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  Dicembre 2012

Articoli n° 8
ottobre 2006
 


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Napoli Criminale
di Camilla Formisano

Napoli Criminale
Bruno De Stefano
Edizioni: Newton Compton
Pagine 279 - Euro 14,90

Napoli uguale pizza-Vesuvio-mandolino. Ma anche Napoli uguale criminalità. Un'equazione che infastidisce ma che fotografa una realtà innegabile. E lo dimostrano gli ultimi fatti di cronaca: dall'edicolante ucciso in un tentativo di rapina al turista canadese gambizzato mentre passeggiava nei pressi di Piazza Plebiscito. Come in una delle città più belle del mondo e nel suo hinterland sia facile morire ammazzati lo racconta Napoli Criminale di Bruno De Stefano, un volume che ripercorre i più importanti casi di cronaca nera e giudiziaria negli ultimi cinquant'anni. L'autore non racconta solo i delitti che hanno maggiormente impressionato l'opinione pubblica ma anche quelli frettolosamente rimossi dalla memoria collettiva e sintomatici di una violenza feroce che non ha eguali in nessuna altra parte del mondo. Napoli Criminale propone un viaggio che attraversa mezzo secolo e lungo il quale ci si imbatte in tutti gli orrori di cui è capace l'essere umano: dal delitto d'onore alla pedofilia, dal ricatto sessuale alla follia omicida. Da Pupetta Maresca, la "ragazza con la pistola" che vendicò il marito ucciso ottanta giorni dopo il matrimonio, al mostro di Via Caravaggio; dal caso del vicedirettore del carcere di Poggioreale Giuseppe Salvia nemico di Raffaele Cutolo all'assassinio del giornalista Giancarlo Siani fino ad arrivare al rapimento di Ciro Cirillo, liberato poi grazie a una sconvolgente saldatura di interessi politico-camorristici e al caso Ponticelli. Con 3723 vittime di guerre di camorra, sommate ai morti ammazzati per le motivazioni più svariate, Napoli sembra un far west in cui l'allegria, la creatività e la bontà del sole e del cibo sembrano echeggiare solo come un ormai lontano, luogo comune. Una "Bogotà occidentale" la definisce Bruno De Stefano, giornalistaprofessionista attualmente nella redazione del free press City che in passato ha lavorato per il Corriere del Mezzogiorno, Paese Sera, Il Giornale di Napoli e Metropolis occupandosi di cronaca nera e giudiziaria: narcotrafficanti, scontri fra clan e un'efferatezza dilagante che non ha risparmiato nemmeno l'infanzia. Un intero capitolo è dedicato a questa piaga napoletana: la morte di bambini e ragazzini, vittime trucidate in agguati che hanno pagato con la vita l'essere venuti al mondo nel posto sbagliato. Il libro, per quanto di scorrevole lettura, non ha niente del romanzo. È la cronaca nuda e inesorabile di quello che l'autore, come ogni napoletano, si è trovato a vivere e vedere. È dall'osservazione dei fatti e dalla riflessione asciutta su di essi che nasce quest'opera di grande rigore e documentazione, capace di raccontare senza fronzoli le condizioni drammatiche di una città.

Il rapporto tra Parlamento italiano e ComunitÀ europea
di di Linda Petri

L’Europa in Parlamento 1948-1979 - (a cura di) Vincenzo Guizzi
Editori Laterza Collana “I grandi dibattiti” Fondazione della Camera Dei Deputati
Pagine 682 (con dvd)

