GALLOZZI: «UNO SCATTO D’ORGOGLIO
PER USCIRE DALLA CRISI»
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la business community di confindustria
Welcome Day: Il Presidente Gallozzi
incontra i nuovi associati
prezzi delle materie prime in continua crescita
di Raffaella Venerando
GALLOZZI: «UNO SCATTO D’ORGOGLIO
PER USCIRE DALLA CRISI»
Il presidente di confindustria salerno all’assemblea annuale dei soci
chiede il lavoro di tutti per dare vita a un efficace patto per lo sviluppo della provincia
«Siamo all’ultimo appello per tentare di uscire da una grave crisi economica. Occorre uno scatto di orgoglio: società civile, istituzioni, politica, forze sociali e produttive sono chiamate ad una prova decisiva. Gli industriali sono pronti ad impegnarsi fianco a fianco con i sindacati e le Istituzioni locali per realizzare un nuovo, vero ed efficace patto per lo sviluppo della provincia di Salerno».
Sono state queste le parole di affondo con cui il Presidente degli industriali salernitani Agostino Gallozzi ha introdotto la sessione ordinaria dell’Assemblea dei Soci, lo scorso 6 giugno.
L’appuntamento annuale, infatti, è l’occasione adatta non solo per incontrare i soci, conoscerne e raccoglierne le opinioni, ma anche - e soprattutto - per fare il punto della situazione sulle criticità che interessano da vicino gli imprenditori, per provare a mettere in campo azioni efficaci di contrasto. Sommati alla poco felice situazione economica complessiva - con il prezzo del petrolio alle stelle - legalità, eccessivo carico fiscale, rifiuti e malaburocrazia stanno soffocando l’economia provinciale e regionale. Per uscire da quest’impasse non ci sono ricette particolari, tanto meno soluzioni magiche capaci di invertire il trend negativo, ma per il Presidente Gallozzi non è possibile parlare di rilancio dell’economia provinciale se innanzitutto al centro di ogni discorso e azione non viene recuperata l’importanza dell’industria manifatturiera, capace di stimolare un significativo indotto. «In una provincia ed in una regione come le nostre - ha sottolineato Gallozzi - credere che la produzione di ricchezza sia delegabile soltanto ai servizi ed al turismo che restano, sia ben chiaro, anelli sostanziali della catena dello sviluppo economico, è un errore che purtroppo è stato più volte commesso. È, quindi, indispensabile recuperare la consapevolezza che senza industria in senso stretto non si “costruisce” un Pil adeguato alla domanda di occupazione e di crescita socio-economica».
Gallozzi richiama poi l’attenzione su due temi specifici: il basso potere d'acquisto degli stipendi e la sicurezza sul lavoro. Rispetto al primo, Gallozzi afferma che «esiste un grave problema legato alla capacità reale dei salari sia sotto il profilo del rapporto con la produttività che dal punto di vista della sostenibilità dei consumi. Persiste un forte squilibrio tra il costo complessivo del lavoro ed il “netto” che finisce in busta paga, oltre all’abnorme prelievo fiscale sul datore di lavoro».
Quanto al tema sicurezza, il Presidente di Confindustria Salerno ritiene che sia fondamentale «definire un nuovo modello condiviso di prevenzione e di intervento sui luoghi di lavoro al fine di garantire standard europei di sicurezza e di tutela del lavoratore. La strada dell’inasprimento delle sanzioni, pur giustificata dalla drammaticità della situazione attuale, non può essere la risposta al problema. È necessario incentivare un vero e proprio percorso formativo-culturale tra le imprese e tra i lavoratori, teso a porre la salvaguardia della salute e della vita umana al centro di ogni intervento».
«Su questi temi - ha concluso Gallozzi - stiamo fortemente cercando la condivisione delle Parti Sociali e delle Istituzioni. Nei giorni scorsi abbiamo avviato contatti preliminari con i sindacati per la definizione di un Accordo Quadro per lo sviluppo della provincia di Salerno. È mia personale convinzione che siamo sulla strada giusta e che questo accordo possa consentire di perseguire con linearità, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, l’obiettivo di attivare percorsi concreti e condivisi per costruire un piano di interventi che rispondono ad una visione concreta delle problematiche reali del nostro territorio. Non c’è più tempo da perdere. Siamo forse - in coincidenza con il crono-programma dei fondi strutturali 2007-2013 - all’ultimo appello utile. È il momento di attivare un piano di rilancio che sappia riportare l’intero Paese al posto che gli compete tra i leader dell’Unione Europea».
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