Trasformare la Cina
in opportunitÀ
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CONFINDUSTRIA
Trasformare la Cina
in opportunitÀ
Un incontro per presentare alle aziende irpine i vantaggi derivanti
dall’apertura ai mercati asiatici
Filomena LABRUNA
Si è tenuto lo scorso 7 giugno, presso la sede di Confindustria di Avellino, l'incontro sul tema "Trasformare la Cina in opportunità", organizzato in collaborazione con l'Hong Kong Trade Development Council e la Camera di Commercio Italo Orientale. Un'occasione per gli imprenditori irpini per misurarsi e confrontarsi con una delle realtà economiche più interessanti del mondo, il mercato cinese, la cui porta di accesso in senso commerciale è costituita dal grande hub di Hong Kong. I lavori hanno visto la partecipazione di numerosi rappresentanti dell'Unione degli industriali di Avellino, soprattutto del settore conciario. L'intervento di apertura dei lavori è stato affidato dal vicepresidente Geppy Maffei, con delega all'internazionalizzazione. Angela Alfarano e Silvia Tagliaferri, rispettivamente Direttore Italia, Hong Kong Trade Development Council (TDC) e Vice Presidente dell'associazione Italia Hong Kong, hanno illustrato le opportunità derivanti dai rapporti commerciali con i mercati asiatici e i servizi che il TDC Hong Kong mette a disposizione delle società interessate ad utilizzare Hong Kong come piattaforma commerciale per la Cina e le zone limitrofe.

La Camera di Commercio Italo Orientale è un'associazione no-profit riconosciuta dal Ministero delle Attività produttive, nata per volere della Camera di Commercio di Bari. Consiste in una rete di corrispondenti che consente agli imprenditori di penetrare nei mercati esteri, e nello specifico nei mercati dell'area balcanica ed orientale, con maggiore facilità grazie ad una precisa informazione sulla domanda e l'offerta che deriva dai mercati. Le attività della Camera di Commercio Italo Orientale sono rivolte agli imprenditori associati e consistono in convegni, seminari e missioni economiche all'estero, organizzate in tutta Italia. I percorsi formativi della Camera di Commercio Italo Orientale consentono agli imprenditori di rapportarsi meglio con i propri partner esteri sui temi e sulle problematiche quotidiane che una impresa si trova ad affrontare nelle relazioni commerciali con l'Oriente, dai problemi doganali alle spedizioni e alle lettere di credito. La quota di iscrizione alla Camera di Commercio Italo Orientale per ogni singola impresa è di 300 euro all'anno, interamente deducibili ai fini fiscali. In tal modo le imprese possono beneficiare dell'inserimento nel bollettino camerale e, grazie al web, essere visibili a livello internazionale. Vantaggi alle imprese saranno accordati anche per la partecipazione alla fiera del Levante con sconti per l'acquisto di aree espositive anche in paesi esteri dell'area balcanica ed asiatica.
Per le aziende irpine i mercati asiatici rappresentano una grossa opportunità, ma pongono problematiche serie di concorrenza spesso difficilmente affrontabili da imprese medio piccole. Il problema principale è rappresentato dalla mancanza di tutele dei marchi o della proprietà intellettuale. L'ingresso delle aziende locali irpine nei mercati orientali e più specificamente asiatici potrebbe essere facilitato dal fatto che i prodotti irpini sono riconosciuti quali prodotti di alta qualità.
«L'importanza di intensificare i rapporti commerciali con l'area balcanica ed i mercati asiatici va letta - hanno affermato gli imprenditori di Avellino - anche alla luce dei prossimi impegni economici derivanti dai piani operativi regionali che hanno individuato la dorsale appenninica campana quale luogo privilegiato degli investimenti del Corridoio 8, la direttrice che dovrebbe unire l'Adriatico e i porti di Bari e Brindisi, al Mediterraneo. Farsi trovare già pronti e in avanzata fase di rapporti commerciali con l'Est europeo ed asiatico, significa porci nella condizione di sfruttare al meglio gli interventi infrastrutturali previsti dai piani operativi regionali». I prodotti irpini vanno allocati presso quel mercato che per le nostre dimensioni demografiche sarebbe di "nicchia", ma che in un paese come la Cina fa registrare una cifra superiore all'intera popolazione italiana. Non potendo competere sui prezzi con i mercati asiatici, è necessario che le competenze e le produzioni locali rimangano di eccellenza e sfruttino i numeri demografici dell'Asia. Nella sola Cina, per fare un esempio, esiste un mercato di consumatori finali con disponibilità di spesa notevoli, pari a 4 volte il numero di tutti gli italiani.
