ProprietÀ intellettuale e innovazione:
il nuovo capitale per crescere
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ProprietÀ intellettuale e innovazione:
il nuovo capitale per crescere
Diritto d’autore, brevetti e marchi diventa materia di specializzazione
in un master di secondo livello della facoltà Jean Monnet
La capacità creativa dell’impresa è il nuovo pilastro della crescita economica. É questo, in estrema sintesi, l’insegnamento che si può trarre dai lavori del convegno che si è svolto il 4 febbraio scorso, nella Sala conferenze di Confindustria Caserta, intitolato “Proprietà intellettuale e innovazione: il nuovo capitale delle imprese”, organizzato dall’associazione datoriale in collaborazione con la Seconda università di Napoli.
Il sistema della tutela della proprietà intellettuale e l’innovazione dei prodotti - è emerso con grande evidenza dai lavori - permettono alle aziende non solo di affrontare da una posizione di forza la sfida della concorrenza globale, ma anche di migliorare il valore dell’impresa nei confronti degli investitori e delle istituzioni finanziarie. In una parola, di crescere.
Da qui la necessità, avvertita con grande tempistica dal sistema universitario locale, di creare un processo culturale finalizzato alla gestione delle problematiche legate alle tre grandi aree della proprietà intellettuale e, cioè, del diritto d'autore, del diritto dei brevetti e del diritto dei marchi. Necessità, come accennato, di cui si è fatto carico proprio la facoltà di Studi Politici “Jean Monnet” di San Leucio, attraverso l’istituzione di un Master internazionale di secondo livello, in materia appunto di “Proprietà intellettuale, Concorrenza e Mercato”, e che è stato presentato nel corso dei lavori ad un pubblico numeroso e fortemente interessato.
Scopo dell’iniziativa, dunque, è quello di creare dei manager capaci di proteggere il capitale intellettuale delle imprese, le quali, grazie ai diritti di proprietà intellettuale, non soltanto saranno in grado di aumentare la propria rendita e i margini di profitto, ma anche di migliorare la propria quota di mercato attraverso le vendite, i contratti di licenza e la commercializzazione di nuovi prodotti differenziati.
Ai lavori, introdotti dal presidente degli industriali di Terra Lavoro Carlo Cicala, hanno relazionato il preside della facoltà Jean Monnet Gian Maria Piccinelli, il direttore del Centro ricerca Diritto d’impresa e professore ordinario della Luiss, Gustavo Vicentini; il direttore dell’Organizzazione Mondiale Proprietà Intellettuale di Ginevra, Marco Marzano De Marinis e il presidente dell’Unione regionale dell’Ordine degli avvocati della Campania, Franco Tortorano.
E se la proprietà intellettuale è, per così dire, l’output di un processo di innovazione non sempre facile per le piccole e medie aziende, ben si comprende allora la pressante richiesta da parte del sistema delle imprese affinché le risorse pubbliche destinate a questa finalità siano improntate a obiettivi di efficienza, definitivamente sottratte cioè alla logica di mero incentivo.
«In questo senso - ha ricordato, per esempio, il presidente degli industriali casertani Carlo Cicala - il credito d’imposta da noi tanto auspicato è sicuramente uno strumento appropriato allo scopo. Credito d’imposta, tuttavia, che nella legge Finanziaria 2007 è stato anche previsto, ma di cui si è persa traccia a causa delle note vicende che ormai contraddistinguono negativamente la politica italiana».
E ha amaramente aggiunto: «Per quanto mi riguarda - ha detto Cicala - mi limito a constatare che una politica di incentivi solo annunciati e poi non resi operativi, produce risultati sicuramente peggiori di una politica di zero incentivi».
Il Master per la formazione di nuovi manager dell’innovazione, ha spiegato il preside Piccinelli, è stato progettato per essere in grado «non solo di identificare e proteggere attraverso brevetti, segreti industriali, marchi e diritti d’autore gli attivi immateriali, ma anche di valorizzarli in una logica d’impresa». «L’obiettivo - ha aggiunto Piccinelli - è di inculcare ai giovani l’importanza dell’approccio alla proprietà intellettuale, che richiede una sensibilità particolare. Puntiamo a formare giovani in grado di realizzare strutture funzionali alle aziende, sul modello di quanto avviene nel Nord-est».
Motivo che, dai rispettivi punti di vista, è stato rimarcato dai vari relatori. In particolare, il direttore del centro ricerca Diritto d’impresa e docente della Luiss, Gustavo Vicentini, ha sottolineato: «Per le piccole e medie imprese puntare sull’innovazione è una condizione addirittura di sopravvivenza. É soltanto accentuando una forte spinta innovativa che si può vincere la sfida della concorrenza globale».
E questo è anche il motivo - come ha ricordato Tortorano - per cui «proprio dal punto di vista strategico la proprietà intellettuale va incentivata e tutelata».
Insomma, come ha sottolineato in conclusione il direttore dell’Organizzazione mondiale proprietà intellettuale di Ginevra, Marco Marzano De Marinis, «oggi crescono non le aziende che hanno più beni materiali, ma quelle che sono capaci di saper gestire l’innovazione e il capitale intellettuale».
Tremila ore di attività formativa
Il Master internazionale Proprietà Intellettuale, Concorrenza e Mercato istituito dalla facoltà di Studi Politici Jean Monnet è un Master di Secondo livello, che si avvale della collaborazione scientifica di docenti provenienti dall’Asia e dall’India.
É un Master residenziale e intensivo, che si svolge in diciotto mesi, per tremila ore di attività formative complessive pari a centoventi Crediti formativi universitari.
La prova finale consiste nella presentazione e discussione della tesi di Master e del project work oggetto dello stage, nonché in una prova di terminologia specialistica in inglese.
Il costo del Master è di seimila euro. Grazie ai contributi di Confindustria Caserta, Camera di Commercio, Provincia di Caserta e Associazione tabaccai italiani sono previsti contributi fino a duemila euro per gli studenti in genere, nonché borse di studio da due a tremila euro per gli studenti particolarmente meritevoli.
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