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  Dicembre 2012

Articoli n° 8
ottobre 2006
 


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Da luglio scorso la Borsa Italiana È “piÙ europea”

 Santolo CANNAVALE*

Dieci titoli azionari esteri sono entrati ufficialmente nel listino della Borsa
di Milano

Dal 24 luglio 2006 la Borsa italiana è decisamente più "europea". Dieci titoli azionari esteri sono stati ammessi alle negoziazioni sul MTA International, nuovo segmento di negoziazione all'interno del mercato regolamentato italiano MTA (Mercato titoli azionari). Queste le nuove azioni ordinarie presenti sul listino, da poter comprare e vendere come tutti gli altri titoli azionari già quotati alla Borsa di Milano: BNP PARIBAS (Francia): da aprile 2006 ha acquisito il controllo della Banca Nazionale del Lavoro; DAIMLERCHRYSLER (Germania); DEUTSCHE BANK (Germania); DEUTSCHE TELEKOM (Germania); FRANCE TELECOM (Francia); NOKYA (Finlandia); SANOFI-AVENTIS (Francia); SIEMENS (Germania); TELEFONICA (Spagna); TOTAL (Francia).
Esse si aggiungono ad altri due titoli importanti di matrice europea, già presenti sul listino milanese: il Banco Santander Central Hispano (BSCH: secondo, grande azionista del San Paolo di Torino e beneficiario di una consistente fetta dei lauti utili dallo stesso prodotti) ed il Banco Bilbao (BBVA), anch'esso spagnolo, molto attivo nell'aspra contesa del 2005 per la conquista della nostra BNL, in competizione con UNIPOL. Bilbao ed UNIPOL, come noto, sono stati soppiantati da BNP PARIBAS con azione fulminea e opportunista che ha dirottato fuori dei confini nazionali, pur nell'ambito dell'Unione Europea, un'altra fetta importante del credito e del risparmio italiano. L'Assemblea di Borsa Italiana nella seduta del 21 dicembre 2005 ha approvato le modifiche al Regolamento dei Mercati, tra le quali quella relativa all'ammissione di strumenti finanziari già negoziati su altro mercato regolamentato.
La Consob, con delibera n. 15319 dell'8 febbraio 2006, ha convalidato le modifiche in oggetto. In particolare è stata prevista la possibilità di ammettere alle negoziazioni azioni di emittenti di diritto estero, in esenzione dall'obbligo di pubblicare un prospetto, a condizione che tali azioni: siano già negoziate su un altro mercato regolamentato europeo da più di 18 mesi; non siano state oggetto di un provvedimento di esclusione dalle negoziazioni nei 12 mesi precedenti la presentazione della domanda di ammissione. Le stesse azioni devono essere in possesso dei requisiti previsti dall'articolo 2.2.35, comma 2, del Regolamento del Mercato e delle relative istruzioni. In particolare è richiesto che:
a) l'emittente dello strumento finanziario, nell'adempimento degli obblighi di informazione societaria ad esso applicabili, sia assoggettato ad una disciplina sostanzialmente equivalente a quella vigente in Italia;
b) l'informativa su fatti rilevanti, l'informativa periodica, quella sulle operazioni straordinarie e quella relativa all'esercizio dei diritti dei portatori gli strumenti finanziari sia disponibile in lingua inglese presso il pubblico;
c) lo strumento finanziario non sia sospeso o revocato dalla negoziazione nel mercato regolamentato europeo di riferimento, per ragioni non dipendenti da cause tecnologiche inerenti l'operatività del mercato stesso;
d) il soggetto richiedente produca un documento di sintesi in lingua italiana sull'emittente lo strumento finanziario secondo quanto stabilito dall'articolo 57 del Regolamento Emittenti Consob n. 11971.
Al riguardo è stato anche previsto che:
- le negoziazioni nel segmento MTA International avverranno con le modalità di asta e di negoziazione continua e con i medesimi orari del segmento blue-chip del mercato MTA;
- in via transitoria ed in attesa di una piena valutazione dei livelli di liquidità che il segmento MTA International potrà esprimere, si prevede di inibire l'immissione, durante le fasi di negoziazione, di proposte di acquisto/vendita specificate con la modalità di esecuzione "valida fino alla data specificata";
- è prevista la possibilità che la negoziazione sul nuovo segmento avvenga con l'intervento di un operatore specialista tenuto ad esporre continuativamente sul book di negoziazione proposte in acquisto e in vendita. Questo meccanismo, finalizzato a rendere liquido il mercato, è già previsto per la negoziazione di titoli obbligazionari e degli ETF (Exchange Traded Funds), strumenti finanziari di successo, assimilabili ai fondi comuni d'investimento, ma trattati in borsa alle stregua di titoli azionari;
- i contratti eseguiti sul segmento MTA International saranno garantiti dal sistema di garanzia a controparte centrale, così come tutti i contratti attualmente seguiti sul mercato MTA, e saranno soggetti alle consuete procedure di esecuzione coattiva dei contratti (buy-in e sell-out);
- i contratti di compravendita aventi ad oggetto gli strumenti finanziari di cui sopra sono inviati al servizio di riscontro e rettifica giornaliero e saranno liquidati presso il servizio di liquidazione di cui all'articolo 69 del Testo Unico della Finanza (Monte Titoli), così come tutti i contratti attualmente conclusi sul mercato MTA;
- il calendario di liquidazione utilizzato è quello relativo al sistema di pagamenti europeo TARGET ed è prevista la possibilità che il termine di liquidazione possa differire da quello attuale, pari a T+3 (tre giorni oltre quello di esecuzione dell'operazione), al fine di tener conto delle caratteristiche del mercato regolamentato europeo di prima quotazione dello strumento finanziario. I titoli azionari quotati originariamente in Germania, Deutsche Bank ad esempio, vengono liquidati due giorni dopo l'operazione (T+2);
- le azioni di emittenti di diritto estero negoziate nel segmento MTA International non entreranno a far parte di nessun indice informativo (S&P/MIB) o sottostanti strumenti finanziari derivati.
Il Testo aggiornato del Regolamento dei Mercati e delle relative Istruzioni è disponibile sul sito internet della Borsa Italiana, all'indirizzo www.borsaitaliana.it anche nella versione che evidenzia le modifiche apportate. L'inserimento nel listino milanese dei dieci titoli europei sopra menzionati è avvenuto in una fase di stanca dei mercati azionari e di perdurante disaffezione della massa di risparmiatori per questi fondamentali strumenti d'investimento. Gli stessi fondi comuni a prevalente contenuto azionario registrano in Italia significativi deflussi di capitali: da gennaio ad agosto 2006 i disinvestimenti netti hanno raggiunto complessivamente 3,7 miliardi di euro (dati Assogestioni).
Le ferite Cirio, Parmalat, Giacomelli ed altre tardano a rimarginarsi.
D'altro canto, il richiamo pressante del "mattone" è una sirena che, ormai, fa passare in second'ordine il dirompente livello dei prezzi degli appartamenti e del conseguente indebitamento delle famiglie. I propositi governativi di aumentare la tassazione degli (eventuali) utili conseguiti nelle ordinarie transazioni azionarie non entusiasmano i risparmiatori-investitori. Essi restano frastornati, male informati e mal protetti, alle prese, tra l'altro, con livelli inusuali e imprevedibili dei prezzi del petrolio e con trend crescenti dei tassi d'interesse europei, trascinati da quelli americani, che impattano sui conti delle aziende, ne decurtano gli utili e conseguentemente i valori di Borsa.

Esperto di Mercati Finanziari
s.cannavale@virgilio.it

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