Gli ambienti ludico-ricreativi:
la sicurezza non È un “gioco”
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Gli ambienti ludico-ricreativi:
la sicurezza non È un “gioco”
a cura dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico-Ispesl
Qualche utile suggerimento per scegliere i parchi,
le attrezzature e i comportamenti “a misura di bambino”
di Alba Rosa Bianchi e Patrizio Erba
Osservatorio epidemiologico nazionale sulle condizioni di salute e sicurezza negli ambienti di vita, Dipartimento di Medicina del Lavoro - ISPESL
albarosa.bianchi@ispesl.it; patrizio.erba@ispesl.it
Il gioco e il tempo libero sono di grande importanza per i bambini. Nel linguaggio corrente la parola “gioco” indica un'attività che procura un piacere. Questa attività è anche chiamata ludica, dal latino ludus = gioco.
Per i bambini, le attività ludiche si modificano con lo sviluppo intellettivo e psicologico, ma rimangono un aspetto fondamentale della loro vita, una conquista di abilità fisiche e di padronanza di sé.
L’attività ludica è svolta in casa o in luoghi appositamente studiati e realizzati per soddisfare le finalità ricreative e le esigenze di salute e benessere dei bambini. Tali luoghi, ambienti di lavoro tutelati da una attenta analisi in merito alla tipologia degli infortuni, alle loro conseguenze, alle cause strutturali, tecnologiche e organizzative per chi vi opera, sono contemporaneamente ambienti di vita per i frequentatori.
Non è possibile individuare una definizione certa di ambiente ludico-ricreativo. Il termine ambiente deriva dal latino “ambire” = “stare intorno” ed è chiarito dall’aggettivo che lo accompagna. Recentemente, la Regione Veneto (Dgr. 84/2007 sugli standard di alcuni servizi sociali) ha indicato le ludoteche come «luoghi dove vi sia particolare attenzione alla dimensione ludica, da declinare secondo l’età, lo spazio disponibile e il tempo di frequenza».
Un tipico ambiente ludico è quello del parco giochi inteso come area appositamente attrezzata in cui i bambini, sotto la sorveglianza di adulti (genitori, baby sitter, ecc.) svolgono attività ricreative avvalendosi di apposite attrezzature (scivoli, altalene, ecc.). Non è difficile trovare queste aree in parchi cittadini, nei condomini, in centri commerciali, in villaggi turistici, ecc.. Questi spazi devono essere attrezzati in sicurezza, per potere fare giocare liberamente il bambino. Non sempre però questo avviene; infatti, non di rado, i parco giochi non hanno quei requisiti richiesti per autorizzarne l’esercizio, quali quelli: strutturali (rispettosi di norme di riferimento); tecnologici (attrezzature e strumentazioni aggiornate); di manutenzione e controllo (conformi alle istruzioni fornite dal costruttore); organizzativi (dotazione qualitativa e quantitativa di personale in rapporto alle attività svolte, indicazioni d’uso ben evidenti, ecc. ).
È anche da considerare che si tratta di luoghi frequentati da bambini di età diverse e che una stessa attrezzatura non è adatta indifferentemente a tutti.
Pertanto, mentre in linea di massima non vanno eliminati i rischi che il bambino può riconoscere facilmente e che comportano conseguenze limitate che aumentano il valore pedagogico del parco giochi, in quanto consentono al piccolo di imparare a comportarsi correttamente di fronte al pericolo, è necessario, invece, proteggere il bimbo da quei pericoli che, difficilmente, è in grado di riconoscere o valutare correttamente.
Da stime ISPESL, emerge che in Italia, ogni anno si verificano circa 490.000 infortuni in ambiente di vita per la classe di età 0-14 anni e, da una indagine condotta dalla Clinica Pediatrica dell’Università di Padova, risulta che circa l’1,8% degli infortuni che raggiungono il pronto soccorso è attribuibile ad eventi capitati nei parco giochi, con le cadute al primo posto.
