“Efesto”, Fabbro degli Dei, primo maestro di ingegno
Monica DE CARLUCCIO
L’Associazione I Centenari premia creatività, innovatività e recupero delle tradizioni
Efesto, Vulcano per i latini, era il Dio del Fuoco, il Fabbro degli Dei dalle eccezionali abilità, che nella sua fucina forgiava e produceva oggetti di un'impareggiabile perfezione. Ed è significativo che sia proprio questo il nome scelto dall'Associazione "I Centenari" per premiare aziende e personalità che si siano distinte per creatività, estro, innovazione, nel rispetto e salvaguardia della memoria storica e del legame col territorio. Un riconoscimento che vuole, dunque, far emergere e gratificare doti distintive che coniugano valori culturali a spirito imprenditoriale, che influenzano la capacità di agire da protagonisti dello sviluppo economico in settori considerati tradizionali. Sono tali, del resto, i principi fondanti dell'Associazione delle Aziende Storiche Familiari Campane, fortemente voluta da Pina Amarelli, oggi Presidente onoraria, e che riunisce 22 imprese con più di un secolo di vita, detentrici di veri "patrimoni di cultura produttiva", tra cui le salernitane Cianciullo Marmi, De Luca Industria grafica, l'agenzia marittima Michele Autuori e la Pasticceria Pantaleone. Agli abili maestri della lavorazione del corallo di Torre del Greco, gli Ascione, anch'essi soci, è stata affidata la realizzazione della targa di premiazione, impreziosita dal cammeo inciso a mano raffigurante il dio cui il premio è dedicato. La manifestazione, svoltasi presso la Camera di Commercio di Napoli lo scorso 19 giugno, grazie al prezioso coordinamento del Direttore de "I Centenari" Biagio Orlando e del Presidente Martino Cilento, è stata arricchita dagli interventi di tanti esponenti del mondo dell'impresa, delle istituzioni e della cultura, tutti concordi nel riconoscere e ricordare che la ricchezza di idee e la creatività "premiano", ieri come oggi. E con orgoglio sottolineiamo che tre dei riconoscimenti in palio sono stati conferiti a salernitani.
La sezione in concorso "Impresa e Storia", dedicata alle aziende «che abbiano investito nella ricerca storica e nel mantenimento della tradizione riconducibile alle radici culturali del territorio», ha riconosciuto, infatti, un valore distintivo alla "C. De Martino & Figli snc". Il premio è andato alle capacità dei quattro fratelli, Antonio, Carlo, Luigi e Tommaso, di preservare quel legame così stretto con l'antica tradizione artigiana, conservando rituali processi di lavorazione a mano per la produzione del cotto nella fornace a fascine dell'azienda di famiglia a Rufoli. Significativa la motivazione: «Per aver creduto e investito in un’attività che vede il suo inizio già nel 1479 ed aver mantenuto una tradizione di manifattura unica al mondo secondo un processo di lavoro rimasto inalterato nei secoli».
Per la categoria speciale "Impresa e Innovazione Tecnologica", ancora una volta, si è distinta una realtà salernitana, quella delle aziende Magaldi, da sempre particolarmente attente alla sperimentazione di nuove tecnologie. Pienamente appropriate, dunque, le ragioni: «Per aver saputo costruire, sul primo storico brevetto della Superbelt, un gruppo industriale, oggi leader mondiale, nella produzione di sistemi di raffreddamento delle ceneri pesanti per gli impianti a combustibile fossile per la produzione di energia elettrica, e per il continuo lavoro di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie e prodotti industriali».
E tra i fuori concorso, un altro prestigioso riconoscimento al critico d'arte nato a Caggiano, Achille Bonito Oliva, che ha saputo portare il nome di Salerno nei più illustri ambienti intellettuali. É andato a lui il premio per la categoria speciale "Mediterraneo", dedicata a "Personalità del mondo culturale che abbiano sviluppato e divulgato processi creativi e artistici nell'area mediterranea", «per l'instancabile attività di comunicatore dell'arte nel tempo, nello spazio e nel territorio, attraverso l'ideazione, l'organizzazione e la consulenza di innumerevoli mostre ed eventi».
Il premio per l'altra categoria in concorso, "Impresa e Creatività", è stato attribuito a Ernesto Esposito, stilista napoletano di scarpe, con una motivazione perfettamente "calzante": «Per aver saputo concretizzare in una cifra stilistica, di alta moda, la propria creatività e l'ispirazione che questa terra gli ha trasmesso».
Per "Impresa e Internazionalizzazione" è stata l'effervescente storia italiana dell'acqua minerale famosa in tutto il mondo, la Ferrarelle, ad essere insignita del riconoscimento «per l'intensa attività di sviluppo dei mercati americani, francesi, inglesi e danesi, attuata dalla nuova gestione societaria che ha riportato, dopo tredici anni, il prestigioso marchio dell'acqua che sgorga in territorio casertano, a Roccamonfina, in mani Italiane anzi Campane».
Infine, la categoria speciale "Capitani coraggiosi", ha riconosciuto al Segretario Generale dell'Autorità Portuale di Napoli, Pietro Caponigro, «l'impulso dato all'infrastruttura portuale e all'attività marittima dello scalo partenopeo sviluppando il settore commerciale, turistico, cabotiero».
Nel forum "Passaggio generazionale ed innovazione nelle aziende familiari", cui sono intervenuti, tra gli altri, il Presidente dell'Associazione Imprese Storiche Fiorentine, Franco Torrini, il Direttore dell'Associazione Italiana Aziende Familiari, Giocchino Attanzio, e la Presidente della Bondardo Comunicazione, Michela Bondardo, il leitmotiv dei tanti, interessanti contributi, è stato il complesso ma avvincente ruolo di chi si trova quotidianamente a dover reinventare e conservare, costantemente "in bilico" tra modernizzazione e tradizione.
E tra le testimonianze aziendali, quella della nostra Michele Autuori Srl, intrinsecamente legata a un settore tanto importante per i nostri territori, il mare, narrata dalla voce dell'Amministratrice, Antonia Autuori - peraltro segretaria de "I Centenari" - che ha conquistato la platea con la sua storia di indissolubile intreccio tra famiglia e impresa.
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