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Un fondo per incentivare
l’aggregazione tra PMI
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UNIONE INDUSTRIALI
Un fondo per incentivare
l’aggregazione tra PMI
di Bruno BISOGNI
La proposta avanzata dal Presidente Lettieri nel corso degli Stati generali dell’Economia
promossi dalla Regione Campania
Un fondo istituito dalla Regione Campania che incentivi l'aggregazione tra le piccole e medie imprese.
Lo ha proposto il Presidente dell'Unione Industriali di Napoli, Giovanni Lettieri, intervenendo agli Stati generali delle Attività produttive e dell'Agricoltura, svoltisi a Napoli a metà marzo. L'Unione Industriali si doterà di un'apposita commissione con il compito di studiare le imprese individuando i più opportuni strumenti finanziari, tecnologici, di ingegneria societaria, di internazionalizzazione, che possano favorire l'aggregazione tra le aziende, con l'intervento di istituti creditizi e incentivi regionali.
A spingere l'Unione su questo versante è la considerazione di quanto i problemi di capitalizzazione, di insufficiente tasso di ricerca e innovazione, di scarsa diffusione dell'Ict condizionino lo sviluppo del sistema impresa locale.
Messe assieme le imprese disponibili a percorrere questa strada comune, ha sottolineato Lettieri, «la Regione dovrebbe sostenerle con le risorse necessarie».
Nel suo intervento alla manifestazione, il Presidente dell'Unione napoletana ha rimarcato come alcune delle idee portanti dell'Assessore alle Attività Produttive della Regione Campania, Andrea Cozzolino, riprendessero proposte avanzate dall'Associazione.
«Abbiamo chiesto in più occasioni il ripristino di uno strumento come il credito d'imposta, l'attuazione di forme di incentivazione come i contratti di programma regionali, la previsione di investimenti finalizzati ad abbassare i costi dell'energia elettrica per le imprese», ha ricordato Lettieri. «Dico questo non per rivendicare primogeniture, ma per rimarcare il fatto che esprimere idee chiare, esporle in modo propositivo, produce risultati concreti, al contrario di quanto invece accade quando si fa polemica strumentale».
Nella sua relazione introduttiva agli Stati generali, Cozzolino ha ribadito l'attenzione della Regione ai tre settori tradizionali dell'economia locale: agroalimentare, sistema moda e metalmeccanico. Lettieri, tornando sulla questione, ha sottolineato come non bisogna limitarsi al mantenimento degli attuali insediamenti, bensì occorra consolidare l'apparato industriale, rendendo anche maggiormente attrattivo il territorio per nuovi investimenti produttivi, integrativi delle filiere esistenti.
Il Presidente dell'Unione di Napoli, esprimendo apprezzamento per le linee di indirizzo contenute nella relazione di Cozzolino, ha tuttavia avvertito a non abbassare la guardia: «Individuo dei pericoli nella burocratizzazione delle procedure, nel dispersivo iter legislativo che subordina all'esame di non so quante commissioni la presentazione nell'aula del Consiglio Regionale di un disegno di legge».
Le politiche di sviluppo, ha continuato Lettieri, devono essere contestuali a un ridimensionamento della presenza invasiva del pubblico nell'economia.
Occorre «una forte spinta - ha affermato - a riqualificare la spesa regionale».
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