Ad Acerra, in provincia di Napoli, il Venerdì Santo è dedicato ad una tradizionale e suggestiva processione. Circa mille figuranti, abbigliati con costumi tipici, partecipano all’evento che si inscena da più di un secolo e che, dagli anni Settanta, è stato arricchito di nuove scene. La prima edizione risale, con buona probabilità, alla fine del 1800 ad opera della Confraternita del Suffragio.
Il corteo parte nel primo pomeriggio da Piazza Castello, dove avviene l'incontro tra le statue dell'Addolorata, seguita dalle pie donne, e del Cristo Morto, deposto dalla croce, il tutto fra struggenti canti e lamenti (“Gesù mio Perdon Pietà”) per poi ricongiungersi al resto delle scene (corredate anche con figuranti a cavallo).
La Processione riproduce in sequenza otto scene della Passione.
Essa si apre con l'ingresso di Cristo a Gerusalemme, poi l'Ultima Cena, il tradimento, la condanna a morte e per ultimo la Crocifissione di Gesù e dei due ladroni. Quest'ultima, che chiude del corteo, termina sulle mura del Castello Baronale, a sera inoltrata e rappresenta il momento più carico di pathos della cerimonia.
Per sottofondo dell'evento c'è l' Inno a Maria Santissima Addolorata «Il sol s'oscura..». Il testo di tale inno è tratto dalla XII e IV stazione della Via Crucis composta da San Leonardo di Porto Maurizio, mentre è ignoto l'autore della musica. A suonare l'inno, il Civico Complesso Bandistico “G. Pinna”, diretto dal Maestro Modestino De Chiara che accompagna un coro di circa 250 voci bianche, diretto dal Maestro Angelo di Costanzo, vestite di viola o di azzurro.
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