La situazione di stallo in cui si trova dalla primavera del 2005 il processo di integrazione europea dopo il rifiuto francese ed olandese del Trattato sulla Costituzione per l'Europa ha avuto riflessi negativi anche in Italia in termini di caduta di tensione sia nelle forze politiche che nelle istituzioni, con l'eccezione dei federalisti, movimento trasversale nel quadro politico, e della Presidenza della Repubblica, con il forte impegno europeista di Ciampi, prima, e successivamente, di Napolitano. Appare, perciò, tanto più opportuna la recente pubblicazione, per i tipi della Laterza, del volume L'Europa in Parlamento, a cura di Vincenzo Guizzi. L'iniziativa risulta ancora più significativa per due ragioni: perché costituisce la prima pubblicazione della Collana "I grandi dibattiti" della Fondazione della Camera dei Deputati avviata - ed è questa un'ulteriore, felice, ma non casuale, circostanza - dal Presidente pro tempore della Fondazione Giorgio Napolitano e perché a curarla è stato chiamato uno degli studiosi più esperti del fenomeno di integrazione europea, che unisce alle qualità scientifiche una quarantennale presenza dentro le istituzioni parlamentari, europea e nazionale, accompagnata da una forte passione civile. Il volume raccoglie i dibattiti sul processo di unificazione europea dal 1948 al 1979, cioè sino alle elezioni dirette del Parlamento europeo, che segnò un profondo mutamento nei rapporti tra Parlamento nazionale e istituzione parlamentare europea. Venne meno il collegamento, che si potrebbe definire organico, tra le delegazioni elette in seno alle rispettive Assemblee e queste ultime. La mole straordinaria del materiale ha imposto una forte selezione nel volume a stampa, compensata dalla riproduzione integrale di tutti i dibattiti scelti in un DVD allegato, che, peraltro, consente la consultazione e la ricerca integrale dei testi e di altro materiale utile. Oltre ad alcuni indici il volume è corredato da una cronologia essenziale, "ragionata", che dà conto dei principali avvenimenti dalla storica dichiarazione di Robert Schuman del 9 maggio 1950 alla data delle prime elezioni a suffragio universale diretto del Parlamento europeo (7-10 giugno 1979). L'esigenza di contenere il testo stampato ha indotto il curatore, d'accordo con la Fondazione Camera, a operare una sintesi di alcuni dibattiti e tagli, necessari quanto oculati, agli interventi. La raccolta dei dibattiti parlamentari è preceduta da un corposo saggio introduttivo di Guizzi, che ripercorre in modo efficace quella che si potrebbe definire la storia dell'integrazione europea dal punto di vista delle forze politiche italiane presenti in Parlamento, che il titolo del saggio sintetizza in modo esemplare: "Il difficile rapporto del Parlamento italiano con la Comunità europea". Nel descrivere, con dovizia di citazioni di oratori spesso illustri, la posizione delle diverse forze politiche Guizzi propone una chiave di lettura pirandelliana dell'evoluzione di queste posizioni e dell'atteggiamento delle stesse istituzioni italiane nei confronti del fenomeno comunitario. L'Autore non esita in proposito a definire questo rapporto patologico, viziato da una concezione errata che la Comunità europea rientrasse negli affari esteri, senza, quindi cogliere l'originalità e la profonda novità dell'integrazione in atto, con gravi conseguenze anche sul piano operativo: ritardi nell'attuazione delle norme comunitarie, infrazioni numerose e conseguenti condanne, perdita di fondi spesso destinati principalmente all'Italia. D'altra parte, nella trama dei dibattiti Guizzi mette in luce il coraggio e la lungimiranza dei partiti di governo (Dc, Pri, Psdi e Pli) degli anni '50 a favore della scelta europea e gli iniziali ritardi di una parte della sinistra (Psi) e dell'estrema sinistra (Pci). Nella chiave pirandelliana prima richiamata, Guizzi, con una punta di malizia, fa emergere il vero e proprio gioco delle parti che ha caratterizzato l'atteggiamento di alcune forze politiche. Anzi si può dire che una parte del suo saggio tende a descrivere la lunga "marcia" del partito comunista, che dall’opposizione frontale alla Comunità europea passa gradatamente al suo sostegno, che in epoca recente è divenuto pieno e convinto. La lettura di questo saggio, nel quale l'autore dimostra una costante, vigile sensibilità storica, costituisce una guida utile per una migliore comprensione di una materia ancora oggi non a tutti familiare. Ma il libro nel suo complesso costituisce uno strumento importante per un'adeguata "lettura" dell'attuale situazione politica italiana ed europea e della loro interazione. Vincenzo Guizzi, attualmente Consigliere della Corte dei Conti, è stato per circa 40 anni funzionario parlamentare (prima, dal 1962 al 1969, al Parlamento europeo e fino al 2000 alla Camera dei deputati, dove ha concluso la carriera come Vicesegretario generale). Studioso degli aspetti politici e giuridici dell'Europa comunitaria insegna all'Università "Federico II" di Napoli, ha collaborato a numerose ricerche con prestigiosi Istituti (tra i quali la London School of Economics). È autore di un apprezzato Manuale di diritto e politica dell'Unione europea e di numerosi scritti in questa materia.

 

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