ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli n° 02
MARZO 2008
 


PROGETTO ETHOS - Home Page
stampa l'articolo stampa l'articolo

Fondazioni d’impresa, community foundation
e attivitÀ di grantmaking


piÙ cresce la qualitÀ sociale,
piÙ il territorio diventa attrattivo



Fondazioni d’impresa, community foundation
e attivitÀ di grantmaking


Nuovi modelli per la partecipazione dell’impresa allo sviluppo sociale


 Marco Marinaro
Avvocato - Esperto in CSR
info@studiolegalemarinaro.it

Quando si affrontano i temi della Corporate Social Responsibility sovente restano sullo sfondo le fondazioni d’impresa in quanto ancora oggi scontano tra gli operatori un retaggio culturale giuridico di scarsa dinamicità e utilità. Invero, la crescente consapevolezza del ruolo sociale oltre che economico dell’impresa postula un rinnovato approccio alle attività filantropiche della stessa proprio attraverso le fondazioni che possono costituire, secondo nuove logiche, uno strumento decisivo per lo sviluppo sociale.
La fondazione nasce in epoca medievale e si caratterizza immediatamente per la destinazione di un patrimonio ad uno scopo indicato dal fondatore. Ancora oggi nel codice civile la fondazione è caratterizzata dal fondo di scopo (morale, sociale, culturale, non economico), dalla stabilità e dal vincolo di non distribuzione degli utili. L’evoluzione normativa e sociale tuttavia ha segnato una sostanziale diversificazione dell’istituto codicistico, tanto da pervenire ad una variegata tipologia dello strumento giuridico. La spinta legislativa (si pensi alla legge sulla Fondazione degli Enti Lirici e a quella sulle Fondazioni Bancarie) ha consentito agli interpreti ed agli operatori di creare una pluralità di istituti fondazionali che meglio potessero adattarsi alle esigenze delle nuove dinamiche sociali ed economiche.
Si distinguono così due categorie fondamentali: le fondazioni di erogazione (grantmaking) e le fondazioni operative. Mentre queste ultime si caratterizzano per l’esercizio di un’attività d’impresa “culturale” o sociale (non certo commerciale) in quanto organizzano i fattori della produzione ma con finalità non economiche (sono le cosiddette fondazioni di partecipazione), le fondazioni di erogazione operano secondo lo schema tradizionale (ma evoluto) dell’utilizzo dei frutti del fondo (secondo la regola del non distribution constraint) per finalità non-profit. Ma anche in questo ambito sono significative le innovazioni in grado di offrire all’impresa un valido strumento operativo. Perciò accanto alla ormai obsoleta figura della fondazione “indipendente” (capitale destinato ad uno scopo dal fondatore che opera secondo le finalità statutarie) si affiancano quelle fondazioni costituite da imprese che dopo la costituzione stabiliscono un rapporto economico e di governance con le stesse. In questa tipologia di fondazioni il fondo ha un valore contenuto e viene alimentato mediante un flusso continuativo di risorse economiche aziendali.
Tuttavia, da un’analisi svolta dalla Fondazione Agnelli, emerge come le fondazioni italiane di origine imprenditoriale siano per lo più strutturate come “indipendenti”, svolgendo attività non collegate alle imprese dalle quali traggono origine e si occupano solitamente di ricerca, conferendo premi e gestendo autonomi progetti. Sono ancora rare in Italia invece le cosiddette fondazioni grantmaking, molto diffuse invece negli Stati Uniti dove questi enti finanziano in maniera consistente progetti sociali e di promozione della comunità, operando in partnership con organizzazioni non-profit (di particolare interesse in Italia appare la recente esperienza avviata con la costituzione della Fondazione per il Sud). Le peculiarità di queste fondazioni d’impresa sono davvero interessanti in quanto queste ultime conservano il legame d’origine con l’impresa impegnandosi nello sviluppo sostenibile e creando valore sociale. Le risorse economiche per la erogazione di grants non provengono dai frutti dei fondi patrimoniali, ma attraverso trasferimenti annuali degli utili di esercizio dell’impresa. In questo modo si semplifica altresì l’esigenza di documentazione fiscale delle liberalità che riguarderà un unico trasferimento. Anche le risorse umane costituiscono un aspetto qualificante in questa prospettiva. Infatti, lo staff sarà ridotto all’essenziale operando la fondazione in partnership con le organizzazioni che ricevono i grants ed anche attraverso il coinvolgimento del personale d’impresa in iniziative a favore della comunità. La governance sarà assicurata mediante la presenza di consiglieri di estrazione aziendale. La presenza di personalità di indiscussa indipendenza e autorevolezza, la trasparenza e la comunicazione dei procedimenti di grantmaking garantiranno poi ulteriormente il rigoroso perseguimento delle finalità di utilità sociali prefisse. L’individuazione di indirizzi programmatici e di aree di intervento consentiranno infine di massimizzare la filosofia dell’azione filantropica aziendale, contribuendo a superare il rischio dell’erogazione a pioggia. Mediante questa tipologia di fondazioni l’impresa potrà espandere e promuovere la mission aziendale valorizzando anche la leadership del management. Nel contesto delle fondazioni di erogazione un rilievo autonomo assumono poi le community foundations o fondazioni comunitarie; fondazioni delle comunità locali alle quali sono potenzialmente interessate soprattutto le imprese di dimensioni medio-piccole che non hanno la possibilità o la convenienza di costituire una autonoma fondazione. Queste fondazioni (alle quali le imprese partecipano) nascono con l’ambizioso obiettivo di divenire gli operatori primari dello sviluppo sociale delle comunità locali. Le fondazioni di comunità già diffuse negli Stati Uniti e in Germania, iniziano a diffondersi anche in Italia, dove sono attualmente presenti solo al nord grazie all’impegno della Fondazione Cariplo, mentre al sud potranno essere costituite con il sostegno della Fondazione per il Sud e caratterizzano la loro attività di grantmaking secondo lo schema della cosiddetta “erogazione sfida” in conto patrimonio. La donazione principale funge da moltiplicatore di ulteriori lasciti di altri contributori per il finanziamento di iniziative scelte dalla fondazione o dagli stessi contributori sul territorio. Il meccanismo del cofinanziamento diviene una sfida per la raccolta fondi e per la partecipazione ad un progetto di crescita sociale per la collettività. Le fondazioni comunitarie si candidano così a divenire i centri catalizzatori di risorse e di energie ai quali tutti sono chiamati a partecipare mediante la promozione della cultura della donazione a fondamento di una sussidiarietà operosa. Autorevolezza, indipendenza, flessibilità negli scopi sono le parole chiave per questo nuovo strumento utile allo sviluppo sociale.
La fondazione diviene così il “centro del pensiero etico” nel quale si riuniscono pubblico e privato per l’assunzione di scelte strategiche per lo sviluppo sociale responsabile delle comunità assumendo il ruolo di “guida etica” anche dell’operato delle imprese nel perseguimento del fine primario.

