BON TON
di Nicola
SANTINI
Destinazione Russia
Nicola Santini è autore del libro Business+Etiquette.
Esperto di etichetta e bon ton per l'Italia e i Paesi del mondo, da anni tiene corsi in varie sedi di Confindustria e si occupa di consulenza per aziende ed enti. Per informazioni sui corsi di business etiquette: www.eredialtrono.com
Metropoli in crescita esponenziale, ad alta concentrazione di miliardari; innovazioni artistiche e culturali, politiche ed economiche; la fisionomia architettonica delle città è un puzzle impazzito, tra restauro di antichi palazzi, riapertura di chiese e monasteri, e ristoranti appena inaugurati, alberghi high-tech e immensi centri commerciali.
La Russia del nuovo millennio, tra stridenti antinomie e sorprendenti corrispondenze, mostra il proprio volto, riscopre il gusto per lo sfarzo e l’eleganza e non ha paura del lusso, dichiarato, ostentato, esasperato.
Consigli “galanti”
Enormi potenzialità di sviluppo per il ritorno agli antichi fasti: la sottile linea rossa che nella odierna società russa divide passato e presente, difesa della propria civiltà ed emulazione dell’occidente, si riflette anche nel galateo, crogiolo in divenire di regole appartenenti alla tradizione e squarci verso altre culture.
Un esempio lampante?
I biglietti da visita, che vanno distribuiti senza parsimonia alcuna ad ogni presentazione, devono essere bilingue: sia in inglese che in cirillico, come segno di rispetto verso il paese ospite.
Anche se espansivi e loquaci fin dal primo incontro, i russi non amano eccessivamente il contatto fisico, tanto che il saluto non viene necessariamente accompagnato dalla stretta di mano.
Le donne, addirittura, la evitano, sostituendola con un leggero cenno del capo.
Non sorprendetevi se la conversazione, anche tra persone appena conosciute, potrebbe virare velocemente sulla vita privata, con domande anche molto personali, alle quali si dovrà rispondere di buon grado e senza scandalizzarsi.
Si può tentare anche un dialogo sui recenti cambiamenti politici, ma senza esagerare con le critiche per il passato regime ed evitando accuratamente confronti e paragoni della madre patria russa con altre nazioni.
Religione e riferimenti all’epoca zarista sono invece tabù.
Russia poco minimal
Non si può certo dire che la filosofia del low profile abbia trovato seguaci nella società russa, che soprattutto in questi ultimi anni si diverte a stupire; il dress code si adegua e gioca con colori, tessuti e accessori: l’eleganza non è mai troppa, così come gioielli e profumo (che i russi amano molto), con buona pace del minimalismo.
Nei locali pubblici ci sono fondamentalmente due regole da ricordare: lasciare la mancia del 5-10% sul conto e affidare cappotti e soprabiti al guardaroba (portarli a tavola è segno di grande maleducazione).
Il pasto più importante è la cena, consumata di solito intorno alle diciotto, anche se può ritardare fino alle ventidue; una volta stabilito l’orario di un invito, tuttavia, è richiesta la massima puntualità, sia che si ceni al ristorante che a casa.
In quest’ultimo caso, è buona norma presentarsi con cioccolatini, liquori o fiori (che possono essere regalati anche agli uomini, sempre in numero dispari; particolarmente apprezzati tulipani e crisantemi, che in Russia non vengono associati, come da noi, ai defunti) e qualche giocattolo in presenza di eventuali bambini.
Dopo aver assegnato il posto d’onore, al centro del tavolo vengono portate contemporaneamente tutte le pietanze, che possono essere assaggiate senza seguire un preciso ordine e servendosi direttamente dal piatto di portata. Il tutto verrà accompagnato da abbondante alcool, che dovrà essere accettato di buon grado, così come si dovrà partecipare con vivo entusiasmo ai numerosi brindisi che si susseguiranno nel corso della cena.
Attenzione, infine, a gesti per noi banali ed innocui, come il segno dell’ok e la “v” di vittoria, che vengono invece considerati in Russia osceni ed offensivi.
In questo caso il melting pot tra occidente e civiltà russa non è ancora stato raggiunto.
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