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  Dicembre 2012

Articoli n° 8
ottobre 2005
 
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La nuova revocatoria fallimentare
Riforma inevitabile di un istituto obsoleto

Il distacco del lavoratore
quando occorre il consenso

UNA MODERNA VISIONE Dell’APPALTO
IL “GLOBAL SERVICE”

UNA MODERNA VISIONE Dell’APPALTO
IL “GLOBAL SERVICE”
Si fa strada un nuovo concetto di manutenzione

Luigi D'Angiolella
Avvocato Amministrativista
studiodangiolella@tin.it


Un forte cambiamento sta investendo uno dei settori più importanti dei lavori pubblici, cioè quello che riguarda i contratti di manutenzione, ambito nel quale operano moltissime imprese, spesso di limitata caratura e localizzate territorialmente. Gli enti pubblici sovente incaricano piccole aziende di fiducia per intervenire su strade, fogne e immobili di proprietà pubblica senza un'effettiva programmazione degli interventi, con una serie di "contrattini" conclusi per l'occasione, creando un mercato di aficionados degli uffici tecnici degli enti, in perenne attesa dell'intervento urgente cui riparare. Questo diffuso costume (o malcostume) ha, però, creato un terreno fertile per amministratori più accorti per far sviluppare una nuova idea di manutenzione all'interno della Pubblica Amministrazione e per arrivare a una più completa visione di programmazione degli interventi e di prevenzione degli stessi. Ciò, in particolare, nell'ambito della manutenzione immobiliare edile e impiantistica. Gli enti pubblici, infatti, si ritrovano spesso con un importante patrimonio immobiliare - scuole, alloggi, strade - che, se non opportunamente manutenuto, finisce per perdere di valore e gravare sui bilanci in maniera imponente. Come detto in precedenza, le definizioni di manutenzione "ordinaria" e "straordinaria" stanno progressivamente lasciando il posto ad altri concetti, che introducono nuovi principi basati su strategie di pianificazione e programmazione delle attività. Da una politica di manutenzione fatta di interventi occasionali a seguito di guasti e avarie più o meno estesi, si sta passando progressivamente a un concetto di manutenzione non più come un mero "centro di costo" o sequenza di "attività di cantiere", ma come insieme di attività che, partendo dalla conoscenza del patrimonio edilizio e dalla valutazione del relativo stato d'uso e conservazione, passa attraverso la progettazione e programmazione degli interventi manutentivi, all'organizzazione dei fattori di produzione, alla comunicazione, all'informatizzazione delle informazioni, per arrivare infine all'esecuzione delle attività necessarie all'eliminazione dei guasti o alla loro prevenzione. Le ragioni dello sviluppo di tale forma di outsorcing sono diverse ed essenzialmente riscontrabili nella crescente complessità tecnologica dei beni edilizi, nella richiesta di sempre maggiori standards di funzionalità e di adeguamento normativo e nella - purtroppo, sempre maggiore - ridotta capacità finanziaria degli enti pubblici. E infatti, quanto a fattori di convenienza più strettamente economici, va considerato che un contratto più ampio, che parta dalla preventiva disamina dei problemi e abbia come momento decisivo quello della programmazione, tenda a garantire una maggiore flessibilità operativa, in relazione, soprattutto, alla rigidità gestionale delle risorse all'ente, e a ottenere una complessiva economia di scala, con un unico servizio integrato che elimina i costi dovuti a molteplici rapporti contrattuali. Lo sviluppo di questa idea iniziale ha portato in seguito a soluzioni più evolute e raffinate, e si sono, dunque, concretizzate nuove forme contrattuali, tra cui il "Contratto di Global Service Manutentivo". Con tale modalità contrattuale - vera e propria evoluzione dei primi appalti di global service - si prevede anche una forma di pagamento in base ai risultati ottenuti dall'appaltatore. Per riprendere la definizione della normativa UNI 10685 ("Criteri per la formulazione di un contratto basato su risultati Global Service"), il Global Service di manutenzione è un «contratto riferito a una pluralità di servizi sostitutivi delle normali attività di manutenzione con piena responsabilità sui risultati da parte dell'assuntore». Si tiene conto, quindi, anche dei risultati attraverso una pluralità di servizi sostitutivi delle normali attività di manutenzione, con l'appaltatore che agisce come coordinatore unico della pluralità di attività manutentive (sia esecutive che di consulenza) con piena decisionalità e responsabilità sulle politiche e azioni da adottare per il raggiungimento dei risultati. Risultati che sono definiti o concordati con il committente, il quale non entra nel merito delle scelte strategiche e delle modalità esecutive attuate per il loro raggiungimento. Il risultato può riguardare, per esempio, il mantenimento della qualità edilizia su standards stabiliti, il mantenimento su quote prefissate delle spese di conduzione tecnica o il raggiungimento di risparmi rispetto a passate gestioni, il mantenimento del valore patrimoniale o della redditività di un patrimonio edilizio, il livello di disponibilità di un impianto. Con questo tipo di struttura il Global Service è visto, quindi, come un appalto di servizi, più che come un appalto di lavori in senso tradizionale e ciò incide fortemente sul piano procedimentale per giungere alla scelta del contraente, visto che si tende ad applicare il D.Lgs. 157/95 sugli appalti di servizi piuttosto che la L. 109/94 (Legge Merloni) sugli appalti di lavori. E, infatti, in queste nuove forme contrattuali, l'aspetto di esecuzione degli interventi manutentivi rappresenta una delle fasi del processo - e neppure la più importante - mentre assumono grande importanza altri fattori, come la conoscenza anagrafica degli oggetti su cui si opera, il rapporto con il cittadino-utente, la corretta gestione delle informazioni e il monitoraggio per evitare pericoli alla pubblica incolumità. Il fenomeno descritto, credo sia positivo, rappresentando una grande opportunità per i Comuni, specie di grosse dimensioni, permettendo anche una virtuosa trasformazione e specializzazione alle imprese. Vi è indubbiamente un salto di qualità che, con l'introduzione di questi tipi di contratto, porta l'impresa, generalmente operante nei lavori pubblici con un'organizzazione aziendale strutturata in relazione al singolo cantiere, a trasformarsi per arrivare, invece, a una forma di imprenditoria più evoluta, che deve avere un management adeguato e più qualificato, nuovi servizi - pure richiesti dalle amministrazioni - quali call center, uffici di prevenzione, pronto intervento, indagini anagrafiche, eccetera, e che impongono una struttura diversa, prima sconosciuta, per le imprese edili di questo tipo. Lo sviluppo di tali forme di appalto deve, quindi, essere accompagnato da una presa di coscienza di quelle imprese, spesso di non grandi dimensioni, che sino a oggi hanno svolto la loro attività per le PP.AA. con i piccoli e isolati interventi di manutenzione. è questa, per chi la sa cogliere velocemente, una decisiva occasione di sviluppo che non può essere sprecata e dev'essere colta al volo per un riammodernamento, anche culturale, di tutto il tessuto delle piccole imprese che opera nel settore.

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