare la formazione e da soggetti eletti secondo procedure predisposte ad hoc. Allo stesso poi è demandata la responsabilità di tutto l’iter operativo, controlli, verifiche periodiche, simulazioni, aggiornamenti, autorizzazioni, rinnovi, tenuta registri ecc.. Per sottolineare l’obbligatorietà dell’osservanza della legge, sono previste penalizzazioni indiscriminate. Non è certamente però solo la severità della pena che può garantire l’applicazione della legge.
D’altro canto la pena scatta solo in occasione di malaugurato incidente o a seguito di visita ispettiva, di cui tuttavia mancano le condizioni per un’efficace frequenza, e che presumibilmente, data la complessità della legge, avrebbe esiti negativi, innescando così un processo burocratico che, a macchia d’olio, impegnerebbe soggetti ed istituzioni deputati a gestire il conseguente contenzioso, destinato peraltro ad una dubbia conclusione, stante l’abnorme arretrato degli uffici preposti. Trattandosi di una esigenza sociale, ne va promossa con ogni mezzo la sua applicazione, con un’azione corale attraverso il coinvolgimento dell’intera comunità. L’immediata percezione degli imprenditori, tra i più naturali destinatari della legge, è che essa comporta un notevole impegno economico. È necessario che si rendano conto che si tratta di costi sociali necessari al bene della collettività, di cui peraltro essi stessi fanno parte. Un’attenta lettura della legge, accompagnata da opportuni commenti, offrirebbe ai destinatari l’opportunità di un ridimensionamento degli aspetti negativi provocati dal primo impatto, e soprattutto li convincerebbe ad applicarla. In definitiva, unica realistica possibilità di raggiungere gli obiettivi che la legge si propone, è la promozione di una incisiva azione “istruttiva” a beneficio di tutti i soggetti interessati. Una loro educazione alla sicurezza rappresenterebbe infatti il miglior viatico per un’efficace prevenzione, da preferire ovviamente ad una postuma punizione. A tale ruolo sono chiamate le Associazioni di Categoria, che devono continuare a investire nella promozione della cultura della sicurezza per confermare ulteriormente la loro vocazione al servizio dei propri iscritti. In definitiva “vivere in sicurezza” è nel patrimonio genetico dell’uomo e l’istinto di conservazione ne è la più diretta manifestazione. Tale aspetto fu sufficiente all’uomo primitivo per difendersi dai pericoli naturali. Lo sviluppo tecnologico ha ora completamente mutato il rapporto uomo/pericolo, sottoponendolo ad una continua vigilanza verso situazioni di non immediata percezione. Ne discende la necessità di stimolare la innata predisposizione alla sicurezza con una severa catalogazione delle sorgenti di pericolosità e relative procedure di prevenzione e di difesa.
Messa in questi termini la “sicurezza” è qualcosa in più di un’esigenza sociale, di un obbligo di legge, di un dovere morale, di un diritto intoccabile, ma è l’esercizio di una funzione vitale, la cui mancata osservanza sarebbe contronatura!
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