BON TON
di Nicola
SANTINI
Bon Ton e aria condizionata
Alcune semplici regole per non sbagliare
Nicola Santini è autore del libro Business+Etiquette.
Esperto di etichetta e bon ton per l'Italia e i Paesi del mondo, da anni tiene corsi in varie sedi di Confindustria e si occupa di consulenza per aziende ed enti.
Non esistono vie di mezzo: negli uffici si finisce con lo sbagliare sempre.
Sbaglia chi crede di offrire il giusto clima regolando il termometro del condizionatore su temperature polari, così come chi si presenta a lavoro in camicia a maniche corte e senza calzini, invocando il risparmio energetico come motivazione.
La stessa scena si ripete ai primi freddi, quando le persone si sentono soffocare nemmeno fossero ai tropici, o si vestono come il lupo mannaro rimanendo con il cappotto anche in interni.
Il problema di fondo sta, ancora una volta, nel comprendere la giusta via di mezzo, senza lasciarsi prendere la mano dagli eccessi.
L’aria condizionata dovrebbe riprodurre in ufficio la temperatura di una giornata di primavera con le finestre leggermente aperte, consentendo quelli che sono gli obblighi formali del dress code in azienda, ovvero calze e calzini sempre e comunque, anche con quaranta grandi fuori, giacca per lui o - solo nei giorni casual - polo rigorosamente però a maniche lunghe.
Perché polo e non camicia?
Perché la polo è un indumento indipendente, la camicia no, quindi in sostanza un uomo in camicia manca di qualcosa (la giacca), mentre un uomo in polo no. È ok.
Regola che non vale invece per le businesswoman che in top, camicetta o polo a maniche corte sono comunque complete nel loro look. Questione scabrosa sono poi le calze, che dovrebbero essere portate sempre, anche se leggere e trasparenti per le signore, e assolutamente lunghe fino al ginocchio per i signori.
Togliersi la giacca si può?
In teoria, solo dopo aver invitato l’ospite a fare altrettanto e comunque se si dispone di un adeguato supporto, che - si badi bene - non è mai la sedia della scrivania.
Altro aut-aut sono le scarpe delle signore che non devono essere sandali aperti o qualsiasi cosa metta in bella mostra le dita dei piedi.
Considerando questi diktat, che sono la prova perfetta per stabilire di quanta aria abbiamo effettivamente bisogno, possiamo decidere e regolare di conseguenza la temperatura del condizionatore, evitando così quelle fastidiose escursioni termiche che, oltre a macchiare rovinosamente le maniche delle camicie, ci risparmieranno raffreddori e raucedini fuori stagione, lasciando il tempo libero al meritato relax. |