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  Dicembre 2012

Articoli n° 6
LUGLIO 2006
 


Inserto
CONFINDUSTRIA DI SALERNO

Relazione del Presidente Andrea Prete

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Da azienda a laboratorio permanente di apprendimento

Alfredo LOSO

Con la Delibera 587, la Regione Campania
ha aggiunto un altro tassello per costruire una società fondata sulla formazione continua



La Regione Campania con la Delibera 587 del 12 maggio 2006 sulla formazione continua, pubblicata a giugno sul BURC, ha fissato un'importante tappa nel processo di sviluppo di una società fondata sul Life Long Learning che nella formazione continua trova un cruciale snodo. Tale delibera prende atto del Protocollo d'intesa firmato il 2 dicembre 2005 e crea di fatto le premesse per un significativo passo in avanti nel rapporto tra le Regioni e, attraverso il Fondo Interprofessionale dell'Industria, i Fondi Interprofessionali tutti. La stessa delibera consente l'istituzione di un forum sulla formazione continua, stanzia tre milioni di euro da utilizzarsi attraverso modalità assolutamente innovative, basate sui Piani formativi aziendali e interaziendali.
Il livello di dialogo sotteso, la formalizzazione del ruolo degli enti bilaterali sul terreno della formazione continua per quanto attiene alla valutazione ed al monitoraggio e all'assistenza tecnica per l'elaborazione dei piani formativi aziendali e alle azioni di indirizzo per la certificazione delle competenze rappresentano un grande successo per la bilateralità in Campania e, forse, per la bilateralità in genere.
L'accordo siglato tra Confindustria, CGIL, CISL, UIL della Campania e Fondimpresa il 2 dicembre 2005 e il confronto che ha consentito di pervenire a questa delibera impegnano fortemente l'intero sistema della bilateralità regionale -come espressione tecnica e organizzativa delle parti sociali nel campo della formazione- ed al tempo stesso evidenziano l'esigenza di una forte corresponsabilizzazione delle stesse parti sociali nel dare impulso e sostegno a un maggior ricorso alla formazione continua. La delibera 587 è, infatti, rivolta alle aziende che hanno aderito ai fondi interprofessionali e in particolare a Fondimpresa che è il maggiore dei fondi interprofessionali per la gestione dello 0,30% del monte-salari destinati alla formazione continua, ma questo avviene in una logica che tuttavia è unificante e che chiama ad un comune impegno anche gli altri fondi interprofessionali. Per quanto l'OBR Campania abbia avuto un ruolo non secondario nel percorso che ha portato all'accordo e quindi alla delibera, essa guarda e parla al Coordinamento degli Enti Bilaterali nel suo insieme.
La segmentazione della bilateralità in una dozzina di Fondi Interprofessionali, la moltiplicazione di centri gestionali e decisionali, forse ancora non sufficiente a coprire l'intera gamma delle particolarità e delle specificità, nonché delle rappresentanze, pone a livello nazionale l'esigenza di un ripensamento per ipotizzare nuovi scenari e nuovi assetti del sistema dei Fondi. In questa prospettiva, gli Enti Bilaterali della Campania sono chiamati a fare da apripista, cooperando per moltiplicare il numero di adesioni ai fondi interprofessionali con modalità di coinvolgimento specifico delle PMI.
Per questo motivo l'OBR Campania persegue una strategia di condivisione con gli altri Enti Bilaterali della regione che favorisca un maggiore coinvolgimento del vastissimo tessuto delle piccole e piccolissime imprese, oltre che un maggiore coinvolgimento delle aziende più strutturate. In questa chiave è importante rendere partecipi le associazioni, gli ordini e gli organismi di consulenza più significativi al fine di una maggiore diffusione della formazione continua.
A livello di piccole e piccolissime aziende, i bisogni formativi, quando rilevati, sono spesso intercettati e rilevabili principalmente a livello di titolari e dei responsabili aziendali. Qui la formazione diventa spesso necessità di un apporto e di un affiancamento consulenziale. Il coinvolgimento degli Enti Bilaterali nelle loro competenze territoriali si configura perciò sia in termini di capacita di incrementare la capacità di ricorso alla formazione nelle aziende che nel raccogliere e integrare le diverse esigenze formative che emergono dalle aziende.
Il Forum previsto dalla delibera consente al sistema della formazione continua di relazionarsi con le strutture di concertazione espresse nell'ambito dei Progetti Integrati, dei Distretti Industriali, dei Poli formativi e dei Centri di Eccellenza, al fine di promuovere piani formativi aziendali ed interaziendali. Esso nasce come organismo per la programmazione e integrazione, ma al tempo stesso di esplorazione e capitalizzazione delle esperienze della formazione continua in Campania.
La delibera prefigura un canale preferenziale per le aziende che della formazione continua fanno una leva del proprio sviluppo, dotandosi Piani Formativi Aziendali e Interaziendali di respiro strategico. La delibera traccia la strada per un utilizzo delle risorse pubbliche della formazione continua che ponga al centro l'incontro tra la domanda reale, che si può esprimere attraverso i Piani formativi delle aziende, dei territori o delle filiere produttive, ed un'offerta, che sempre più deve strutturarsi esprimendosi attraverso cataloghi di offerta permanentemente accessibili.
In un modello di Programmazione bottom up, i Piani Formativi rappresentano gli elementi modulari di base e definiscono la formazione come processo, appunto, continuo e non come aggregato eterogeneo di interventi puntuali. La continuità della formazione è data dalla logica e dalla finalità strategica e formativa che lega azioni che riguardano le aziende ma anche le persone che sono al centro del processo formativo. Il modello che sottende la delibera può consentire di relazionare la formazione continua ad una vasta gamma di metodologie e di modelli del formare e dell'apprendere che si realizzano nel contesto lavorativo che viene definitivamente assunto come contesto di formazione e di apprendimento: l'azienda è in sostanza un laboratorio permanente di apprendimento, nella logica dell'azienda formatrice.
L'esperienza dei fondi interprofessionali in Campania indica che la formalizzazione dei percorsi formativi e di apprendimento si realizza sia con un mix di metodologie che con la chiara identificazione degli obiettivi di crescita professionale che persone e aziende vogliono concordemente raggiungere.
In questo quadro la realizzazione di un articolato sistema di condivisione degli obiettivi e di riconoscimento dei risultati che veda coinvolte le parti sociali, la Regione, le Province e tutto il sistema della formazione rappresenta un significativo miglioramento delle condizioni che favoriscono un maggior ricorso alla formazione continua.
Presidente OBR Campania

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