Per attrezzature (scivoli, altalene, giostre, ecc.), si intendono quelle strutture fisse, ad uso individuale o collettivo, deputate al gioco, installate nelle aree ludiche. Talvolta, sono anche presenti attrezzature gonfiabili ad aria per le quali si impone la presenza di un operatore specializzato. Ovviamente l’utilizzazione di tali strutture ne presume il corretto uso. Infatti, talvolta, l’infortunio sembra provocato dall’attrezzatura, ma, in realtà, esso dipende dall’utilizzo improprio e “fantasioso” della stessa da parte del bambino, sfuggito momentaneamente al controllo dell’adulto.
Nel concetto di sicurezza, poi, rientra, non solo l’integrità fisica, ma anche il danno alla salute che potrebbe essere determinato dal rilascio di sostanze tossiche presenti nei materiali utilizzati per la fabbricazione delle attrezzature (materiali sintetici, sostanze pericolose, ecc.).
Nel settore dei parco giochi, ad oggi, sono state emanate norme tecniche nazionali e comunitarie, quali le norme tecniche EN 1176 (Requisiti generali di sicurezza e metodi di prova e requisiti aggiuntivi di alcune attrezzature), EN 1177 (Requisiti per i rivestimenti di superfici di aree da gioco ad assorbimento d’impatto), UNI 11123:2004 (Guida alla progettazione dei parchi e delle aree da gioco all'aperto), nonché il D.Lgs. 172/2004 sulla sicurezza dei prodotti.
Più recentemente, è stata pubblicata la UNI EN 14960: 2007 (Attrezzature da gioco gonfiabili - Requisiti di sicurezza e metodi di prova) che stabilisce i requisiti di sicurezza per le attrezzature da gioco gonfiabili, ovvero le prescrizioni per i tessuti e i materiali, la stabilità, le vie di fuga, il rischio di intrappolamento, ecc.. Queste attrezzature, che devono essere utilizzate sotto la supervisione di personale specializzato e che, qualora incustodite, devono essere preventivamente sgonfiate e rese inutilizzabili, sono quelle strutture (ad esempio castelli, grossi scivoli e montagne gonfiabili, ecc.) che mantengono la loro forma grazie ad una continua immissione d’aria e nelle quali (o sulle quali) i bambini possono giocare liberamente. Ogni attrezzatura dovrà essere marcata in modo leggibile e indelebile con almeno le seguenti informazioni: numero e data della norma europea; tipo e dimensione del compressore; altezza e numero massimo degli utilizzatori; anno di produzione.
La responsabilità, in caso di infortunio nel parco giochi, va ricercata nel fabbricante e/o importatore e/o distributore delle attrezzature, nel personale dell’Amministrazione o nel gestore e negli accompagnatori che devono sempre vigilare sulla manutenzione e uso corretto delle attrezzature.
Consigli per gli adulti
1. Controllare che sia presente la cartellonistica con informazioni relative al gestore, alle attrezzature e ai numeri di emergenza.
2. Permettere al bambino di usare le attrezzature adatte all’età secondo le modalità previste dal costruttore.
3. Accertarsi che le attrezzature siano in buono stato di manutenzione (assenza di spigoli, di angoli acuminati, di frammenti di legno, ecc.) e segnalare ai responsabili eventuali difetti.
4. Esaminare i sistemi di ancoraggio per la stabilità delle attrezzature.
5. Controllare il rispetto degli spazi tra le attrezzature.
6. Verificare che il terreno intorno all’attrezzatura sia in grado di ammortizzare l’impatto delle cadute.
7. Verificare la presenza di parapetti, balaustre, sponde di protezione per le attrezzature rialzate.
8. Verificare la sicurezza di scale (pedata antisdrucciolo, presenza di corrimani, sezione dei pioli, inclinazione della rampa, ecc.).
9. Prestare particolare attenzione ad elementi mobili (corde fissate o da arrampicata, ecc.).
10. Evitare al bambino l’intrappolamento, nelle attrezzature, di parti del corpo o abiti.
11. Controllare che nell’area non vi siano elementi di pericolo (specie vegetali potenzialmente pericolose, rocce, parti di attrezzature, ecc.).
12. Sorvegliare sempre il bambino nel suo gioco. |
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