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  Dicembre 2012

Articoli n° 6
LUGLIO 2006
 


Inserto
CONFINDUSTRIA DI SALERNO

Relazione del Presidente Andrea Prete

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Governo nuovo
Problemi antichi



Fabio FRANCESCHETTI

Il Ministro Bersani affronta il tema
del settore energetico con un provvedimento per la liberalizzazione del mercato


Prevedere misure di compensazione immediatamente percepibili dai cittadini, stimolando così la localizzazione di infrastrutture energetiche

Lo scorso 9 giugno, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico Pier Luigi Bersani, ha approvato un disegno di legge sul settore energetico.
Il provvedimento, che cerca di dare risposte innovative ad un mercato che chiede da tempo certezze, si compone di sei articoli e prevede una serie di misure per il rilancio e il completamento del processo di liberalizzazione del settore energetico, al fine di razionalizzare l'approvvigionamento sviluppando il risparmio energetico e le fonti rinnovabili. Il disegno di legge prevede all'articolo 1 la delega al Governo ad adottare uno o più decreti finalizzati a una revisione generalizzata della normativa sull'elettricità e il gas in conformità alle direttive 2003/54/CE e 2003/55/CE. Questi gli elementi fondamentali contenuti nei criteri di delega: per il mercato dell'energia elettrica occorre diversificare le fonti di produzione e le aree in cui tale produzione è effettuata; tenere conto della sostenibilità ambientale delle attività; adottare o potenziare strumenti di mercato al fine di promuovere l'impiego di fonti rinnovabili; affrontare il tema delle componenti fiscali e parafiscali delle bollette energetiche nazionali, riordinando la tassazione sul settore; per favorire un assetto concorrenziale della domanda di energia elettrica vanno ricompresi anche adeguati strumenti di copertura del rischio di prezzo quali contratti differenziati standardizzati, prodotti derivati negoziati anche su appositi mercati organizzati.
Rivedere il sistema introdotto dall'articolo 36 della Legge Marzano che prevede, a favore dei territori sede di impianti di produzione di energia elettrica, il pagamento di una quota proporzionale all'energia prodotta; attualmente, tale meccanismo viene visto come compensazione per un danno subito dal territorio. Occorre invece prevedere che le misure di compensazione possano essere immediatamente avvertibili dai cittadini, stimolando così la localizzazione di infrastrutture energetiche. Onde evitare il ripetersi della crisi di approvvigionamento di gas che ha colpito il nostro Paese lo scorso inverno, occorre prevedere misure idonee a potenziare il sistema degli stoccaggi per portarlo non solo al livello delle necessità italiane, ma anche per cogliere pienamente le opportunità insite nell'apertura dei mercati europei, ampliando le infrastrutture con l'ottica di trasformare l'Italia da paese consumatore a sistema anche di transito e vendita.
Per rimuovere gli ostacoli allo sviluppo della concorrenza nel settore del gas naturale, oltre a quanto sopra descritto, occorre rimodulare i limiti dei tetti antitrust imposti all'operatore dominante dal decreto Letta, che verranno a scadenza nel 2010, e superare il limite dato dal fatto che la sola separazione societaria tra le attività verticalmente integrate della filiera del gas non è effettivamente in grado di garantire alle imprese la libertà di fare scelte di mercato senza condizionamenti da parte delle controllanti.
Per quel che concerne la distribuzione di elettricità e gas, bisogna stimolare, in entrambi i settori, il raggiungimento di masse critiche significative per gli operatori, innalzando la qualità del servizio reso e potenziando la capacità di investire e innovare attraverso l'identificazione, in base a criteri di efficienza, di bacini minimi di utenza. Occorre anche definire con precisione una scala di valori in base ai quali valutare le gare per l'affidamento dei servizi di distribuzione del gas, salvaguardando l'interesse degli enti locali, ma facendo prevalere logiche industriali e di investimento di lungo termine su logiche prettamente economico-finanziarie.
L'articolo 2 del provvedimento di Bersani, è dedicato al rilancio del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili. Con tale articolo, si delega il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi orientati ad un riassetto generale dell'approccio alle rinnovabili e al risparmio energetico. Questi gli elementi fondamentali contenuti nei criteri di delega: occorre agire sull'edilizia per migliorare i requisiti di efficienza energetica degli edifici promuovendo anche la scelta, sia da parte dei cittadini sia degli enti pubblici, di tecnologie ad elevata efficienza per gli strumenti di uso quotidiano ad alto assorbimento energetico (condizionatori, caldaie, pompe di calore). L'energia solare, se correttamente sfruttata, può rappresentare una grande occasione, così come andrà facilitata la diffusione del biocarburante; occorrerà quindi prevedere misure che favoriscano l'indirizzarsi della scelta da parte dei cittadini verso automobili a basso impatto ambientale, incentivando tale scelta anche attraverso una rideterminazione dei livelli della tassa di circolazione, della imposta provinciale di trascrizione e delle componenti fiscali gravanti sull'assicurazione per responsabilità civile delle autovetture.
Con l'articolo 3 si ripropone, come già fatto dal Governo di centrosinistra nel 1999, la sterilizzazione dell'incidenza dell'IVA sui prodotti petroliferi, perseguendo il fine di sterilizzare la crescita dei costi dell'IVA dovuto alla crescita del prezzo dei prodotti petroliferi, mantenendo invariato l'apporto previsto al bilancio dello Stato.
L'articolo 4 è volto a realizzare, nell'ambito di accordi tra lo Stato e gli enti locali interessati all'insediamento di nuove infrastrutture energetiche, un concreto incentivo a tali localizzazioni, prevedendo che nei territori disponibili a nuovi insediamenti infrastrutturali per il trasporto e l'importazione di energia e per lo stoccaggio di gas naturale, dichiarati di interesse nazionale, le accise e le altre imposte sull'energia possano essere diminuite.
L'articolo 5 restituisce all'Autorità per l'energia elettrica e il gas la pienezza dei suoi poteri, prevedendo al contempo maggiori obblighi di rendicontazione al Parlamento.

Direttore NOMOS - Centro Studi Parlamentari
fabio.franceschetti@nomoscsp.it

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