di Vito Salernoo
La mutazione genetica dell’impresa
Federica Guidi è da pochi mesi Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria. Era alla guida della sua auto quando l’abbiamo raggiunta telefonicamente per realizzare questa intervista e, fin da subito, abbiamo avuto la chiara sensazione dal tono, dal timbro della voce e dal linguaggio utilizzato, di avere all’altro capo del filo una persona concreta e determinata, una garanzia per il futuro del Movimento dei Giovani Imprenditori.
Presidente, il Convegno di Santa Margherita Ligure dei Giovani Imprenditori del giugno scorso ha avuto come questione centrale le relazioni industriali. Qual è il nuovo sistema che lei auspica?
Senz’altro un sistema di relazioni industriali più flessibile, più moderno e adatto a gestire la mutazione genetica che è in atto da alcuni anni nel modo di condurre le nostre imprese. Relazioni industriali e contratti che riescano a intercettare meglio il merito, che favoriscano un nuovo modo di stare nelle imprese delle persone attorno al concetto di flessibilità positiva, un attaccamento all’azienda diverso, un modo di lavorare differente perché le stesse aziende sono cambiate, i mercati sono mutati. Tutti questi processi non è possibile innescarli con gli strumenti che abbiamo oggi a disposizione, con un sistema contrattuale e di relazioni industriali ormai obsoleti. È chiaro che di un innovativo sistema di relazioni industriali devono beneficiarne entrambe le parti: le aziende, che devono diventare sempre più competitive, più produttive ed efficienti, e dall’altra parte, anche il capitale umano, che è uno dei cardini dello sviluppo dell’industria italiana, deve avere l’opportunità di essere valorizzato al meglio, mettendo in diretta correlazione la capacità di lavoro dell’individuo con la possibilità di usufruire di condizioni contrattuali migliori.
Qual è il suo bilancio dell’ultima edizione della Convention?
Direi che il giudizio complessivo è eccellente. Abbiamo infatti stabilito un record di presenze, con oltre 1.800 iscritti, e una partecipazione davvero straordinaria. Inoltre, abbiamo registrato una larga condivisione delle nostre tesi. È stata una grande soddisfazione per il Movimento l’aver constatato che i Giovani Imprenditori sono riusciti a creare un confronto costruttivo con gli interlocutori istituzionali, catalizzando l’attenzione dei Media. Abbiamo così adempiuto al nostro compito di essere fautori di stimoli per discussioni e dibattiti anche su tematiche scottanti.
Dottoressa Guidi, lei è Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria da pochi mesi. Quali sono i temi che il Movimento intende portare avanti e i principali obiettivi posti?
Ci occuperemo di tematiche molto concrete, che riguardano le problematiche che le imprese italiane, soprattutto piccole e medie, stanno toccando con mano tutti i giorni. Non mancheremo di offrire una nostra visione del futuro, ma il nostro impegno sarà molto operativo e caratterizzato da quella capacità di azione dirompente tipica dei giovani imprenditori. I temi del fisco, del mondo del lavoro, dell’energia e dell’ambiente, delle infrastrutture, della scuola e della formazione saranno affrontati in una prospettiva originale, orientata al futuro e con un approccio che vuole essere concretamente vicino alle esigenze delle imprese e dei nostri dodicimila giovani imprenditori.
Quanto è diverso per le nuove generazioni fare impresa al giorno d’oggi rispetto al passato?
È completamente differente, le aziende oggi non sono neanche diverse dal passato, sono addirittura mutate geneticamente, non sono più quelle di una volta. Non so se ciò sia un bene o un male, ma questa è la realtà. Il mondo è cambiato, eventi internazionali hanno cambiato gli scenari di riferimento, domina una assoluta mobilità a livello globale di persone e di beni. Ecco, l’incredibile rapidità di circolazione non soltanto di oggetti ma anche di informazioni è un altro fattore che ha cambiato profondamente le modalità per le aziende di stare sui mercati e il modo di lavorare nelle imprese.
Con la presidenza di Emma Marcegaglia, Confindustria si tinge di rosa in maniera significativa, con figure come lei, Cristiana Coppola e Diana Bracco, chiamate a ricoprire ruoli importanti nell’Organizzazione. Qual è la sua visione del binomio donna-impresa?
Io non amo fare delle distinzioni di genere. Sono figlia unica e lavoro in una impresa metalmeccanica, che è quella della mia famiglia, ma non mi sono mai sentita per questo un panda in via di estinzione che va salvato. Certo, per una donna lavorare è ancora complicato perché mancano quelle politiche conciliative di un buon sistema di welfare che siano pensate per le donne e che consentano di poter conciliare la carriera lavorativa con la vita familiare. Su questo fronte ritengo ci sia ancora molto da lavorare, dopodiché credo che debba essere il merito l’unico criterio per valutare le persone, e mai il genere sessuale di appartenenza.
Come giudica questi primi mesi del nuovo Governo e cosa si aspetta adesso dalle istituzioni?
Il giudizio sui primi provvedimenti adottati non può che essere positivo, in particolare, l’Esecutivo ha mantenuto la promessa della campagna elettorale di agire in modo veloce e rapido. Questo credo sia un buon segnale. Ciò di cui il Paese ha bisogno, è un Governo che sappia prendere nei tempi giusti alcune decisioni. Osserveremo e giudicheremo di volta in volta le singole azioni della classe politica, anche se è certo che ciò che si sta facendo o si è annunciato va senz’altro nella direzione che noi auspicavamo da tempo.
Ci racconti della sua azienda e soprattutto del suo rapporto con la fabbrica.
L’azienda produce componentistica elettromeccanica e io vi sono entrata quindici anni fa, partendo dall’ufficio tecnico in produzione, per poi passare al settore commerciale e all’ufficio acquisti, aree sulle quali ancora oggi, pur essendo direttore generale, mantengo una supervisione diretta e una responsabilità operativa. Il mio rapporto con l’azienda è assolutamente viscerale, vado in produzione tutti i giorni, visito i clienti e i fornitori anche perché mi piace moltissimo osservare i processi produttivi, le fabbriche, analizzare differenti modalità organizzative, conoscere altre realtà anche a volte prendendo interessanti spunti per la mia attività.
Come si descriverebbe Federica Guidi?
Alcuni dicono che io sia una persona piuttosto determinata. A dire il vero, mi riconosco in questa definizione che mi viene attribuita, oltre a sentirmi una persona che è stata molto fortunata.
Una sua speranza per l’avvenire dell’Italia?
Mi auguro che il nostro Paese, indubbiamente dotato di grandi risorse, liberi finalmente tutte le sue enormi potenzialità invertendo così in modo deciso la rotta negativa. Dovremo, per far ciò, essere capaci di gestire i repentini cambiamenti che caratterizzano il mondo contemporaneo, riuscendo in ogni momento a coglierne le opportunità.
Federica Guidi
Vice Presidente Confindustria
e Presidente Consiglio centrale Giovani Imprenditori
Nata a Modena nel 1969
Laurea in Giurisprudenza
Master presso la Profingest di Bologna
Direttore Generale della DUCATI energia S.p.A.
Consigliere di Amministrazione del Gruppo DUCATI energia S.p.A.
Ha ricoperto incarichi di:
- Vice Presidente Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria
- Presidente dei Giovani Industriali di Confindustria Emilia Romagna
- Vice Presidente di Confindustria Emilia Romagna |
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