 

Territorialità, sussidiarietà, solidarietà per l'infrastrutturazione sociale
e lo sviluppo del Mezzogiorno. La Fondazione per il Sud.


La Fondazione per il Sud nasce il 22 novembre 2006, quale frutto principale di un protocollo d'intesa per la realizzazione di un piano di infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno firmato nel 2005 dal Forum del Terzo Settore e dall'Acri, in rappresentanza delle fondazioni di origine bancaria, e con l'adesione di: Compagnia di San Paolo, Consulta Nazionale Permanente del Volontariato presso il Forum, Convol-Conferenza Permanente Presidenti Associazioni e Federazioni Nazionali di Volontariato, Csv.net-Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, Consulta Nazionale dei Comitati di Gestione-Co.Ge.
Essa si propone di promuovere e potenziare le strutture immateriali per lo sviluppo sociale, civile ed economico del territorio, in particolare le regioni che rientrano nell'obiettivo prioritario 1 del Regolamento CE n. 1260 del 21 giugno 1999. L'esperienza di una moderna filantropia propria delle fondazioni di origine bancaria e il radicamento territoriale delle organizzazioni del volontariato e della cooperazione sociale, quali luoghi di partecipazione attiva e di esercizio concreto della democrazia, sono gli elementi che ne caratterizzano l'identità e l'azione.
(tratto da www.fondazioneperilsud.it)

 

Download PDF
Costozero: scarica la rivista in formato .pdf
Marzo - 3.307 Mb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it