CONFINDUSTRIA - GIOVANI IMPRENDITORI
CARMEN VERDEROSA
SALVATORE AMITRANO
CARLO VARRICCHIO
GIANLUIGI TRAETTINO
ANTIMO CAPUTO
MAURO MACCAURO
Antimo CAPUTO
Presidente Giovani Imprenditori
Unione Industriali Napoli
Dopo una fase di ristagno economico in cui si è sfiorata la recessione, la ripresa di quest'anno, abbastanza vivace nel Centro-Nord del Paese, è risultata "timida" nel Mezzogiorno. Il dato è preoccupante. Si allarga il divario tra le aree, a svantaggio del sistema Italia nel suo complesso, il cui futuro è legato alla capacità di trasformare il "fardello" Mezzogiorno in una opportunità di crescita, valorizzando due grandi risorse: i giovani e il territorio. Entrambe sono molto più disponibili al Sud che nel resto del Paese. Ma per rilanciare lo sviluppo, far accelerare la crescita del pil, occorre rimettere l'impresa, per sua natura motore della crescita, al centro delle politiche comunitarie, nazionali e locali. Per il meridione, ciò ha un significato particolare. è vero che per investire serve anche il coraggio di superare vincoli territoriali e altre difficoltà, ma è altrettanto indubbio che ignorare il gap competitivo determinato da condizioni di partenza troppo sbilanciate si tradurrebbe in un sostanziale abbandono delle regioni più deboli al loro destino. I giovani imprenditori napoletani, come i loro colleghi del Mezzogiorno, chiedono che si ponga fine a situazioni di squilibrio. Non vogliono incentivi ma precondizioni perché ci sia maggiore liberismo nell'economia, si riducano diseconomie che comportano un plus di costi pari al 25-30% rispetto alle altre aree del Paese.
Vogliono città più sicure. In particolare, i Giovani napoletani chiedono interventi incisivi e radicali sia per superare l'attuale difficile momento che per ridurre in prospettiva la presenza della criminalità sul territorio. Se non si eliminano queste sperequazioni, nel Sud non solo si continuerà a trascurare la centralità dell'impresa, ma si remerà contro qualsiasi tentativo di consolidamento ed espansione dell'apparato produttivo. Il mondo dell'impresa, naturalmente, deve fare la propria parte. Come Gruppo Giovani Imprenditori di Napoli da tempo stiamo sviluppando iniziative atte a diffondere cultura d'impresa, favorire l'aggregazione tra i soggetti economici e produttivi, orientare e formare le nuove generazioni nel corso del loro percorso di studi o all'ingresso nel mondo del lavoro autonomo o dipendente. Con l'iniziativa G.EN.NA.R.O. (giovani energie napoletane per il recupero dell'ovvio) siamo riusciti a riunire per la prima volta imprenditori e professionisti all'insegna di un progetto finalizzato a contribuire al rilancio della città partendo dalla sua memoria storica, dai valori positivi e dagli esempi virtuosi del passato, dal recupero della coscienza di cittadini che intendono spendere i propri "talenti" all'interno del territorio d'origine. Fare impresa è possibile anche nel Sud, e a tal fine può risultare opportuno confrontarsi con i protagonisti di "percorsi di successo". È questa un'altra iniziativa avviata dal Gruppo Giovani di Napoli. Un ciclo di incontri con altrettanti testimonial dell'impresa che vince (il primo è stato Santo Versace), pur operando inizialmente tra mille difficoltà. Come Gruppo ci siamo mossi concretamente anche su versanti come l'internazionalizzazione (proprio in questo numero di CostoZero c'è un report della nostra mission valenciana) e, come indicato, la formazione, promuovendo il progetto di orientamento integrato per i ragazzi delle superiori "Studiare l'Impresa, l'Impresa di Studiare".
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