Ed in questa ottica che si esplicano le attività della Camera di Commercio Italo Orientale e del TDC di Hong Kong, che aiutano a reperire, vendere e produrre in modo competitivo utilizzando partners e servizi di Hong Kong. «Un mercato con oltre 40 milioni di potenziali clienti - hanno spiegato Angela Alfarano e Silvia Tagliaferri - rappresenta una opportunità non trascurabile per le imprese internazionali orientate alla vendita. Hong Kong è una grande fonte di esportazione per i prodotti di consumo e ospita i nuovi consumatori più ricchi della Cina. Il TDC, l'ente legale responsabile della promozione del commercio e dei servizi ad Hong Kong, è al servizio delle società di ogni nazionalità e dimensione interessate ad introdursi sui mercati cinesi. Per le aziende più piccole con limitata disponibilità di tempo e risorse per lo sviluppo prolungato del mercato e frequenti viaggi d'affari in Cina, stringere una partnership con una società di Hong Kong offre una conoscenza immediata della Cina e una certa tranquillità. Inoltre l'accordo di libero commercio firmato tra Hong Kong e la Cina Popolare, ora offre alle società di Hong Kong ed ai loro partner internazionali un accesso più rapido ai mercati cinesi». Le nuove opportunità offerte dalla Camera di Commercio Italo Orientale e dall'Hong Kong Trade Development Council possono rilevarsi un'arma in più per le imprese locali irpine che scontano ancora la debolezza propria della struttura medio piccola che le caratterizza. Soddisfatti gli imprenditori della provincia di Avellino che al termine dell'incontro si sono soffermati sulla necessità di supportare le attività di espansione delle imprese su mercati così vasti, ma anche così insidiosi, dinamici e mutevoli, ma anche poco regolamentati. La creazione di un sistema di rapporti commerciali veicolato da istituzioni ed associazioni può essere uno strumento utile per eliminare la debolezza di ogni singolo imprenditore e renderlo abile alla competizione sui mercati asiatici.
La proprietà intellettuale
va tutelata
Geppy Maffey
Vice Presidente Confindustria Avellino
La Cina con le sue potenzialità commerciali è per le imprese del Sud Italia un’opportunità, in termini quantitativi e qualitativi, da cogliere al volo. Il polo commerciale di Hong Kong rappresenta per i nostri mercati locali una porta di accesso ineludibile per il grande mercato cinese. In qualità di vice presidente delegato all’internazionalizzazione della Confindustria di Avellino ritengo di fondamentale importanza l'opera svolta dalla Camera di Commercio italo-orientale, grazie al supporto costante che offre alle aziende italiane interessate a sfruttare tutte le opportunità che derivano dai nuovi rapporti commerciali con l'Oriente. In particolare l'iniziativa dello scorso 7 giugno tenutasi ad Avellino in collaborazione con l' Hong Kong Trade Development Council ci ha permesso di esporre quale sia l'attuale quadro di riferimento delle aziende irpine nell'ambito dei rapporti commerciali con i mercati asiatici. Il rapporto delle aziende del distretto solofrano, con Hong Kong prima e con tutta la Cina poi, è stato sempre caratterizzato da interesse misto a sospetti, da grandi slanci al fine di tessere solidi rapporti e timori per la concorrenza derivanti dalla rapida evoluzione economica di quei mercati, in particolare nel settore della concia. Più generalmente, gli approcci commerciali verso il mercato cinese presentano ancora difficoltà e questioni irrisolte. Il tessuto industriale dell'Irpinia è caratterizzato prevalentemente dalla presenza di pmi; per questo motivo non è possibile dare una risposta univoca e certa al quesito posto sulle prospettive offerte dal mercato cinese per le nostre imprese, piuttosto che sui rischi che la nostra industria corre nel confrontarsi con una realtà dinamica e competitiva come quella cinese, in particolare per quanto riguarda i settori emergenti come l'informatica, che muove i primi passi in Irpinia se la si paragona ad altri comparti con una più lunga tradizione, come quello delle trasformazioni dei prodotti tipici o il manifatturiero. Per le nostre piccole imprese risulta difficile affacciarsi ad un mercato vasto e mutevole, ricco di potenzialità ma anche di tranelli e difficoltà. Non aiutano le piccole imprese nella definizione dei rapporti commerciali le relazioni della Cina con l'UE, nell'ambito del WTO, a mio avviso ancora da rivedere. La tutela dei marchi e il riconoscimento della proprietà intellettuale sono questioni ancora aperte che necessitano di ulteriori tutele. La competitività delle nostre realtà può esprimersi solo se gli imprenditori locali non vedranno più copiati i loro prodotti, offerti sul mercato a costi notevolmente inferiori. Risulta quindi fondamentale accompagnare i nostri imprenditori, fornendo loro un adeguato supporto di conoscenza, tutelandoli allo stesso tempo rispetto ai rischi in cui possono incorrere, considerate anche le enormi dimensioni dei mercati. |
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